Un morto, danni alla città e ai privati, scuole chiuse, palazzine evacuate. E un’allerta 2, il massimo livello di attenzione per la Liguria, emanato dopo 12 ore dall’inizio dei grandi temporali. Genova ancora una volta è prigioniera dell’acqua, del fango e delle polemiche per una allerta che è arrivata solo dopo l’esondazioni dei torrenti.
EMERGENZA SENZA FINE
Dopo una nottata di piogge così intense che hanno colmato strade, torrenti e reso inutili le corse dell’uomo, continua a piovere. Per l’Arpal, che partecipa al Coc convocato ieri pomeriggio dal Comune di Genova, «non siamo usciti dall’emergenza». Perché i temporali, di quelli che i meteorologi definiscono “autorigeneranti”, non danno tregua. La situazione meteo resterà critica fino a mezzanotte.
LA NOTTE DI PAURA
Ieri sera, tra le 22 e le 23 sono caduti 150 mm d’acqua su un terreno ormai saturo. Oggi, 25 mm in un’ora e gli intervalli di tempo, tra un acquazzone e l’altro, si fanno sempre più stretti. Il Bisagno, che ha invaso un intero quartiere spazzando via uomini e cose, cresce ancora ma per adesso resta dentro gli argini. Anche il rio Fereggiano, la cui esondazione nel 2011 provocò sei morti, «sta reagendo - dice l’Arpal - ma resta sotto la fascia critica».
TRENO DERAGLIATO
La situazione è critica. I residenti del quartiere del Fereggiano, già duramente colpiti durante l’alluvione del 2011, hanno aggredito e insultato gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Protezione civile che si sono recati nel quartiere per verificare il colmo di piena del torrente. Un treno (il Freccia Bianca 9764 della linea Genova-Torino) è deragliato per una frana, a Fegino. Il locomotore e le prime due carrozze sono uscite dai binari e il macchinista è rimasto ferito. La circolazione ferroviaria per Milano e Torino è interrotta. Anche la circolazione delle auto e dei mezzi pubblici procede a singhiozzo.
SCAMBIO DI ACCUSE
E come sempre, allentata l’angoscia della notte, iniziano le polemiche. Perché non è stato emanato subito l’Allerta 2? Risponde l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita: «L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme». E il sindaco Marco Doria: «C’è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta». Ma «stiamo ai fatti: l’allerta - dice Doria - non è stata emanata». Il bollettino di criticità emesso dalla Regione Liguria per le giornate dell’8 e del 9 ottobre indicava «criticità ordinaria per rischio idrogeologico localizzato».
LA VITTIMA
La Procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l’infermiere genovese di 57 anni morto durante l’esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati. Un atto dovuto, dicono in procura a Genova, la stessa dove è aperto un processo all’ex sindaco Vincenzi e a alcuni ex rappresentanti della protezione civile e del Comune per l’alluvione del 2011 che fece sei morti.
EMERGENZA SENZA FINE
Dopo una nottata di piogge così intense che hanno colmato strade, torrenti e reso inutili le corse dell’uomo, continua a piovere. Per l’Arpal, che partecipa al Coc convocato ieri pomeriggio dal Comune di Genova, «non siamo usciti dall’emergenza». Perché i temporali, di quelli che i meteorologi definiscono “autorigeneranti”, non danno tregua. La situazione meteo resterà critica fino a mezzanotte.
LA NOTTE DI PAURA
Ieri sera, tra le 22 e le 23 sono caduti 150 mm d’acqua su un terreno ormai saturo. Oggi, 25 mm in un’ora e gli intervalli di tempo, tra un acquazzone e l’altro, si fanno sempre più stretti. Il Bisagno, che ha invaso un intero quartiere spazzando via uomini e cose, cresce ancora ma per adesso resta dentro gli argini. Anche il rio Fereggiano, la cui esondazione nel 2011 provocò sei morti, «sta reagendo - dice l’Arpal - ma resta sotto la fascia critica».
TRENO DERAGLIATO
La situazione è critica. I residenti del quartiere del Fereggiano, già duramente colpiti durante l’alluvione del 2011, hanno aggredito e insultato gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Protezione civile che si sono recati nel quartiere per verificare il colmo di piena del torrente. Un treno (il Freccia Bianca 9764 della linea Genova-Torino) è deragliato per una frana, a Fegino. Il locomotore e le prime due carrozze sono uscite dai binari e il macchinista è rimasto ferito. La circolazione ferroviaria per Milano e Torino è interrotta. Anche la circolazione delle auto e dei mezzi pubblici procede a singhiozzo.
SCAMBIO DI ACCUSE
E come sempre, allentata l’angoscia della notte, iniziano le polemiche. Perché non è stato emanato subito l’Allerta 2? Risponde l’assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita: «L’allerta meteo per l’alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme». E il sindaco Marco Doria: «C’è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta». Ma «stiamo ai fatti: l’allerta - dice Doria - non è stata emanata». Il bollettino di criticità emesso dalla Regione Liguria per le giornate dell’8 e del 9 ottobre indicava «criticità ordinaria per rischio idrogeologico localizzato».
LA VITTIMA
La Procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l’infermiere genovese di 57 anni morto durante l’esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati. Un atto dovuto, dicono in procura a Genova, la stessa dove è aperto un processo all’ex sindaco Vincenzi e a alcuni ex rappresentanti della protezione civile e del Comune per l’alluvione del 2011 che fece sei morti.