Ecco dieci cose da sapere sui grandi della letteratura italiana e sulle loro opere
Spesso, per quanto riguarda la letteratura italiana, è facile incappare in alcune domande che potrebbero sembrare banali ma in realtà si rivelano alquanto ostiche. Non di rado, studenti arrivati ad un grado di istruzione molto elevato si accorgono di avere lacune inerenti ad alcuni argomenti. Riportiamo qui di seguito alcune curiosità relative a diversi autori letterari italiani ed alle loro opere per far comprendere che in definitiva, nonostante gli studi approfonditi, c’è sempre qualcosa che potrebbe sfuggirci. “Gli esami non finiscono mai” recita un popolare adagio. Eccovi, quindi, un bell’excursus all’interno degli “arcani” della letteratura italiana. Buon divertimento.
1. Non potevamo non iniziare con lui, il Sommo Poeta, Dante Alighieri. Non tutti sanno che la sua opera magna, “Divina Commedia”, appunto, al momento della pubblicazione non recava tale titolo. L’opera dantesca infatti era titolata semplicemente “Commedia”. L’aggettivo fu usato per la prima volta dal poeta Giovanni Boccaccio all’interno del “Trattatello in laude di Dante” (1373). La dizione “Divina”, quindi, diviene comune solo dalla metà del Cinquecento, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione veneziana del 1555, riprese il titolo boccacciano.
2. E’ famoso per la sua “Gerusalemme Liberata”. Eppure, anche in questo caso, c’è qualcosa che non tutti sanno. Torquato Tasso, infatti, non diede questo titolo alla sua grande opera, bensì quello provvisorio di “Goffredo”. Proprio mentre egli stava curando la revisione di tale stesura, furono pubblicate alcune edizioni non autorizzate dal poeta, delle quali una recava appunto il titolo di “Gerusalemme Liberata”. Nonostante ciò, Tasso non ha mai riconosciuto queste varie edizioni (“Liberata” compresa). La prima edizione da lui approvata fu la “Gerusalemme Conquistata” del 1593.
3. Tutti lo chiamano “Canzoniere” ma in pochi sanno che il titolo originale dell’opera petrarchesca era: “Petrarchae laureati poetae Rerum Vulgarium Fragmenta”, siglato R.V.F.
4. Molti amanti del Sommo Poeta credono, erroneamente, di poter visitare la tomba di Alighieri nella stessa città che gli diede i natali. La tomba di Dante, però, non si trova a Firenze, bensì a Ravenna, città che ospitò il poeta negli ultimi anni del suo esilio.
5. Non tutti sanno che l’autore de “I Promessi Sposi” è stato Senatore del Regno d’Italia.
6. E’ noto per le sue suggestive poesie e per i suoi romanzi ricchi di descrizioni minuziose e di termini ricercati. Non tutti sanno, però, che Gabriele d’Annunzio si distinse anche per altri meriti. Al suo nome sono infatti legate due imprese, ossia la presa di Fiume e la beffa di Buccari. Tale impresa consistè in un attacco condotto da tre torpediniere (navi relativamente piccole e veloci progettate per lanciare siluri contro navi di superficie di dimensioni maggiori) italiane, al comando di Costanzo Ciano e Luigi Rizzo, nella notte tra il 10 e l’ 11 febbraio 1918, contro la flotta austriaca ancorata nella rada di Buccari (Croazia). La presa di Fiume, invece, fu l’avvenimento storico in occasione del quale il poeta decadente guidò un gruppo di circa 2.600 militari ribelli del Regio Esercito presso Monfalcone , a Fiume, città della quale d’Annunzio proclamò l’annessione al Regno d’Italia il 12 settembre 1919.
7. Molti sanno che Carlo Goldoni fu il riformatore della commedia. Pochissimi, invece, sanno che Pietro Metastasio si impegnò per ridare nuovo vigore al melodramma.
8. Forse non tutti sanno che uno dei più grandi autori del Neorealismo, Pierpaolo Pasolini, oltre che scrittore, fu anche regista cinematografico. Egli, infatti, collaborò con importanti registi, tra cui Bolognini e Fellini. Tra le sue fatiche cinematografiche, infatti, vanno ricordate “Mamma Roma”, in veste di produttore, “Accattone” e “Salò e le 120 giornate di Sodoma”.
9. Il vero nome di Italo Svevo, inventore del romanzo psicologico, era Aron Hector Schmitz.
10. Spesso si fa confusione sugli autori italiani che hanno ricevuto il tanto ambito Nobel per la Letteratura. Ecco, una volta per tutte, la lista esatta di coloro che hanno vinto tale premio: Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo. Eccetto loro, nessun altro autore italiano ha mai ottenuto questo riconoscimento.
Spesso, per quanto riguarda la letteratura italiana, è facile incappare in alcune domande che potrebbero sembrare banali ma in realtà si rivelano alquanto ostiche. Non di rado, studenti arrivati ad un grado di istruzione molto elevato si accorgono di avere lacune inerenti ad alcuni argomenti. Riportiamo qui di seguito alcune curiosità relative a diversi autori letterari italiani ed alle loro opere per far comprendere che in definitiva, nonostante gli studi approfonditi, c’è sempre qualcosa che potrebbe sfuggirci. “Gli esami non finiscono mai” recita un popolare adagio. Eccovi, quindi, un bell’excursus all’interno degli “arcani” della letteratura italiana. Buon divertimento.
1. Non potevamo non iniziare con lui, il Sommo Poeta, Dante Alighieri. Non tutti sanno che la sua opera magna, “Divina Commedia”, appunto, al momento della pubblicazione non recava tale titolo. L’opera dantesca infatti era titolata semplicemente “Commedia”. L’aggettivo fu usato per la prima volta dal poeta Giovanni Boccaccio all’interno del “Trattatello in laude di Dante” (1373). La dizione “Divina”, quindi, diviene comune solo dalla metà del Cinquecento, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione veneziana del 1555, riprese il titolo boccacciano.
2. E’ famoso per la sua “Gerusalemme Liberata”. Eppure, anche in questo caso, c’è qualcosa che non tutti sanno. Torquato Tasso, infatti, non diede questo titolo alla sua grande opera, bensì quello provvisorio di “Goffredo”. Proprio mentre egli stava curando la revisione di tale stesura, furono pubblicate alcune edizioni non autorizzate dal poeta, delle quali una recava appunto il titolo di “Gerusalemme Liberata”. Nonostante ciò, Tasso non ha mai riconosciuto queste varie edizioni (“Liberata” compresa). La prima edizione da lui approvata fu la “Gerusalemme Conquistata” del 1593.
3. Tutti lo chiamano “Canzoniere” ma in pochi sanno che il titolo originale dell’opera petrarchesca era: “Petrarchae laureati poetae Rerum Vulgarium Fragmenta”, siglato R.V.F.
4. Molti amanti del Sommo Poeta credono, erroneamente, di poter visitare la tomba di Alighieri nella stessa città che gli diede i natali. La tomba di Dante, però, non si trova a Firenze, bensì a Ravenna, città che ospitò il poeta negli ultimi anni del suo esilio.
5. Non tutti sanno che l’autore de “I Promessi Sposi” è stato Senatore del Regno d’Italia.
6. E’ noto per le sue suggestive poesie e per i suoi romanzi ricchi di descrizioni minuziose e di termini ricercati. Non tutti sanno, però, che Gabriele d’Annunzio si distinse anche per altri meriti. Al suo nome sono infatti legate due imprese, ossia la presa di Fiume e la beffa di Buccari. Tale impresa consistè in un attacco condotto da tre torpediniere (navi relativamente piccole e veloci progettate per lanciare siluri contro navi di superficie di dimensioni maggiori) italiane, al comando di Costanzo Ciano e Luigi Rizzo, nella notte tra il 10 e l’ 11 febbraio 1918, contro la flotta austriaca ancorata nella rada di Buccari (Croazia). La presa di Fiume, invece, fu l’avvenimento storico in occasione del quale il poeta decadente guidò un gruppo di circa 2.600 militari ribelli del Regio Esercito presso Monfalcone , a Fiume, città della quale d’Annunzio proclamò l’annessione al Regno d’Italia il 12 settembre 1919.
7. Molti sanno che Carlo Goldoni fu il riformatore della commedia. Pochissimi, invece, sanno che Pietro Metastasio si impegnò per ridare nuovo vigore al melodramma.
8. Forse non tutti sanno che uno dei più grandi autori del Neorealismo, Pierpaolo Pasolini, oltre che scrittore, fu anche regista cinematografico. Egli, infatti, collaborò con importanti registi, tra cui Bolognini e Fellini. Tra le sue fatiche cinematografiche, infatti, vanno ricordate “Mamma Roma”, in veste di produttore, “Accattone” e “Salò e le 120 giornate di Sodoma”.
9. Il vero nome di Italo Svevo, inventore del romanzo psicologico, era Aron Hector Schmitz.
10. Spesso si fa confusione sugli autori italiani che hanno ricevuto il tanto ambito Nobel per la Letteratura. Ecco, una volta per tutte, la lista esatta di coloro che hanno vinto tale premio: Giosuè Carducci, Grazia Deledda, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Dario Fo. Eccetto loro, nessun altro autore italiano ha mai ottenuto questo riconoscimento.