La candidatura della Ville Lumière a un passo dall’ufficialità. Malagò: «È la nostra rivale, massimo rispetto». E per la strategia la Città Eterna sceglie il guru di Barcellona
L’ufficialità non c’è ancora, ma è solo una formalità. Parigi ha ormai deciso di candidarsi ufficialmente per ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2024, in concorrenza con Roma, Amburgo e Boston. Lunedì 13 aprile è stato il consiglio municipale a dire sì alla candidatura della Ville Lumière. Un voto a larga maggioranza, che dà di fatto il via all’iter di preparazione del dossier di candidatura, da presentare entro il 15 settembre prossimo. La presenza di Parigi era assolutamente scontata sia in Francia che nelle altre città candidate. «Io ho sempre sostenuto che Parigi si sarebbe candidata - ha commentato da Roma il presidente del Coni, Giovanni Malagò - Quindi, nella mia testa, e di tutti quelli che si stavano occupando della candidatura olimpica, era una rivale prevista e per la quale abbiamo massimo rispetto».
A Roma il «guru» di Barcellona
Anche la Capitale segna un passo in avanti. È partita, infatti, la macchina che porterà alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Il sindaco Ignazio Marino ha chiamato un «guru» per azzeccare le strategie. È lo spagnolo Enric Truno y Lagaresil consulente chiamato a definire le scelte per battere la concorrenza. Un uomo di grande esperienza visto che si è occupato dell’organizzazione delle Olimpiadi di Barcellona 1992 e in Italia ha già lavorato per la candidatura di Torino i Giochi invernali del 2006. «Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti ad andare verso una scelta che fu vincente per Barcellona - ha detto Marino - perché, sebbene gli obiettivi siano diversi, abbiamo lo stesso approccio ideale e cioè una città più solida dove migliori la qualità della vita delle persone». E, durante una giunta dedicata proprio ai Giochi del 2024, è stata istituita anche la cabina di regia che nei prossimi 4-5 mesi delineerà le scelte operative in campo urbanistico e di viabilità,trasporti e ambiente.
Parigi candidata «etica ed eco-compatibile»
La proposta di «lanciarsi nell’avventura olimpica» per Parigi era in effetti nell’aria da quasi un anno, ma inizialmente molti si erano mostrati scettici, a cominciare dal sindaco Anne Hidalgo, eletta proprio 12 mesi fa e poco propensa a farsi trascinare in un’avventura decisa da altri. Nel corso dei mesi, però, le consultazioni con il mondo sportivo da un lato, il governo francese e le istituzioni regionali dall’altro, l’hanno convinta a sostenere l’idea. Ma non senza porre una condizione: che quella di Parigi sia una candidatura olimpica «etica ed eco-compatibile», e soprattutto con un budget contenuto, nettamente al di sotto degli oltre 11 miliardi di euro spesi da Londra per i Giochi 2012 e dei costi faraonici delle Olimpiadi invernali di Sochi.
(Corriere della Sera)
L’ufficialità non c’è ancora, ma è solo una formalità. Parigi ha ormai deciso di candidarsi ufficialmente per ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2024, in concorrenza con Roma, Amburgo e Boston. Lunedì 13 aprile è stato il consiglio municipale a dire sì alla candidatura della Ville Lumière. Un voto a larga maggioranza, che dà di fatto il via all’iter di preparazione del dossier di candidatura, da presentare entro il 15 settembre prossimo. La presenza di Parigi era assolutamente scontata sia in Francia che nelle altre città candidate. «Io ho sempre sostenuto che Parigi si sarebbe candidata - ha commentato da Roma il presidente del Coni, Giovanni Malagò - Quindi, nella mia testa, e di tutti quelli che si stavano occupando della candidatura olimpica, era una rivale prevista e per la quale abbiamo massimo rispetto».
A Roma il «guru» di Barcellona
Anche la Capitale segna un passo in avanti. È partita, infatti, la macchina che porterà alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Il sindaco Ignazio Marino ha chiamato un «guru» per azzeccare le strategie. È lo spagnolo Enric Truno y Lagaresil consulente chiamato a definire le scelte per battere la concorrenza. Un uomo di grande esperienza visto che si è occupato dell’organizzazione delle Olimpiadi di Barcellona 1992 e in Italia ha già lavorato per la candidatura di Torino i Giochi invernali del 2006. «Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti ad andare verso una scelta che fu vincente per Barcellona - ha detto Marino - perché, sebbene gli obiettivi siano diversi, abbiamo lo stesso approccio ideale e cioè una città più solida dove migliori la qualità della vita delle persone». E, durante una giunta dedicata proprio ai Giochi del 2024, è stata istituita anche la cabina di regia che nei prossimi 4-5 mesi delineerà le scelte operative in campo urbanistico e di viabilità,trasporti e ambiente.
Parigi candidata «etica ed eco-compatibile»
La proposta di «lanciarsi nell’avventura olimpica» per Parigi era in effetti nell’aria da quasi un anno, ma inizialmente molti si erano mostrati scettici, a cominciare dal sindaco Anne Hidalgo, eletta proprio 12 mesi fa e poco propensa a farsi trascinare in un’avventura decisa da altri. Nel corso dei mesi, però, le consultazioni con il mondo sportivo da un lato, il governo francese e le istituzioni regionali dall’altro, l’hanno convinta a sostenere l’idea. Ma non senza porre una condizione: che quella di Parigi sia una candidatura olimpica «etica ed eco-compatibile», e soprattutto con un budget contenuto, nettamente al di sotto degli oltre 11 miliardi di euro spesi da Londra per i Giochi 2012 e dei costi faraonici delle Olimpiadi invernali di Sochi.
(Corriere della Sera)