Il ministro delle Finanze Varoufakis: «La liquidità sta finendo». Secondo fonti del Governo ellenico in cassa ci sarebbero solo due miliardi
Continua a pesare la situazione greca, per cui giovedì il ministro Yanis Varoufakis ha alzato il livello d’allarme («La liquidità sta finendo»). Una fonte del Governo ellenico ha riferito che nelle casse pubbliche di Atene restano appena «due miliardi di euro», che verranno utilizzati per pagare le pensioni e gli stipendi degli statali a fine mese. Senza un accordo in extremis con i creditori, Atene non avrebbe quindi le risorse per rimborsare i 950 milioni di euro dovuti al Fondo Monetario Internazionale nel mese di maggio. In mancanza di un’intesa, la Grecia può solo sperare che le entrate fiscali (calate subito dopo l’elezione di Alexis Tsipras e poi stabilizzatesi sui 4 miliardi di euro mensili) di inizio maggio siano sufficienti a reggere finché l’ex «troika» non avrà dato il via libera al piano di riforme economiche del governo.
Varoufakis incontra Draghi
«Draghi vuole una soluzione rapida per aiutare la Grecia a crescere», ha detto il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, al termine di un incontro con il presidente della Bce, Mario Draghi a margine dei lavori primaverili del Fondo monetario internazionale in corso a Washington. L’incontro - ha informato Varoufakis - è durato un’ora. «Draghi ha confermato ancora una volta il suo interesse e quello della Bce a trovare un soluzione rapida e il più efficace possibile per far tornare la Grecia sulla strada della crescita».
Continua a pesare la situazione greca, per cui giovedì il ministro Yanis Varoufakis ha alzato il livello d’allarme («La liquidità sta finendo»). Una fonte del Governo ellenico ha riferito che nelle casse pubbliche di Atene restano appena «due miliardi di euro», che verranno utilizzati per pagare le pensioni e gli stipendi degli statali a fine mese. Senza un accordo in extremis con i creditori, Atene non avrebbe quindi le risorse per rimborsare i 950 milioni di euro dovuti al Fondo Monetario Internazionale nel mese di maggio. In mancanza di un’intesa, la Grecia può solo sperare che le entrate fiscali (calate subito dopo l’elezione di Alexis Tsipras e poi stabilizzatesi sui 4 miliardi di euro mensili) di inizio maggio siano sufficienti a reggere finché l’ex «troika» non avrà dato il via libera al piano di riforme economiche del governo.
Varoufakis incontra Draghi
«Draghi vuole una soluzione rapida per aiutare la Grecia a crescere», ha detto il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, al termine di un incontro con il presidente della Bce, Mario Draghi a margine dei lavori primaverili del Fondo monetario internazionale in corso a Washington. L’incontro - ha informato Varoufakis - è durato un’ora. «Draghi ha confermato ancora una volta il suo interesse e quello della Bce a trovare un soluzione rapida e il più efficace possibile per far tornare la Grecia sulla strada della crescita».