Piazza Affari crolla -6,8%, spread alle stelle. Colle: 'Ora misure, verificherò larghe intese'
Seduta ampiamente negativa, la quarta peggiore di sempre, per Piazza Affari: l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 6,80% a 14.928 punti.
Seduta pessima per Piazza Affari: la perdita del 6,13% dell'indice Ftse All Share equivale a 22 miliardi di euro bruciati in una giornata. Il calo del 6,80% dell'Ftse Mib (il peggiore tra le principali Borse europee) e' inferiore solo al -8,24% accusato il 6 ottobre 2008, al -7,57% dell'11 settembre 2001 e al -7,14% del 10 ottobre 2008.
CRISI: NUOVO VERTICE DOMANI, SI LAVORA ANCHE A DECRETO - Un nuovo incontro fra i ministri economici è previsto per domani: l'obiettivo è scrivere le misure da inserire nella legge di stabilità.
Allo studio anche un decreto legge con le misure più urgenti che, se i tempi lo consentiranno, potrebbero essere varate in un Cdm prima del G20 di giovedì. E' quanto riferiscono fonti governative.
"Stiamo lavorando per scrivere le misure annunciate nella lettera inviata a Bruxelles e inserirle nella legge di stabilità", ha riferito una fonte presente al vertice ministeriale a palazzo Chigi, spiegando che non tutte le misure potranno far parte del provvedimento.
Inoltre, ha aggiunto la stessa fonte governativa, si stanno scrivendo anche alcune misure "più urgenti" che potrebbero essere "inserite in un decreto legge". Ma ancora non è detto che questa strada sia percorribile.
"Berlusconi parte giovedì mattina per Cannes, e non sappiamo se riusciremo a scrivere i testi del provvedimento in tempo", spiega la fonte. Ecco perché, riferiscono altre fonti, al momento non sono ancora partite le convocazioni per il Cdm. Comunque, domani mattina, è previsto un nuovo incontro fra alcuni ministri (certamente Paolo Romani, Altero Matteoli e Roberto Calderoli) proprio per proseguire nella stesura dei testi dei provvedimenti.
GOVERNO, MAXIEMENDAMENTO IN STABILITA';IPOTESI DL - La tempesta sui mercati finanziari dà un'ulteriore spinta a stringere i tempi per la messa a punto delle misure anti-crisi richieste dall'Europa e si fa strada l'ipotesi di inserire, con un maxiemendamento o più emendamenti, i primi provvedimenti nella legge di stabilità all'esame della commissione Bilancio del Senato.
Il termine per la presentazione è vicino, la data fissata è venerdì 4 novembre. Ma in serata, durante il vertice interministeriale a Palazzo Chigi, è anche spuntata l'ipotesi di un decreto legge per le misure più urgenti che potrebbe essere discusso, se i tempi lo consentiranno, da un cdm prima del G20. Si dovrebbe decidere domani mattina in una nuova riunione interministeriale. L'intenzione è agire in fretta, tanto che, come ha fatto sapere oggi Palazzo Chigi, le misure verranno presentate ai partner del G20, che si riunirà giovedì e venerdì a Cannes.
E sui tempi rapidi ha assicurato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E nelle stesse ore è arrivato anche il monito dal Capo dello stato che considera ormai "improrogabile l'assunzione di decisioni efficaci nell'ambito della lettera di impegni indirizzata dal governo alle autorità europee".
Se di certo questa settimana sarà all'insegna di una corsa per dare operatività agli impegni presi nella lettera presentata venerdì a Bruxelles, resta da capire quali iniziative saranno veicolate dalla legge di stabilità, attraverso emendamenti, o meglio un maxi emendamento del governo, e quali strumenti potranno concorrere. Infatti, non è esclusa la convocazione di un consiglio dei ministri prima del G20. L'ipotesi del ddl stabilità oggi si è rafforzata, con il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri, che ha spiegato come la legge "ha procedure e tempi certi e rappresenta un solido veicolo".
Il presidente dei deputati del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha ammesso che se ne "sta discutendo". Anche il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, ha invitato a non ricorrere al veicolo decreto, considerando più idoneo un ddl. E il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, in un'intervista al Corriere della Sera, ha invitato a non parlare di decreto. Quanto all'iter della legge di stabilità: ora è in commissione a Palazzo Madama, con relatore Massimo Garavaglia (Lnp), alle 18 di venerdì scade il termine per gli emendamenti, anche se il governo potrebbe presentarli successivamente.
Approderà in Aula per metà novembre, subito dopo passerà alla Camera. Tuttavia, non si possono mettere da parte le altre ipotesi: l'idea di un 'decreto omnibus' o 'decreto Europa' potrebbe restare in piedi, come risultato di un prossimo Cdm. Inoltre, i due strumenti potrebbero anche affiancarsi. E altre misure potrebbero essere contenute nel decreto sviluppo. Per rispettare i tempi non si esclude di porre la fiducia. D'altra parte, oltre alle dichiarazioni sull'impegno ad agire in tempi stretti, ci sono anche delle date che premono, a partire dal G20 del 3-4 novembre, per passare al 9-10 novembre quando Berlusconi presenterà alle Camere le misure per la crescita. Due importati appuntamenti sono fissati per domani: l'Ufficio di presidenza del Pdl e il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria convocato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Quanto ai contenuti, diverse sono le materie si cui poter agire subito: il piano di privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico (5 miliardi di proventi all'anno nel prossimo triennio); le liberalizzazioni (dagli orari dei negozi, ai carburanti fino alle assicurazioni); la delega fiscale; le semplificazioni; ed è anche circolata l'ipotesi di un ulteriore rialzo dell'Iva. Inoltre, Romani non ha escluso "formule come il concordato o il condono fiscale", rilanciando una misura circolata in occasione delle indiscrezioni emerse sul decreto sviluppo (si era parlato dell'arrivo di ben 12 condoni).
LUPI, MAXIEMENDAMENTO L.STABILITA' CON MISURE LETTERA - Con un "maxiemendamento alla legge di stabilità, che deve essere approvata entro il 15 novembre dal Senato e poi immediatamente dopo dalla Camera, una parte dei provvedimenti indicati con date e scandenze nella lettera all'Ue saranno anticipati e inseriti all'interno della stessa legge di stabilità". Lo ha detto il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl), a Ballarò. Quali sono i punti? "Non posso anticiparli, se ne è discusso nella riunione di stasera", ha risposto.
NAPOLITANO, MISURE SUBITO, VERIFICHERO' LARGHE INTESE - Le scelte "efficaci"che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono "con urgenza" dall'Italia non possono più attendere un solo momento, sono "ormai improrogabili", ha detto Giorgio Napolitano con severità e "forte preoccupazione" al termine di una giornata drammatica per i titoli del debito pubblico e le quotazioni delle banche italiane. Il capo dello Stato auspica da tempo una corresponsabilità di maggioranza e opposizione sulle scelte anticrisi. Oggi ha preso atto che questa strada nell'immediato non è percorribile.
Tuttavia verificherà se sia possibile concretizzare "una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte". Il presidente non parla mai dell'ipotesi di nuovi governi, di esecutivi tecnici o di salvezza nazionale, ma lascia intendere che non può non ascoltare anche le richieste che stanno montando con forza dalle opposizioni e da una ampia fetta di forze sociali.
Attraverso "i molteplici contatti stabiliti nel corso della giornata", Napolitano ha potuto constatare la reciproca diffidenza: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intende procedere senza coinvolgere le opposizioni; le quali, a loro volta, pur auspicando le larghe intese, ribadiscono di non poter condividere scelte dell'attuale governo. Chiedono una netta discontinuità, ovvero un nuovo esecutivo. Una posizione, quest'ultima, condivisa da sindacati e Confindustria.
Questo "ampio arco di forze politiche e sociali", ha spiegato il presidente della Repubblica in una nota, si mostra "consapevole della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte" e le sue componenti sostengono che sia possibile realizzarla. Napolitano si limita a mettere a verbale la posizione, con molto rispetto per le nobili intenzioni. Ma è evidente che al momento questa soluzione gli appare ipotetica. Se fosse immediatamente praticabile si rifletterebbe in parlamento, farebbe emergere una nuova maggioranza.
Ed è altrettanto evidente che Napolitano, con un governo in carica, che ottiene la maggioranza in Parlamento, non vuole e non può mettersi a trattare l'ipotesi di dare vita a nuovi esecutivi. Tanto è vero che ciò che in altre sedi le opposizioni hanno chiamato governo di transizione o di responsabilità nazionale, nel comunicato del Quirinale non è menzionato se non in termini allusivi dietro la denominazione di "nuova prospettiva".
E comunque, il capo dello Stato "ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva". Due settimane fa, Napolitano si disse preoccupato per l'aggravarsi della crisi e per i ritardi (ancora oggi non colmati) del governo nell'attuazione delle ampie manovre finanziarie di luglio e agosto. "Non posso tacere la mia angustia", aggiunse constatando che la condivisione delle scelte non si realizzava. Oggi, "dinanzi all'ulteriore aggravarsi della posizione italiana nei mercati finanziari", Napolitano ha chiesto al governo di mostrarsi all'altezza della situazione attuando subito, senza ulteriori indugi, gli impegni presi nella celebre lettera consegnata da Berlusconi alle autorità europee. Subito, è evidente, vuol dire prima che i mercati provochino ulteriori dissanguamenti, e prima del G20, che avrà inizio giovedì.
TREMONTI CONVOCA COMITATO STABILITA' FINANZIARIA - Il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha convocato per domani alle ore 15, nella sede del ministero il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. Lo riferisce una nota del Tesoro.
La linea del governo, secondo quanto si apprende, è quella di inserire le prime misure anticrisi subito nella legge di stabilità all'esame del Senato. Si tratterebbe di nuovi emendamenti al provvedimento la cui presentazione scade venerdì. In ambienti di governo non si esclude ancora un cdm in settimana, prima del G20.
Bersani parla con Napolitano, preoccupazione nelle opposizioni. Il segretario del Pd Bersani ha avuto un colloquio telefonico con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano che avrebbe espresso forte preoccupazione per la situazione di queste ore sulla crisi economica. Nel corso della telefonata il leader dei democratici ha dato la disponibilita' del Pd e delle forze di opposizione a prendersi le responsabilita' necessarie per l'aggravarsi della crisi. Dopo aver sentito Napolitano, Bersani ha sentito il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini e quello dell'Idv Antonio Di Pietro. "E' una delle giornate più drammatiche che l'Italia abbia mai vissuto in questa crisi finanziaria", è l'analisi del leader democratico. Giro di contatti anche con i big del Pd, a partire dai capigruppo Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, il vicesegretario Enrico Letta e il presidente dell'Assemblea del partito Rosy Bindi con i quali Bersani ha deciso di vedersi domani per una riunione urgente del Pd sull'evolversi della crisi finanziaria. ''Il nostro grado di preoccupazione e' totale. Esprimiamo la necessita', che a questo punto e' urgente, a minuti, di un cambiamento di scenario politico per reggere la tormenta. Giovedi' al vertice del G20 l'Italia ci arrivi con l'annuncio di un nuovo governo di emergenza nazionale''. Lo chiede il vicesegretario del Pd Enrico Letta.
"Questa valanga non si fermerà fino a che in Italia non ci sarà un esecutivo di cui i mercati possano fidarsi", dice Antonio Di Pietro, ma Berlusconi "pur di non andarsene, è pronto a far affondare il Paese intero". "In questa situazione, l'opposizione non può restare ferma" ma "é inutile continuare a scannarci su chi debba fare il premier. Dobbiamo metterci tutti a disposizione, pensando a costruire un programma di coalizione in pochi punti", scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori.
Berlusconi segue l'evoluzione dei mercati finanziari tenendosi in stretto contatto con Palazzo Chigi, con il sottosegretario Letta e con il ministro Tremonti. ''Non vi e' dubbio - si sottolinea a Palazzo Chigi - che sull'andamento negativo degli scambi influisca pesantemente la decisione greca di indire un referendum sul piano di salvataggio predisposto dall'Unione europea. Si tratta di una scelta inattesa che innesca incertezze dopo il recente Consiglio europeo e alla vigilia dell'importante incontro del G-20 di Cannes. Il presidente Berlusconi, in collaborazione con alcuni ministri del settore economico, sta mettendo a punto l'operativita' delle misure dell'agenda europea concordate con Bruxelles, e che verranno illustrate ai partner del G-20. Le scelte del governo saranno applicate con la determinazione, il rigore e la tempestivita' imposti dalla situazione''.
Interviene anche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Certamente sono necessarie misure incisive, è assolutamente fazioso e antinazionale l'attacco di Fli e di altre forze politiche perché la situazione di difficoltà non riguarda solo l"Italia, ma è di tutta Europa". Lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto commentando le dichiarazione di diversi esponenti delle opposizioni che di fronte all'ampliarsi dello spread con i titoli tedeschi e la caduta delle borse rinnovano l'invito al premier a dimettersi.
IMPRESE A GOVERNO, MISURE ORA O DIMISSIONI - Abi, Alleanza delle cooperative, Ania, Confindustria, e Rete imprese Italia si rivolgono al presidente del Consiglio: "Verifichi se ci sono le condizioni per "assumere immediatamente le misure che sono necessarie", o "e tragga altrimenti le conseguenze e lo faccia rapidamente nell'interesse dell'Italia".
Seduta ampiamente negativa, la quarta peggiore di sempre, per Piazza Affari: l'indice Ftse Mib ha chiuso in perdita del 6,80% a 14.928 punti.
Seduta pessima per Piazza Affari: la perdita del 6,13% dell'indice Ftse All Share equivale a 22 miliardi di euro bruciati in una giornata. Il calo del 6,80% dell'Ftse Mib (il peggiore tra le principali Borse europee) e' inferiore solo al -8,24% accusato il 6 ottobre 2008, al -7,57% dell'11 settembre 2001 e al -7,14% del 10 ottobre 2008.
CRISI: NUOVO VERTICE DOMANI, SI LAVORA ANCHE A DECRETO - Un nuovo incontro fra i ministri economici è previsto per domani: l'obiettivo è scrivere le misure da inserire nella legge di stabilità.
Allo studio anche un decreto legge con le misure più urgenti che, se i tempi lo consentiranno, potrebbero essere varate in un Cdm prima del G20 di giovedì. E' quanto riferiscono fonti governative.
"Stiamo lavorando per scrivere le misure annunciate nella lettera inviata a Bruxelles e inserirle nella legge di stabilità", ha riferito una fonte presente al vertice ministeriale a palazzo Chigi, spiegando che non tutte le misure potranno far parte del provvedimento.
Inoltre, ha aggiunto la stessa fonte governativa, si stanno scrivendo anche alcune misure "più urgenti" che potrebbero essere "inserite in un decreto legge". Ma ancora non è detto che questa strada sia percorribile.
"Berlusconi parte giovedì mattina per Cannes, e non sappiamo se riusciremo a scrivere i testi del provvedimento in tempo", spiega la fonte. Ecco perché, riferiscono altre fonti, al momento non sono ancora partite le convocazioni per il Cdm. Comunque, domani mattina, è previsto un nuovo incontro fra alcuni ministri (certamente Paolo Romani, Altero Matteoli e Roberto Calderoli) proprio per proseguire nella stesura dei testi dei provvedimenti.
GOVERNO, MAXIEMENDAMENTO IN STABILITA';IPOTESI DL - La tempesta sui mercati finanziari dà un'ulteriore spinta a stringere i tempi per la messa a punto delle misure anti-crisi richieste dall'Europa e si fa strada l'ipotesi di inserire, con un maxiemendamento o più emendamenti, i primi provvedimenti nella legge di stabilità all'esame della commissione Bilancio del Senato.
Il termine per la presentazione è vicino, la data fissata è venerdì 4 novembre. Ma in serata, durante il vertice interministeriale a Palazzo Chigi, è anche spuntata l'ipotesi di un decreto legge per le misure più urgenti che potrebbe essere discusso, se i tempi lo consentiranno, da un cdm prima del G20. Si dovrebbe decidere domani mattina in una nuova riunione interministeriale. L'intenzione è agire in fretta, tanto che, come ha fatto sapere oggi Palazzo Chigi, le misure verranno presentate ai partner del G20, che si riunirà giovedì e venerdì a Cannes.
E sui tempi rapidi ha assicurato lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E nelle stesse ore è arrivato anche il monito dal Capo dello stato che considera ormai "improrogabile l'assunzione di decisioni efficaci nell'ambito della lettera di impegni indirizzata dal governo alle autorità europee".
Se di certo questa settimana sarà all'insegna di una corsa per dare operatività agli impegni presi nella lettera presentata venerdì a Bruxelles, resta da capire quali iniziative saranno veicolate dalla legge di stabilità, attraverso emendamenti, o meglio un maxi emendamento del governo, e quali strumenti potranno concorrere. Infatti, non è esclusa la convocazione di un consiglio dei ministri prima del G20. L'ipotesi del ddl stabilità oggi si è rafforzata, con il capogruppo del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri, che ha spiegato come la legge "ha procedure e tempi certi e rappresenta un solido veicolo".
Il presidente dei deputati del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha ammesso che se ne "sta discutendo". Anche il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, ha invitato a non ricorrere al veicolo decreto, considerando più idoneo un ddl. E il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, in un'intervista al Corriere della Sera, ha invitato a non parlare di decreto. Quanto all'iter della legge di stabilità: ora è in commissione a Palazzo Madama, con relatore Massimo Garavaglia (Lnp), alle 18 di venerdì scade il termine per gli emendamenti, anche se il governo potrebbe presentarli successivamente.
Approderà in Aula per metà novembre, subito dopo passerà alla Camera. Tuttavia, non si possono mettere da parte le altre ipotesi: l'idea di un 'decreto omnibus' o 'decreto Europa' potrebbe restare in piedi, come risultato di un prossimo Cdm. Inoltre, i due strumenti potrebbero anche affiancarsi. E altre misure potrebbero essere contenute nel decreto sviluppo. Per rispettare i tempi non si esclude di porre la fiducia. D'altra parte, oltre alle dichiarazioni sull'impegno ad agire in tempi stretti, ci sono anche delle date che premono, a partire dal G20 del 3-4 novembre, per passare al 9-10 novembre quando Berlusconi presenterà alle Camere le misure per la crescita. Due importati appuntamenti sono fissati per domani: l'Ufficio di presidenza del Pdl e il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria convocato dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Quanto ai contenuti, diverse sono le materie si cui poter agire subito: il piano di privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico (5 miliardi di proventi all'anno nel prossimo triennio); le liberalizzazioni (dagli orari dei negozi, ai carburanti fino alle assicurazioni); la delega fiscale; le semplificazioni; ed è anche circolata l'ipotesi di un ulteriore rialzo dell'Iva. Inoltre, Romani non ha escluso "formule come il concordato o il condono fiscale", rilanciando una misura circolata in occasione delle indiscrezioni emerse sul decreto sviluppo (si era parlato dell'arrivo di ben 12 condoni).
LUPI, MAXIEMENDAMENTO L.STABILITA' CON MISURE LETTERA - Con un "maxiemendamento alla legge di stabilità, che deve essere approvata entro il 15 novembre dal Senato e poi immediatamente dopo dalla Camera, una parte dei provvedimenti indicati con date e scandenze nella lettera all'Ue saranno anticipati e inseriti all'interno della stessa legge di stabilità". Lo ha detto il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl), a Ballarò. Quali sono i punti? "Non posso anticiparli, se ne è discusso nella riunione di stasera", ha risposto.
NAPOLITANO, MISURE SUBITO, VERIFICHERO' LARGHE INTESE - Le scelte "efficaci"che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono "con urgenza" dall'Italia non possono più attendere un solo momento, sono "ormai improrogabili", ha detto Giorgio Napolitano con severità e "forte preoccupazione" al termine di una giornata drammatica per i titoli del debito pubblico e le quotazioni delle banche italiane. Il capo dello Stato auspica da tempo una corresponsabilità di maggioranza e opposizione sulle scelte anticrisi. Oggi ha preso atto che questa strada nell'immediato non è percorribile.
Tuttavia verificherà se sia possibile concretizzare "una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte". Il presidente non parla mai dell'ipotesi di nuovi governi, di esecutivi tecnici o di salvezza nazionale, ma lascia intendere che non può non ascoltare anche le richieste che stanno montando con forza dalle opposizioni e da una ampia fetta di forze sociali.
Attraverso "i molteplici contatti stabiliti nel corso della giornata", Napolitano ha potuto constatare la reciproca diffidenza: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intende procedere senza coinvolgere le opposizioni; le quali, a loro volta, pur auspicando le larghe intese, ribadiscono di non poter condividere scelte dell'attuale governo. Chiedono una netta discontinuità, ovvero un nuovo esecutivo. Una posizione, quest'ultima, condivisa da sindacati e Confindustria.
Questo "ampio arco di forze politiche e sociali", ha spiegato il presidente della Repubblica in una nota, si mostra "consapevole della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte" e le sue componenti sostengono che sia possibile realizzarla. Napolitano si limita a mettere a verbale la posizione, con molto rispetto per le nobili intenzioni. Ma è evidente che al momento questa soluzione gli appare ipotetica. Se fosse immediatamente praticabile si rifletterebbe in parlamento, farebbe emergere una nuova maggioranza.
Ed è altrettanto evidente che Napolitano, con un governo in carica, che ottiene la maggioranza in Parlamento, non vuole e non può mettersi a trattare l'ipotesi di dare vita a nuovi esecutivi. Tanto è vero che ciò che in altre sedi le opposizioni hanno chiamato governo di transizione o di responsabilità nazionale, nel comunicato del Quirinale non è menzionato se non in termini allusivi dietro la denominazione di "nuova prospettiva".
E comunque, il capo dello Stato "ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva". Due settimane fa, Napolitano si disse preoccupato per l'aggravarsi della crisi e per i ritardi (ancora oggi non colmati) del governo nell'attuazione delle ampie manovre finanziarie di luglio e agosto. "Non posso tacere la mia angustia", aggiunse constatando che la condivisione delle scelte non si realizzava. Oggi, "dinanzi all'ulteriore aggravarsi della posizione italiana nei mercati finanziari", Napolitano ha chiesto al governo di mostrarsi all'altezza della situazione attuando subito, senza ulteriori indugi, gli impegni presi nella celebre lettera consegnata da Berlusconi alle autorità europee. Subito, è evidente, vuol dire prima che i mercati provochino ulteriori dissanguamenti, e prima del G20, che avrà inizio giovedì.
TREMONTI CONVOCA COMITATO STABILITA' FINANZIARIA - Il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha convocato per domani alle ore 15, nella sede del ministero il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. Lo riferisce una nota del Tesoro.
La linea del governo, secondo quanto si apprende, è quella di inserire le prime misure anticrisi subito nella legge di stabilità all'esame del Senato. Si tratterebbe di nuovi emendamenti al provvedimento la cui presentazione scade venerdì. In ambienti di governo non si esclude ancora un cdm in settimana, prima del G20.
Bersani parla con Napolitano, preoccupazione nelle opposizioni. Il segretario del Pd Bersani ha avuto un colloquio telefonico con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano che avrebbe espresso forte preoccupazione per la situazione di queste ore sulla crisi economica. Nel corso della telefonata il leader dei democratici ha dato la disponibilita' del Pd e delle forze di opposizione a prendersi le responsabilita' necessarie per l'aggravarsi della crisi. Dopo aver sentito Napolitano, Bersani ha sentito il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini e quello dell'Idv Antonio Di Pietro. "E' una delle giornate più drammatiche che l'Italia abbia mai vissuto in questa crisi finanziaria", è l'analisi del leader democratico. Giro di contatti anche con i big del Pd, a partire dai capigruppo Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, il vicesegretario Enrico Letta e il presidente dell'Assemblea del partito Rosy Bindi con i quali Bersani ha deciso di vedersi domani per una riunione urgente del Pd sull'evolversi della crisi finanziaria. ''Il nostro grado di preoccupazione e' totale. Esprimiamo la necessita', che a questo punto e' urgente, a minuti, di un cambiamento di scenario politico per reggere la tormenta. Giovedi' al vertice del G20 l'Italia ci arrivi con l'annuncio di un nuovo governo di emergenza nazionale''. Lo chiede il vicesegretario del Pd Enrico Letta.
"Questa valanga non si fermerà fino a che in Italia non ci sarà un esecutivo di cui i mercati possano fidarsi", dice Antonio Di Pietro, ma Berlusconi "pur di non andarsene, è pronto a far affondare il Paese intero". "In questa situazione, l'opposizione non può restare ferma" ma "é inutile continuare a scannarci su chi debba fare il premier. Dobbiamo metterci tutti a disposizione, pensando a costruire un programma di coalizione in pochi punti", scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori.
Berlusconi segue l'evoluzione dei mercati finanziari tenendosi in stretto contatto con Palazzo Chigi, con il sottosegretario Letta e con il ministro Tremonti. ''Non vi e' dubbio - si sottolinea a Palazzo Chigi - che sull'andamento negativo degli scambi influisca pesantemente la decisione greca di indire un referendum sul piano di salvataggio predisposto dall'Unione europea. Si tratta di una scelta inattesa che innesca incertezze dopo il recente Consiglio europeo e alla vigilia dell'importante incontro del G-20 di Cannes. Il presidente Berlusconi, in collaborazione con alcuni ministri del settore economico, sta mettendo a punto l'operativita' delle misure dell'agenda europea concordate con Bruxelles, e che verranno illustrate ai partner del G-20. Le scelte del governo saranno applicate con la determinazione, il rigore e la tempestivita' imposti dalla situazione''.
Interviene anche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Certamente sono necessarie misure incisive, è assolutamente fazioso e antinazionale l'attacco di Fli e di altre forze politiche perché la situazione di difficoltà non riguarda solo l"Italia, ma è di tutta Europa". Lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto commentando le dichiarazione di diversi esponenti delle opposizioni che di fronte all'ampliarsi dello spread con i titoli tedeschi e la caduta delle borse rinnovano l'invito al premier a dimettersi.
IMPRESE A GOVERNO, MISURE ORA O DIMISSIONI - Abi, Alleanza delle cooperative, Ania, Confindustria, e Rete imprese Italia si rivolgono al presidente del Consiglio: "Verifichi se ci sono le condizioni per "assumere immediatamente le misure che sono necessarie", o "e tragga altrimenti le conseguenze e lo faccia rapidamente nell'interesse dell'Italia".