Il famoso orso polare Knut è morto all’improvviso nello zoo di Berlino. E’ successo ieri 19 marzo. aveva solo 4 anni e stando a quanto pervenuto, sembra che si sia piegato su un fianco per cause ancora ignote, e che sia caduto nella piscina della sua gabbia dove sarebbe stato trovato dai veterinari mentre galleggiava ormai privo di vita.
Comunque già alcuni mesi fa degli etologi avevano lanciato l’allarme sullo stato di salute dell’amato Knut, perchè mostrava problemi comportamentali come attacchi di panico, linguacce, smorfie insolite e continui movimenti in gabbia senza una direzione o uno scopo preciso. E ieri, quando si è spento, forse a causa di un arresto cardiaco, gli addetti dello zoo di Berlino si sono precipitati per interdire l’accesso all’area. Ma il pubblico avevano già visto quanto bastava e nonostante l’immediato intervento, un turista italiano è riuscito a fotografarlo e a vendersi lo scatto. Ebbene sì, anche davanti a queste situazioni c’è sempre qualcuno che se ne approfitta.
«E’ terribile», è stato il commento del primo cittadino di Berlino, Klaus Wowereit, appena appresa la notizia. «Knut era entrano nei nostri cuori».
Knut è nato il 5 dicembre 2006. Quando la madre Tosca si rifiutò di prendersi cura di lui e di suo fratello, lo Zoologischer Garten intervenne: morto il fratello, Knut, che pesava appena 810 grammi, fu infatti affidato al veterinario Thomas Dörflein, che l’ha allattato con un biberon e si è preso cura di lui fino a quando non è stato stroncato a 44 anni da un infarto.
Il 23 marzo 2007 fu presentato al pubblico: presenti 500 giornalisti, tre dirette tv e un ministro dell’Ambiente. Knut è finito ovunque: su magliette, tazze, cartoline, sulla copertina di «Vanity Fair», al cinema, nei negozi di dischi . Una mania collettiva che ha portato nelle casse dello zoo fino a sette milioni di euro di entrate supplementari e che ha finito per contagiare anche il ministero delle Finanze.
Tuttavia nella breve vita da star di Knut c’è stata anche una ‘fidanzata’ italiana Gianna, una bellissima orsa nata a Pistoia, ma cresciuta nello zoo di Hellabrunn, a Monaco di Baviera. Tra Knut e l’orsa però non ci fu il colpo di fulmine e lei tornò a “casa”. Come dire: “all’amore non si comanda”. Ma del resto era già abbastanza pieno zeppo di attenzioni e affetto da grandi e piccini. Era la mascotte dello zoo, una vera star. Ma ora di lui non resta che un dolce ricordo.
Comunque già alcuni mesi fa degli etologi avevano lanciato l’allarme sullo stato di salute dell’amato Knut, perchè mostrava problemi comportamentali come attacchi di panico, linguacce, smorfie insolite e continui movimenti in gabbia senza una direzione o uno scopo preciso. E ieri, quando si è spento, forse a causa di un arresto cardiaco, gli addetti dello zoo di Berlino si sono precipitati per interdire l’accesso all’area. Ma il pubblico avevano già visto quanto bastava e nonostante l’immediato intervento, un turista italiano è riuscito a fotografarlo e a vendersi lo scatto. Ebbene sì, anche davanti a queste situazioni c’è sempre qualcuno che se ne approfitta.
«E’ terribile», è stato il commento del primo cittadino di Berlino, Klaus Wowereit, appena appresa la notizia. «Knut era entrano nei nostri cuori».
Knut è nato il 5 dicembre 2006. Quando la madre Tosca si rifiutò di prendersi cura di lui e di suo fratello, lo Zoologischer Garten intervenne: morto il fratello, Knut, che pesava appena 810 grammi, fu infatti affidato al veterinario Thomas Dörflein, che l’ha allattato con un biberon e si è preso cura di lui fino a quando non è stato stroncato a 44 anni da un infarto.
Il 23 marzo 2007 fu presentato al pubblico: presenti 500 giornalisti, tre dirette tv e un ministro dell’Ambiente. Knut è finito ovunque: su magliette, tazze, cartoline, sulla copertina di «Vanity Fair», al cinema, nei negozi di dischi . Una mania collettiva che ha portato nelle casse dello zoo fino a sette milioni di euro di entrate supplementari e che ha finito per contagiare anche il ministero delle Finanze.
Tuttavia nella breve vita da star di Knut c’è stata anche una ‘fidanzata’ italiana Gianna, una bellissima orsa nata a Pistoia, ma cresciuta nello zoo di Hellabrunn, a Monaco di Baviera. Tra Knut e l’orsa però non ci fu il colpo di fulmine e lei tornò a “casa”. Come dire: “all’amore non si comanda”. Ma del resto era già abbastanza pieno zeppo di attenzioni e affetto da grandi e piccini. Era la mascotte dello zoo, una vera star. Ma ora di lui non resta che un dolce ricordo.