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La missione italiana sulla «Laura Bassi», la rompighiaccio tricolore!

La nuova nave alla ricerca dei segreti dell’Antartide. Il capitano, il triestino Franco Sedmak: «Andremo fino all’estremo Sud»

La missione italiana sulla «Laura Bassi», la rompighiaccio tricolore! Scher823

Coordinate: 50 gradi Sud, 175 Ovest. Fuso orario: 12 ore in più rispetto all’Italia. Quando il comandante Franco Sedmak («57 anni di triestinità totale») riceve la chiamata dal Corriere della Sera, la nave rompighiaccio Laura Bassi si trova esattamente dall’altra parte del mondo. «Abbiamo appena lasciato la coda di una depressione con onde di 6-7 metri di altezza e vento a 50 nodi. Cercheremo di evitare la prossima con onde previste di 12 metri: questi sono i mari più tempestosi del mondo», dice Sedmak. I marinai dell’Ottocento avevano battezzato le latitudini Sud con nomi che esprimevano le difficoltà nell’affrontare quei mari sempre in burrasca: i Quaranta gradi erano I ruggenti e i Cinquanta Gli urlanti. Ora la Laura Bassi si trova nel bel mezzo dell’urlo nei mari antartici, dove venti e correnti non trovano ostacoli e percorrono l’intera circonferenza della Terra rincorrendosi in una sequenza ininterrotta di raffiche sotto un cielo quasi sempre di colore del piombo.

LA MISSIONE


Cosa ci fa una nave italiana da quelle parti? «Siamo partiti martedì da Lyttelton, in Nuova Zelanda, verso il mare di Ross», spiega il comandante. «A bordo siamo una cinquantina, tra i quali i ricercatori della XXXV missione del Programma nazionale di ricerche in Antartide (Pnra). La nave è la prima rompighiaccio italiana e può consentire sia il supporto logistico che l’attività scientifica dei ricercatori a bordo». La Laura Bassi, dedicata alla prima donna ad avere avuto una cattedra universitaria, è dell’Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste ed è gestita dalla Argo di Napoli. Sostituisce la Explora («alla quale sono fortemente legato dopo 15 anni di imbarco», precisa Sedmak), che però si dedicava solo alla ricerca. «Questa, invece, svolge entrambi i ruoli — precisa Sedmak —. Abbiamo fatto tra novembre e dicembre un primo viaggio tra la Nuova Zelanda e la base Zucchelli per portare materiale e carburante. Nel viaggio di ritorno, dal 12 febbraio, imbarcheremo container, elicotteri per la manutenzione e anche rifiuti che non devono essere lasciati nelle distese ghiacciate incontaminate antartiche». Avete incontrato delle difficoltà? «Nel primo viaggio abbiamo trovato molto più ghiaccio del solito. Ora alla partenza abbiamo visto il cielo color marrone per il fumo degli incendi in Australia. Tra pochi giorni arriveremo in zone dove ci saranno 20 gradi sottozero. Il mio equipaggio, composto da marinai in gran parte campani, ha grande esperienza nei mari polari. Anche i ricercatori li vedo pronti e ben preparati»

Re: La missione italiana sulla «Laura Bassi», la rompighiaccio tricolore!

Una bellissima iniziativa!

Re: La missione italiana sulla «Laura Bassi», la rompighiaccio tricolore!

Che bella missione!

Re: La missione italiana sulla «Laura Bassi», la rompighiaccio tricolore!

Ricercatrice in Antartide: uno dei miei sogni da bambina!

Re: La missione italiana sulla «Laura Bassi», la rompighiaccio tricolore!

Una bellissima iniziativa!
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