Godersi il Sole dell'estate; abbronzarsi nel silenzio del mare; accarezzare ed essere accarezzati dalle onde marine; Il lato terapeutico dell'odore del mare, il sapore del sale, il calore del Sole, garantisce l'abbandono dei sensi, di ogni muscolo, disciolto dal relax che la Natura concede gratuitamente.
La Natura è spesso furiosa, sa farsi perdonare, ma sa anche vendicare: la sua vendetta è randomizzata, non ha un genere, non ha colore, ma paradossalmente, ha una specie preferita... L'uomo.
Luana: "Mi piace guardare gli umani fallire, seppur non mi sia permesso farlo ahah! è davvero penoso come si impegnino così a fondo nelle loro azioni, per poi abbattersi dopo il primo fallimento! Non sanno davvero fare di meglio.."
Nairobi: "Non che mi dispiaccia ammetterlo! Guarda quel surfista, quattro onde, una caduta epocale e stà quasi per annegare.. ahahahah!"
Luana: "Nay! Lo sai che non ci è permesso manipolare il mare come se fosse nostro! Dai torniamo giù, o rischiamo di essere scoperti..."
I due sprofondano negli abissi marini, ondeggiando nel mare, urtando l'acqua come fosse una piuma: la fisica non vale quando si è una sirena!
I due giovani si stavano avvicinando alla loro abitazione, nei pressi di una piccola cittadina sottomarina, nelle vicinanze di Atlantide: Atlhab City! Piccola città, ma ricca di storia, di dolore, di sangue, anche di un pizzico di magia! Palazzi costruiti in roccia calcarea, aggrovigliati da metri e metri di alghe, che seguivano un proprio criterio di movimento; tetti decorati da perle e conchiglie minuziosamente lavorate; Molti giardini decorati dalle movenze del corallo, dall'anemonia viridis, dalle fanerogame, tutti elementi segnalatori dell'apprezzamento naturale, e delle sue enormi ricchezze!
Luana: "Nairobi ci vediamo più tardi! Mi rimangono circa 10 collane da consegnare entro stasera, e se tardo posso dichiararmi licenziata!"
Nairobi: "Non preoccuparti! Se hai problemi non esitare a chiamarmi."
Luana oltrepassa l'entrata del suo giardino, riconosciuta dai coralli, che le concedono l'accesso all'entrata dell'abitazione principale:
Luana: "Rieccomi! C'era un pò di gente da Astolfo per cui ho tardato ad arrivare!"
Politea: "Hai visto che ore sono? Credi davvero di riuscire a completare 10 collane in meno di mezz'ora dalla consegna?"
Luana: "Ma come mezz'ora?! O San Nettuno! Posso dichiararmi licenziata dopo questa..."
Politea: "Saresti licenziata se non fosse per me!"
La madre della sirena, presenta davanti agli occhi della figlia, un recipiente, interamente realizzato con semplici alghe intrecciate tra di loro a mò di uncinetto, al quale interno vi erano le collane che la figlia avrebbe dovuto consegnare al proprio datore di lavoro, prima della lettera di congedo.
Luana: "La prossima statua di Atlhab City sarà dedicata alla Sirena Politea di Teogonia! E guarda che lusso... rigorosamente ricoperta di perle con base di smeraldo!"
Politea: "Se hai finito con i tuoi progetti utopici puoi ripagarmi per quello che ho fatto, dando da mangiare alle scodelle di alghe: di certo non contengono gratuitamente!"
Luana: "E io che volevo essere gentile per una volta ahahaha! Vado e appena finisco, slitto a consegnare le collane a Verazio... è davvero brutale quando si arrabbia, o quando sei in ritardo, o quando hai la coda sporca, o quando ha un capello che spara in aria, o quando..."
Politea: "ANCORA QUA SEI! MUOVITIII!"
Luana: "Che persona malefica! Vado vado!"
Alimentate le alghe, o meglio pagate per i loro servigi, Luana prende le collane create dalla madre, e corre verso il palazzo di Verazio, per consegnare il lavoro alla sua segretaria, in modo da così soddisfare la richiesta che gli era stata fatta:
Luana: "Ormai non mi lascio più impressionare dall'altezza di questo palazzo.. Verazio deve ringraziare che siamo nei profondi abissi, altrimenti sembrava un isola emersa il tetto di questo edificio..."
La Natura è spesso furiosa, sa farsi perdonare, ma sa anche vendicare: la sua vendetta è randomizzata, non ha un genere, non ha colore, ma paradossalmente, ha una specie preferita... L'uomo.
Luana: "Mi piace guardare gli umani fallire, seppur non mi sia permesso farlo ahah! è davvero penoso come si impegnino così a fondo nelle loro azioni, per poi abbattersi dopo il primo fallimento! Non sanno davvero fare di meglio.."
Nairobi: "Non che mi dispiaccia ammetterlo! Guarda quel surfista, quattro onde, una caduta epocale e stà quasi per annegare.. ahahahah!"
Luana: "Nay! Lo sai che non ci è permesso manipolare il mare come se fosse nostro! Dai torniamo giù, o rischiamo di essere scoperti..."
I due sprofondano negli abissi marini, ondeggiando nel mare, urtando l'acqua come fosse una piuma: la fisica non vale quando si è una sirena!
I due giovani si stavano avvicinando alla loro abitazione, nei pressi di una piccola cittadina sottomarina, nelle vicinanze di Atlantide: Atlhab City! Piccola città, ma ricca di storia, di dolore, di sangue, anche di un pizzico di magia! Palazzi costruiti in roccia calcarea, aggrovigliati da metri e metri di alghe, che seguivano un proprio criterio di movimento; tetti decorati da perle e conchiglie minuziosamente lavorate; Molti giardini decorati dalle movenze del corallo, dall'anemonia viridis, dalle fanerogame, tutti elementi segnalatori dell'apprezzamento naturale, e delle sue enormi ricchezze!
Luana: "Nairobi ci vediamo più tardi! Mi rimangono circa 10 collane da consegnare entro stasera, e se tardo posso dichiararmi licenziata!"
Nairobi: "Non preoccuparti! Se hai problemi non esitare a chiamarmi."
Luana oltrepassa l'entrata del suo giardino, riconosciuta dai coralli, che le concedono l'accesso all'entrata dell'abitazione principale:
Luana: "Rieccomi! C'era un pò di gente da Astolfo per cui ho tardato ad arrivare!"
Politea: "Hai visto che ore sono? Credi davvero di riuscire a completare 10 collane in meno di mezz'ora dalla consegna?"
Luana: "Ma come mezz'ora?! O San Nettuno! Posso dichiararmi licenziata dopo questa..."
Politea: "Saresti licenziata se non fosse per me!"
La madre della sirena, presenta davanti agli occhi della figlia, un recipiente, interamente realizzato con semplici alghe intrecciate tra di loro a mò di uncinetto, al quale interno vi erano le collane che la figlia avrebbe dovuto consegnare al proprio datore di lavoro, prima della lettera di congedo.
Luana: "La prossima statua di Atlhab City sarà dedicata alla Sirena Politea di Teogonia! E guarda che lusso... rigorosamente ricoperta di perle con base di smeraldo!"
Politea: "Se hai finito con i tuoi progetti utopici puoi ripagarmi per quello che ho fatto, dando da mangiare alle scodelle di alghe: di certo non contengono gratuitamente!"
Luana: "E io che volevo essere gentile per una volta ahahaha! Vado e appena finisco, slitto a consegnare le collane a Verazio... è davvero brutale quando si arrabbia, o quando sei in ritardo, o quando hai la coda sporca, o quando ha un capello che spara in aria, o quando..."
Politea: "ANCORA QUA SEI! MUOVITIII!"
Luana: "Che persona malefica! Vado vado!"
Alimentate le alghe, o meglio pagate per i loro servigi, Luana prende le collane create dalla madre, e corre verso il palazzo di Verazio, per consegnare il lavoro alla sua segretaria, in modo da così soddisfare la richiesta che gli era stata fatta:
Luana: "Ormai non mi lascio più impressionare dall'altezza di questo palazzo.. Verazio deve ringraziare che siamo nei profondi abissi, altrimenti sembrava un isola emersa il tetto di questo edificio..."