Locui rimasto fermo ed immobile ad osservare l'impatto fiammeggiante dei due dischi, si voltò verso la Foresta, sommariamente verso il luogo dal quale erano partiti i due corpi. Appell distrusse la barriera da lui creato, e seguì il Preside nel cammino da lui iniziato a percorrere.
Locui: "Lorden esci fuori.. Ti avverto, ho poca pazienza" -ma la risposta non arrivò, mentre il Preside era in prima fila, sostenuto in seconda dal professore- "Appell tocca a te" -disse continuando a porre uno sguardo fisso verso la Foresta-
Prof. Appell: "Subito.." -con gesto rapido e deciso, si inginocchiò a terra- "*Campo elettrico!*" -un possente flusso di corrente elettrica corse nelle profondità del terreno scatenando possenti fulmini, che si resero evidenti anche a notevoli distanze, visivamente, sino ad estendersi in tutta l'area circostante, non solo quella indicata dal Preside, evitando di intaccare la zona dove i due si trovavano-
Locui: "Andiamo" -iniziando ad inoltrarsi nella Foresta colpita dall'attaccato di Appell-
Camminarono, si guardarono intorno, ma niente: nessuno era in quel luogo fuorché loro stessi. Cercarono in ogni angolo, ma non riuscirono a trovare nulla che potesse giustificare quei dischi fiammeggianti, solo e soltanto semplici supposizioni ma nessuna certezza data dal concreto.
Prof. Appell: "Per quel che ne sappiamo, quei dischi potevano essere delle illusioni.. Conosciamo le capacità di Lorden e creare illusioni è la sua specialità.." -continuando a girarsi a destra e sinistra senza trovare nulla-
Locui: "Se Lorden voleva ingannarci avrebbe creato un alter ego di sé stesso, e non solo e soltanto due miseri dischetti di fuoco. Inoltre, quando i due sono entrati in collisione, ho percepito chiaramente il calore delle fiamme: Lorden avrebbe potuto concretizzare la fiamma e quindi farci percepire calore, bagliore ed altro, ma non sarebbe bastato ad ucciderci. Quei due dischetti non avrebbero mai potuto uccidere nessuno" -mentre Appell ammirava il ragionamento del Preside, rinchiuso nel suo silenzio, cercando di seguire le parole di Locui-
Prof. Appell: "Quindi.. state dicendo..?" -fermandosi dov'era-
Locui: "Lorden aveva creato molto di più: sapeva che qualcuno sarebbe giunto qui a cercare Talessa, a quanto pare, o è stata vittima del Raptor, o peggio ancora, uccisa da Lorden e portata via. Supponendo che qualcuno sarebbe corso a cercarla, ha piazzato delle vere e proprie trappole, non illusioni, e ovviamente queste si sarebbero innescate non appena qualcuno fosse entrato qui, in quest’area.." -fu bloccato dal professore-
Prof. Appell: "E perché soltanto una si è attivata?"
Locui: "Il tuo attacco.. Il tuo campo elettrico ha neutralizzato l'area corrotta dalla magia di Lorden. Non sono trappole meccaniche, frutto dell'ingegneria, è solo corruzione del territorio con la magia nera, e a quanto pare anche abbastanza debole e semplice.. Strano.." -concludendo lì il discorso-.
Locui aveva pienamente ragione, ha preceduto il racconto in sé: Lorden, non appena Talessa spiccò il volo, attivò l'incantesimo con estrema facilità, sfruttando il campo di battaglia e i numerosi residui magici sparsi nell'area. Non poteva indugiare troppo a terra, fu questione di pochi secondi, perciò il tempo di costruire un'area maledetta dalla magia nera, in modo perfetto e completo, non c'era, eppure, lasciare così quel posto, senza una distrazione, senza neanche tentare di fermare i ricercatori di Talessa, sarebbe stata una mossa azzardata, e avrebbe solo accorciato il tempo e lo spazio di distanza fra le squadre di inseguitori di Cristaly e loro due. Le trappole non avevano lo scopo di uccidere, ma solo colpire, temporeggiare, cercare, al massimo, di danneggiare la squadra di inseguitori, in questo caso Locui e Appell.
Locui: "Talessa non è qui, inutile cercala.." -voltandosi completamente verso Appell- "Ritorniamo a Cristaly, organizzeremo, insieme a Cosmia, una squadra investigativa, saranno loro a cercare Talessa. Andiamo Professore" -iniziando a correre, addentrandosi nella Foresta proprio in direzione della scuola, mentre Appell lo seguì in volo-
Ritornando a Cristaly...
Jessie e Stella erano nella loro stanza, svincolate dalle lezioni poiché si erano ritrovate entrambe senza l’insegnante di magie curative, quale Talessa, e quindi entrambe erano rimaste con un’ora buca, approfittandone per dare una sistemata alla loro camera da letto, in condivisione con Clatrina, rimasta trascurata per molti giorni.
Jessie: "Certo che ha combinato un bel guaio Clatrina.. Adesso abbiamo una professoressa scomparsa chissà dove a combattere Lorden, un preside ricoverato in grave condizioni, un altro preside alle ricerche della Maestra Talessa.. Peggio di così?" -continuando a parlare mentre era intenta a sistemare i vestiti di Clatrina sparsi tra la scrivania e la sedia di questa-
Stella: "Come darti torto.. però c’è da dire che Clatrina aveva chiesto solo un aiuto diplomatico al Preside, non gli aveva detto esplicitamente “vai e uccidilo per me”, almeno da ciò che ci ha raccontato.."
Jessie: "Beh ma scoprire che il preside Anvisio è lo zio di Clatrina.. Quale zio non aiuterebbe sua nipote? E ora, pensandoci bene, chissà se sarà disposto ad aiutare noi povere disgraziate.." -appoggiando, disinteressata, l’ultimo maglione di Clatrina nel suo armadio-
Stella: "Ti riferisci ai nostri cuccioli vero?" -accogliendo la risposta affermativa, silenziosa, data solo dal movimento del capo, da parte dell’amica- "Purtroppo da quando siamo tornati da Julisis, la preside Cosmia è rimasta vittima delle Forze Ancestrali, poi ci siamo ritrovati nella vendetta del preside Anvisio, e adesso la scomparsa della Maestra Talessa.." -appoggiandosi sul proprio letto, seduta, con le braccia poste all’indietro puntate a sostenere il busto-
Jessie: "Il problema sta proprio in noi! Ci siamo sempre ed in continuazione affidate ai Presidi o ai professori, non siamo stati capaci di porre fine a qualcosa! Siamo utili solo a creare guai.." -rivolgendosi quasi in malo modo nei riguardi di Stella, espellendo da sé la rabbia repressa-
Stella: "Jessie. Guardami." -avvicinandosi a lei ed afferrandole il viso, direzionandolo verso di lei- "Non abbandoneremo Teddy e Yeti! Clatrina e Lucas hanno riavuto i Riccio e Spongy, e ancora dobbiamo capire come questi siano riusciti a ritornare, da chissà quale luogo, quale universo, creato da Lorden.." -proprio in quel momento fece l’ingresso in camera Riccio, venuto a prendere dei libri richiesti da Clatrina, dimenticati la mattina stessa-
Riccio: "Ragazze! Sapete dove si trova il libro di storia dell’universo magico di Clatrina?"
Stella: "Ah ciao Riccio.. Eccolo, ma attento, è molto pesante!" -afferrando il libro grossolano, direttamente dalla libreria dell’amica- "Ma come farai a portarlo da Clatrina?" -porgendolo al protettore della ragazza-
Riccio: "Grazie a questo!" -piegando leggermente il capo, indicando con gli occhi il medaglione che portava al collo, contenente lo smeraldo di Sarima- "Ad ogni cucciolo protettore, nel momento in cui viene scelto, gli viene consegnato questo medaglione, garantendo un minimo di circolazione magica in grado di concretizzare l’aiuto che noi garantiamo a voi, altrimenti io cosa potrei fare? Nulla!" -conclusa la frase, il medaglione si illuminò di un verde brillante, ed il libro, offertogli da Stella, ancora nelle mani di questa, iniziò a svolazzare, rispettando i comandi del piccolo cavalluccio marino- "Ora vado altrimenti Clatrina farà tardi.. Ciao ragazze!" -nuotando magicamente in aria, mentre il grossolano libro lo seguiva-
Locui: "Lorden esci fuori.. Ti avverto, ho poca pazienza" -ma la risposta non arrivò, mentre il Preside era in prima fila, sostenuto in seconda dal professore- "Appell tocca a te" -disse continuando a porre uno sguardo fisso verso la Foresta-
Prof. Appell: "Subito.." -con gesto rapido e deciso, si inginocchiò a terra- "*Campo elettrico!*" -un possente flusso di corrente elettrica corse nelle profondità del terreno scatenando possenti fulmini, che si resero evidenti anche a notevoli distanze, visivamente, sino ad estendersi in tutta l'area circostante, non solo quella indicata dal Preside, evitando di intaccare la zona dove i due si trovavano-
Locui: "Andiamo" -iniziando ad inoltrarsi nella Foresta colpita dall'attaccato di Appell-
Camminarono, si guardarono intorno, ma niente: nessuno era in quel luogo fuorché loro stessi. Cercarono in ogni angolo, ma non riuscirono a trovare nulla che potesse giustificare quei dischi fiammeggianti, solo e soltanto semplici supposizioni ma nessuna certezza data dal concreto.
Prof. Appell: "Per quel che ne sappiamo, quei dischi potevano essere delle illusioni.. Conosciamo le capacità di Lorden e creare illusioni è la sua specialità.." -continuando a girarsi a destra e sinistra senza trovare nulla-
Locui: "Se Lorden voleva ingannarci avrebbe creato un alter ego di sé stesso, e non solo e soltanto due miseri dischetti di fuoco. Inoltre, quando i due sono entrati in collisione, ho percepito chiaramente il calore delle fiamme: Lorden avrebbe potuto concretizzare la fiamma e quindi farci percepire calore, bagliore ed altro, ma non sarebbe bastato ad ucciderci. Quei due dischetti non avrebbero mai potuto uccidere nessuno" -mentre Appell ammirava il ragionamento del Preside, rinchiuso nel suo silenzio, cercando di seguire le parole di Locui-
Prof. Appell: "Quindi.. state dicendo..?" -fermandosi dov'era-
Locui: "Lorden aveva creato molto di più: sapeva che qualcuno sarebbe giunto qui a cercare Talessa, a quanto pare, o è stata vittima del Raptor, o peggio ancora, uccisa da Lorden e portata via. Supponendo che qualcuno sarebbe corso a cercarla, ha piazzato delle vere e proprie trappole, non illusioni, e ovviamente queste si sarebbero innescate non appena qualcuno fosse entrato qui, in quest’area.." -fu bloccato dal professore-
Prof. Appell: "E perché soltanto una si è attivata?"
Locui: "Il tuo attacco.. Il tuo campo elettrico ha neutralizzato l'area corrotta dalla magia di Lorden. Non sono trappole meccaniche, frutto dell'ingegneria, è solo corruzione del territorio con la magia nera, e a quanto pare anche abbastanza debole e semplice.. Strano.." -concludendo lì il discorso-.
Locui aveva pienamente ragione, ha preceduto il racconto in sé: Lorden, non appena Talessa spiccò il volo, attivò l'incantesimo con estrema facilità, sfruttando il campo di battaglia e i numerosi residui magici sparsi nell'area. Non poteva indugiare troppo a terra, fu questione di pochi secondi, perciò il tempo di costruire un'area maledetta dalla magia nera, in modo perfetto e completo, non c'era, eppure, lasciare così quel posto, senza una distrazione, senza neanche tentare di fermare i ricercatori di Talessa, sarebbe stata una mossa azzardata, e avrebbe solo accorciato il tempo e lo spazio di distanza fra le squadre di inseguitori di Cristaly e loro due. Le trappole non avevano lo scopo di uccidere, ma solo colpire, temporeggiare, cercare, al massimo, di danneggiare la squadra di inseguitori, in questo caso Locui e Appell.
Locui: "Talessa non è qui, inutile cercala.." -voltandosi completamente verso Appell- "Ritorniamo a Cristaly, organizzeremo, insieme a Cosmia, una squadra investigativa, saranno loro a cercare Talessa. Andiamo Professore" -iniziando a correre, addentrandosi nella Foresta proprio in direzione della scuola, mentre Appell lo seguì in volo-
Ritornando a Cristaly...
Jessie e Stella erano nella loro stanza, svincolate dalle lezioni poiché si erano ritrovate entrambe senza l’insegnante di magie curative, quale Talessa, e quindi entrambe erano rimaste con un’ora buca, approfittandone per dare una sistemata alla loro camera da letto, in condivisione con Clatrina, rimasta trascurata per molti giorni.
Jessie: "Certo che ha combinato un bel guaio Clatrina.. Adesso abbiamo una professoressa scomparsa chissà dove a combattere Lorden, un preside ricoverato in grave condizioni, un altro preside alle ricerche della Maestra Talessa.. Peggio di così?" -continuando a parlare mentre era intenta a sistemare i vestiti di Clatrina sparsi tra la scrivania e la sedia di questa-
Stella: "Come darti torto.. però c’è da dire che Clatrina aveva chiesto solo un aiuto diplomatico al Preside, non gli aveva detto esplicitamente “vai e uccidilo per me”, almeno da ciò che ci ha raccontato.."
Jessie: "Beh ma scoprire che il preside Anvisio è lo zio di Clatrina.. Quale zio non aiuterebbe sua nipote? E ora, pensandoci bene, chissà se sarà disposto ad aiutare noi povere disgraziate.." -appoggiando, disinteressata, l’ultimo maglione di Clatrina nel suo armadio-
Stella: "Ti riferisci ai nostri cuccioli vero?" -accogliendo la risposta affermativa, silenziosa, data solo dal movimento del capo, da parte dell’amica- "Purtroppo da quando siamo tornati da Julisis, la preside Cosmia è rimasta vittima delle Forze Ancestrali, poi ci siamo ritrovati nella vendetta del preside Anvisio, e adesso la scomparsa della Maestra Talessa.." -appoggiandosi sul proprio letto, seduta, con le braccia poste all’indietro puntate a sostenere il busto-
Jessie: "Il problema sta proprio in noi! Ci siamo sempre ed in continuazione affidate ai Presidi o ai professori, non siamo stati capaci di porre fine a qualcosa! Siamo utili solo a creare guai.." -rivolgendosi quasi in malo modo nei riguardi di Stella, espellendo da sé la rabbia repressa-
Stella: "Jessie. Guardami." -avvicinandosi a lei ed afferrandole il viso, direzionandolo verso di lei- "Non abbandoneremo Teddy e Yeti! Clatrina e Lucas hanno riavuto i Riccio e Spongy, e ancora dobbiamo capire come questi siano riusciti a ritornare, da chissà quale luogo, quale universo, creato da Lorden.." -proprio in quel momento fece l’ingresso in camera Riccio, venuto a prendere dei libri richiesti da Clatrina, dimenticati la mattina stessa-
Riccio: "Ragazze! Sapete dove si trova il libro di storia dell’universo magico di Clatrina?"
Stella: "Ah ciao Riccio.. Eccolo, ma attento, è molto pesante!" -afferrando il libro grossolano, direttamente dalla libreria dell’amica- "Ma come farai a portarlo da Clatrina?" -porgendolo al protettore della ragazza-
Riccio: "Grazie a questo!" -piegando leggermente il capo, indicando con gli occhi il medaglione che portava al collo, contenente lo smeraldo di Sarima- "Ad ogni cucciolo protettore, nel momento in cui viene scelto, gli viene consegnato questo medaglione, garantendo un minimo di circolazione magica in grado di concretizzare l’aiuto che noi garantiamo a voi, altrimenti io cosa potrei fare? Nulla!" -conclusa la frase, il medaglione si illuminò di un verde brillante, ed il libro, offertogli da Stella, ancora nelle mani di questa, iniziò a svolazzare, rispettando i comandi del piccolo cavalluccio marino- "Ora vado altrimenti Clatrina farà tardi.. Ciao ragazze!" -nuotando magicamente in aria, mentre il grossolano libro lo seguiva-