Era notte. Un cielo puramente sereno arricchì quella serata, mentre le luci, chi più chi meno, erano spente, chi dormiva, chi rifletteva, chi ammirava la bellezza della Luna, chi invece continuava a perseverare in uno studio e ricerca frenetica dello Smeraldo di Sarima poiché il tempo non giocava a loro favore, e mai lo avrebbe fatto. Clatrina dormiva beatamente nel suo letto, esausta ormai dallo studio che la giornata le aveva recato, mentre, alla singola luce di una lampada, Stella, Lucas e la semi-dormiente Jessie, continuavano le loro ricerche, chi sui libri, quali Lucas e Jessie, chi invece osservava col microscopio le particelle che componevano lo Smeraldo, quale Stella, la più capace in materia. La stanchezza trasudava nei corpi dei tre, ormai sfiniti dalle continue e ininterrotte ricerche che la giornata aveva indotto a fare, eppure non potevano permettersi il lusso della pausa, del dormire, ma solo un piccolo spuntino per mantenere minimamente attivo il cervello in un’attività che non fosse solo la lettura o l’osservazione.
Jessie: "Vorrei essere al posto di Clatrina.. Guardatela.. Come dorme beata.." -distogliendo per un momento lo sguardo dal grande libro che aveva posato sul letto, mentre la ragazza era intenta a leggerlo distesa, osservando per un attimo la bella addormentata-
Stella: "Sarà che forse non sono poi così brava, ma non mi sembrano esserci chissà che materiali pregiati in questo Smeraldo.. Sarà pur sempre raro e prezioso, ma nulla che lo compone può indurci a pensare a qualche connessione con la fuga dei cuccioli dalla prigione di Lorden" -distaccandosi dal microscopio, rivolgendo le spalle a questo stesso, guardando i compagni, ad ogni parola sempre più affranti-
Lucas: "*Sbadiglia* Giuro che sono arrivato allo stremo.. Su questi libri non ci sta nulla che possa esserci realmente utile! Cosa volete che me ne importi della storia dello Smeraldo?" -ma qualcosa richiamò finalmente l’attenzione persa da tempo-
Stella: "La storia? Hai trovato la storia?" - e con fare alquanto straniato il giovane rispose-
Lucas: "Emh.. si.. Ho trovato la storia ma a cosa pensi possa servire?" -frettolosamente Stella si alzò dalla sedia sulla quale era seduta e si avvicinò al ragazzo, osservando lo stesso libro che aveva poggiato sul letto, mentre lui, a gambe incrociate, era sullo stesso- "Credi sia un dettaglio importante la storia?" -pochi secondi, una lettura veloce e la fata rispose-
Stella: "Certo! Noi stiamo cercando una risposta diretta, vogliamo raggirare il sistema perché ci occorre trovare l’elemento che stiamo cercando.." -entrambi i ragazzi la guardarono come per dire “E su questo ci siamo”- "Non capite?" -e risposero negativamente- "Mi spiego. Noi stiamo cercando una risposta su qualche potere particolare dello Smeraldo, ma come possiamo sperare di trovare una risposta quando non conosciamo neanche la storia? Forse io non riesco a vedere nulla al microscopio perché esiste qualche sistema di protezione dei segreti dello smeraldo, o forse esiste un qualche incantesimo per poterlo osservare, oppure.." -e fu interrotta-
Jessie: "Oppure stiamo delirando perché abbiamo sonno.. Guardate qua.." -alzando il grande libro che stava leggendo, giunta neanche alla metà- "Vuoto. Le pagine sono bianche. Stratega mi sa spiegare anche questo?" -rivolgendosi a Stella-
Stella: "Strano.. E se non abbiamo le conoscenze necessarie per poter avere accesso ad altre informazioni? Forse il libro è protetto da qualche incantesimo che ci impedisce di vederne il vero contenuto.."
Jessie: "Per 210 pagine questo maledetto testo ha parlato solo e soltanto di elementi fisici evidenti dello smeraldo! Anzi! Parlava più della storia di ogni sua singola parte, piuttosto che delle vere proprietà.. Secondo me stiamo perdendo tempo appresso a questi libri.." -riponendo, stanca, il libro sul letto, appoggiando la testa su questo-
Lucas: "Però scusate, ora non voglio passare per il genio di turno, ma non è strano se su 4 libri, nessuno di questi fa riferimento a particolari poteri dello smeraldo? Cioè su questo che sto leggendo io da ormai 3 ore, non c’è neanche l’ombra del legame che si crea fra un cucciolo e il suo smeraldo, come quest’ultimo garantisca la possibilità agli animali di parlare, come questi siano capaci di muovere gli oggetti con la magia seppur non ce l’abbiano... Parlano solo della storia. Ha senso?" -le parole del ragazzo riuscirono ad inserire con forza, nella mente delle giovani, parecchi dubbi-
Stella: "Visto?! Certo che ha senso! Tutto questo ha un suo senso e un suo fine! Quando si vuole parlare di qualcosa, qualsiasi cosa, si parte sempre dalla storia.. Una volta ricordo che la Tressavia mi voleva raccontare l’origine del dominio di Arcadio su Utopia e come questo sia riuscito a sconfiggere il Sommo Guardiano di Fluota, Cartesia, ma fummo interrotti e niente.." -questa volta fu Stella ad essere interrotta nuovamente-
Jessie: "Tocca a me essere quella intelligente! E se i due fatti coincidessero?"
Lucas: "Intendi che la storia di Utopia e quella dello Smeraldo potrebbero essere su un’unica strada?" -e Jessie rispose con un’espressione facciale che lasciò intendere “Perché no?” – "Ho visto molte volte il nome di Utopia e di Cartesia in questo mio libro, ma non so se potrebbe avere una connessione con lo smeraldo.."
Stella: "Beh, tentare non costa nulla! Per quanto riguarda la storia di Utopia e di Cartesia potrei anche chiedere alla Tressavia, almeno così andremo sul sintetico, senza dover ricorrere a mostri di libri come questi!" -ma a Jessie l’idea non entusiasmava più di tanto, anche perché nel suo cuore stava iniziando a percepire una strana sensazione, come di pericolo, qualcosa di nefasto e inaspettato sarebbe accaduto da un momento all’altro, nel cuore della notte- "Jessie, so che vuoi liberare i cuccioli senza l’aiuto dei professori, ma non possiamo di certo fare tutto da soli! Siamo tre, diciamo quattro, studenti alle prime armi, inconsapevoli anche nel dove cercare e cosa cercare: noi ci abbiamo messo 3 ore per arrivare a questa soluzione, forse se avremmo chiesto ai Presidi o a qualche professore, subito ci avrebbero illuminato.." -disse riponendo entrambe le mani su quelle della compagnia- "Porteremo a compimento questa missione insieme, noi tre, anzi quattro, dobbiamo contare anche la bella addormentata ahah!" -smuovendo nell’aria una risatina collettiva, rianimando lo spirito del gruppo-.
Quest’umore non durò molto. Un’incredibile gelata avvolse le finestre, congelò i vetri, oscurò la beata vista esterna di chi era intento a guardare la Luna, non si riusciva quindi a scorgere cosa stesse accadendo fuori, peccato che qualcuno già aveva intuito cosa stesse succedendo. Jessie rimase amaramente sorpresa dalla robustezza del ghiaccio che aveva completamente appannato, oscurato, annebbiato i vetri delle finestre. Mentre Stella e Lucas continuavano a chiedersi, curiosamente, del perché di un tale evento così repentino, Jessie, scalza, con solo il leggero pigiama indossato, corse via dalla stanza, con la faccia stupita e insospettita dei due amici, che non poterono far altro che inseguirla, urlandole di fermarsi, incapaci di capire la sua agitazione.
Jessie: "...Com’è possibile che siano arrivati fin qui.. Per quale motivo?! Forse Yeti aveva ragione.. Avrei dovuto sapere e conoscere le conseguenze delle mie azioni.. Attingere alla magia glaciale non avrebbe fatto altro che avvicinarli sempre di più a me, capaci così di localizzarmi.. E adesso? Dove e come scappo?.. Non ci sono più speranze.. Avranno la loro rivincita e quella stupida tradizione verrà mantenuta.. Un padre pronto a sacrificare la figlia per una stupida usanza! Non ci sto! Eppure.. Non posso lasciare che quei farabutti mettano a ferro e fuoco la scuola, ne sarebbero capaci, lei e tutti coloro che ci sono dentro.. Mettere in pericolo i miei amici per scappare? Non ci penso affatto! Piuttosto sacrificherò la mia vita, ma mai sarei disposta ad accettare a me stessa un tradimento del genere!" -pensò mentre Stella e Lucas, a distanza di molti metri, rincorrevano la ragazza intonando in sottofondo urla che miravano a richiamare l’attenzione di Jessie, più che mai ostinata-.
Sbucò all’esterno, dove il cortile, ogni singolo angolo del castello di Cristaly era stato ricoperto di neve, non vi era luogo in cui non ci fosse, come se quei 10 soggetti posti in prossimità del cancello d’ingresso la trasportassero di loro natura. Jessie non rimase assolutamente sorpresa per il cambiamento paesaggistico così improvviso, piuttosto focalizzò le sue preoccupazioni sulle persone che la stava aspettando al cancello d’ingresso. Prima si bloccò sulle scalinate che conducevano alle varie entrate al castello, poi man mano, in modo molto pacato e tranquillo, discese ogni singolo scalino, il quale marmo bianco era stato coperto dall’altrettanta bianca neve. Stella e Lucas arrivarono, si bloccarono sui gradini, ammagliati dall’improvvisa neve, totalmente inaspettata, gioiosi nel vederla in un periodo dell’anno in cui mai sarebbe arrivata. Alla gioia degli altri, corrisponde i dolori di tanti ancora. Stella e Lucas placarono la gioia della neve, la stessa gioia di tanti altri studenti scesi in cortile, anche questa scomparsa, non appena Jessie andava man mano avvicinandosi, scalza, sulla neve, a quei dieci pessimi soggetti, che tutto facevano trasparire fuorché sicurezza. Persino la preside Cosmia, riuscita ad uscire sulla balconata del suo ufficio, non perché avesse distrutto il ghiaccio che bloccava l’enorme finestrone, ma semplicemente perché aveva sfruttato il suo teletrasporto per poter uscire allo scoperto. Tutti osservavano la scena, Stella e Lucas più timorosi che mai, persino Clatrina era stata svegliata dall’agitazione generale dei corridoi, tanto da farla svegliare e seguire la massa.
Clatrina: "Ragazzi ma che sta succedendo? Come mai siamo tutti fuori?" -Stella e Lucas non risposero, la giovane si fece avanti e guardò con i suoi occhi ciò che stava accadendo- "Ma quella è Jessie? Ma che sta facendo?"
Lucas: "Vedo guai all’orizzonte.. Ragazzi non mi sembra così entusiasta Jessie nel vedere quegli omaccioni.. Io direi di intervenire, non vorrei che ce la uccidessero davanti agli occhi!" -richiamando l’attenzione delle due amiche-
Stella: "Sono d’accordo! Non mi ispirano molta fiducia quei tizi!" -i tre iniziarono a correre in direzione dell’amica, intenti più che mai a salvarla, mossi da una terribile sensazione, la stessa che prima di quel momento vigeva nel cuore di Jessie-.
Con i piedi ormai congelati, intenti a calpestare la neve, sempre più affaticati, come se ad ogni passo venisse meno un briciolo di energia per volta. Improvvisamente un’altezzosa lastra di ghiaccio si eresse dalla terra, dal pavimento lastrato di marmo, o meglio ancora, dalla compattazione della neve che sembrava come salire verso l’alto dando origine pezzo per pezzo a quella lastra di ghiaccio. I tre rimasero immobili, sbigottiti da quella mossa, inaspettata sicuramente e a suo tempo inspiegabile, tanto da destare stupore persino agli occhi della Preside Cosmia, sempre pronta, qual si presenti l’occasione, di intervenire.
Clatrina: "Questi fanno sul serio? VOGLIAMO SOLO AIUTARE LA NOSTRA AMICA! Chi siete voi?! Cosa volete dalla nostra Jessie?! Cosa volete dalla nostra scuola?!" -improvvisamente un’immagine riflessa nella lastra di ghiaccio comparve, la quale apparteneva ad uno stesso uomo che componeva quel gruppo da dieci-
???: "Nessuno ha il diritto di intromettersi negli affari del nostro regno. Ostinatevi e l’unica persona che vedrete sarà quella che vi mozzerà la testa senza che voi possiate accorgervene" -il riflesso disse con voce quasi profetica, inquietante, totalmente destabilizzante-
Lucas: "Hey! Chiunque tu sia, non ci fai paura! Nessuno può fermarci!" -abilmente il ragazzo, ostinato, schivò la lastra, passandole accanto, continuando la sua corsa nel tentativo di salvare l’amica-.
Senza neanche avere la possibilità di provarci, Lucas fu rinchiuso in una membrana di ghiaccio, raccolto dalla neve, giunto fino agli arti superiori, bloccandoli, lasciando libero solo il capo e il collo. Immobile, non poteva fare nulla, ma gli altri purtroppo sì. Affrontare le regole comporta rischio, presa di responsabilità, e sfidare la sorte non può che portare, in questo caso, ad una morte certa e violenta. Con estrema velocità un membro dei 10 si avvicinò repentinamente verso Lucas, minacciandolo con una possente spada, pronto a recidergli la testa, mentre una piccola quantità di neve si vide innalzarsi dato lo scatto repentino del possente uomo. Pronto a falciargli la testa, il possente braccio dell’uomo fu bloccato dalla presa della Preside Cosmia, teletrasportatasi velocemente pronta a prodigare aiuto nei riguardi dello studente in pericolo.
Cosmia: "Comprendo la vostra ira, ogni vostro sentimento è legittimo, ragionando con la vostra testa. Peccato che questo è un mio studente, fuori dalla vostra tutela, totalmente estraneo a questa situazione. Comprenderete, come io comprendo voi, che questo ragazzo vuole solo aiutare una sua amica, com’è giusto che sia, se volete continuare l’atto che volevate compiere, sarò costretta a fare lo stesso e non so se vi convenga" -continuando a mantenere il muscoloso braccio dell’uomo, che la guardava con un sguardo glaciale, uguale all’ambientazione esterna, come privo di sentimenti, o almeno, privo di quelli positivi-
???: "Conosciamo le capacità di Cristaly, almeno quando i reparti sono completi. Sappiamo tutto. Le vostre capacità si sono ridotte drasticamente dati gli eventi nefasti che hanno colpito questa scuola. Ostacolateci ancora ed ogni vostro studente soffrirà come non mai." -scrollò il braccio dalla delicata presa della Preside, diede le spalle ai due, liberando dalla prigionia glaciale il giovane Lucas, smosse il mantello e ritornò al suo gruppo, mentre Jessie, durante tutta questa vicenda, non degnò neanche di uno sguardo l’amico in pericolo, il quale si sentì amaramente ferito dalla non reazione della ragazza, come tradito, come non considerato, eppure Jessie, vista solo dai 10 uomini, stava mollando le migliori lacrime perché sapeva che ciò che stava facendo era giusto, era l’unica cosa che potesse fare in quella situazione, l’unica possibilità che le era rimasta, come ultimo atto di libertà-.
Eppure non poté lasciare così i suoi amici, doveva concludere quello che grazie a lei era cominciato, così da sapere che i tre se ne sarebbero sicuramente occupati:
Jessie: "Ragazzi.. Fate tutto il possibile per liberarli.. Fatelo è concluderò la mia vita nel pieno della mia felicità.. Addio.." -disse ai suoi compagni prima di scomparire, oscurata dalla neve che si era innalzata, lei insieme ai 10 uomini, mentre la situazione meteorologica tese a placarsi: finalmente smise di nevicare-
Jessie: "Vorrei essere al posto di Clatrina.. Guardatela.. Come dorme beata.." -distogliendo per un momento lo sguardo dal grande libro che aveva posato sul letto, mentre la ragazza era intenta a leggerlo distesa, osservando per un attimo la bella addormentata-
Stella: "Sarà che forse non sono poi così brava, ma non mi sembrano esserci chissà che materiali pregiati in questo Smeraldo.. Sarà pur sempre raro e prezioso, ma nulla che lo compone può indurci a pensare a qualche connessione con la fuga dei cuccioli dalla prigione di Lorden" -distaccandosi dal microscopio, rivolgendo le spalle a questo stesso, guardando i compagni, ad ogni parola sempre più affranti-
Lucas: "*Sbadiglia* Giuro che sono arrivato allo stremo.. Su questi libri non ci sta nulla che possa esserci realmente utile! Cosa volete che me ne importi della storia dello Smeraldo?" -ma qualcosa richiamò finalmente l’attenzione persa da tempo-
Stella: "La storia? Hai trovato la storia?" - e con fare alquanto straniato il giovane rispose-
Lucas: "Emh.. si.. Ho trovato la storia ma a cosa pensi possa servire?" -frettolosamente Stella si alzò dalla sedia sulla quale era seduta e si avvicinò al ragazzo, osservando lo stesso libro che aveva poggiato sul letto, mentre lui, a gambe incrociate, era sullo stesso- "Credi sia un dettaglio importante la storia?" -pochi secondi, una lettura veloce e la fata rispose-
Stella: "Certo! Noi stiamo cercando una risposta diretta, vogliamo raggirare il sistema perché ci occorre trovare l’elemento che stiamo cercando.." -entrambi i ragazzi la guardarono come per dire “E su questo ci siamo”- "Non capite?" -e risposero negativamente- "Mi spiego. Noi stiamo cercando una risposta su qualche potere particolare dello Smeraldo, ma come possiamo sperare di trovare una risposta quando non conosciamo neanche la storia? Forse io non riesco a vedere nulla al microscopio perché esiste qualche sistema di protezione dei segreti dello smeraldo, o forse esiste un qualche incantesimo per poterlo osservare, oppure.." -e fu interrotta-
Jessie: "Oppure stiamo delirando perché abbiamo sonno.. Guardate qua.." -alzando il grande libro che stava leggendo, giunta neanche alla metà- "Vuoto. Le pagine sono bianche. Stratega mi sa spiegare anche questo?" -rivolgendosi a Stella-
Stella: "Strano.. E se non abbiamo le conoscenze necessarie per poter avere accesso ad altre informazioni? Forse il libro è protetto da qualche incantesimo che ci impedisce di vederne il vero contenuto.."
Jessie: "Per 210 pagine questo maledetto testo ha parlato solo e soltanto di elementi fisici evidenti dello smeraldo! Anzi! Parlava più della storia di ogni sua singola parte, piuttosto che delle vere proprietà.. Secondo me stiamo perdendo tempo appresso a questi libri.." -riponendo, stanca, il libro sul letto, appoggiando la testa su questo-
Lucas: "Però scusate, ora non voglio passare per il genio di turno, ma non è strano se su 4 libri, nessuno di questi fa riferimento a particolari poteri dello smeraldo? Cioè su questo che sto leggendo io da ormai 3 ore, non c’è neanche l’ombra del legame che si crea fra un cucciolo e il suo smeraldo, come quest’ultimo garantisca la possibilità agli animali di parlare, come questi siano capaci di muovere gli oggetti con la magia seppur non ce l’abbiano... Parlano solo della storia. Ha senso?" -le parole del ragazzo riuscirono ad inserire con forza, nella mente delle giovani, parecchi dubbi-
Stella: "Visto?! Certo che ha senso! Tutto questo ha un suo senso e un suo fine! Quando si vuole parlare di qualcosa, qualsiasi cosa, si parte sempre dalla storia.. Una volta ricordo che la Tressavia mi voleva raccontare l’origine del dominio di Arcadio su Utopia e come questo sia riuscito a sconfiggere il Sommo Guardiano di Fluota, Cartesia, ma fummo interrotti e niente.." -questa volta fu Stella ad essere interrotta nuovamente-
Jessie: "Tocca a me essere quella intelligente! E se i due fatti coincidessero?"
Lucas: "Intendi che la storia di Utopia e quella dello Smeraldo potrebbero essere su un’unica strada?" -e Jessie rispose con un’espressione facciale che lasciò intendere “Perché no?” – "Ho visto molte volte il nome di Utopia e di Cartesia in questo mio libro, ma non so se potrebbe avere una connessione con lo smeraldo.."
Stella: "Beh, tentare non costa nulla! Per quanto riguarda la storia di Utopia e di Cartesia potrei anche chiedere alla Tressavia, almeno così andremo sul sintetico, senza dover ricorrere a mostri di libri come questi!" -ma a Jessie l’idea non entusiasmava più di tanto, anche perché nel suo cuore stava iniziando a percepire una strana sensazione, come di pericolo, qualcosa di nefasto e inaspettato sarebbe accaduto da un momento all’altro, nel cuore della notte- "Jessie, so che vuoi liberare i cuccioli senza l’aiuto dei professori, ma non possiamo di certo fare tutto da soli! Siamo tre, diciamo quattro, studenti alle prime armi, inconsapevoli anche nel dove cercare e cosa cercare: noi ci abbiamo messo 3 ore per arrivare a questa soluzione, forse se avremmo chiesto ai Presidi o a qualche professore, subito ci avrebbero illuminato.." -disse riponendo entrambe le mani su quelle della compagnia- "Porteremo a compimento questa missione insieme, noi tre, anzi quattro, dobbiamo contare anche la bella addormentata ahah!" -smuovendo nell’aria una risatina collettiva, rianimando lo spirito del gruppo-.
Quest’umore non durò molto. Un’incredibile gelata avvolse le finestre, congelò i vetri, oscurò la beata vista esterna di chi era intento a guardare la Luna, non si riusciva quindi a scorgere cosa stesse accadendo fuori, peccato che qualcuno già aveva intuito cosa stesse succedendo. Jessie rimase amaramente sorpresa dalla robustezza del ghiaccio che aveva completamente appannato, oscurato, annebbiato i vetri delle finestre. Mentre Stella e Lucas continuavano a chiedersi, curiosamente, del perché di un tale evento così repentino, Jessie, scalza, con solo il leggero pigiama indossato, corse via dalla stanza, con la faccia stupita e insospettita dei due amici, che non poterono far altro che inseguirla, urlandole di fermarsi, incapaci di capire la sua agitazione.
Jessie: "...Com’è possibile che siano arrivati fin qui.. Per quale motivo?! Forse Yeti aveva ragione.. Avrei dovuto sapere e conoscere le conseguenze delle mie azioni.. Attingere alla magia glaciale non avrebbe fatto altro che avvicinarli sempre di più a me, capaci così di localizzarmi.. E adesso? Dove e come scappo?.. Non ci sono più speranze.. Avranno la loro rivincita e quella stupida tradizione verrà mantenuta.. Un padre pronto a sacrificare la figlia per una stupida usanza! Non ci sto! Eppure.. Non posso lasciare che quei farabutti mettano a ferro e fuoco la scuola, ne sarebbero capaci, lei e tutti coloro che ci sono dentro.. Mettere in pericolo i miei amici per scappare? Non ci penso affatto! Piuttosto sacrificherò la mia vita, ma mai sarei disposta ad accettare a me stessa un tradimento del genere!" -pensò mentre Stella e Lucas, a distanza di molti metri, rincorrevano la ragazza intonando in sottofondo urla che miravano a richiamare l’attenzione di Jessie, più che mai ostinata-.
Sbucò all’esterno, dove il cortile, ogni singolo angolo del castello di Cristaly era stato ricoperto di neve, non vi era luogo in cui non ci fosse, come se quei 10 soggetti posti in prossimità del cancello d’ingresso la trasportassero di loro natura. Jessie non rimase assolutamente sorpresa per il cambiamento paesaggistico così improvviso, piuttosto focalizzò le sue preoccupazioni sulle persone che la stava aspettando al cancello d’ingresso. Prima si bloccò sulle scalinate che conducevano alle varie entrate al castello, poi man mano, in modo molto pacato e tranquillo, discese ogni singolo scalino, il quale marmo bianco era stato coperto dall’altrettanta bianca neve. Stella e Lucas arrivarono, si bloccarono sui gradini, ammagliati dall’improvvisa neve, totalmente inaspettata, gioiosi nel vederla in un periodo dell’anno in cui mai sarebbe arrivata. Alla gioia degli altri, corrisponde i dolori di tanti ancora. Stella e Lucas placarono la gioia della neve, la stessa gioia di tanti altri studenti scesi in cortile, anche questa scomparsa, non appena Jessie andava man mano avvicinandosi, scalza, sulla neve, a quei dieci pessimi soggetti, che tutto facevano trasparire fuorché sicurezza. Persino la preside Cosmia, riuscita ad uscire sulla balconata del suo ufficio, non perché avesse distrutto il ghiaccio che bloccava l’enorme finestrone, ma semplicemente perché aveva sfruttato il suo teletrasporto per poter uscire allo scoperto. Tutti osservavano la scena, Stella e Lucas più timorosi che mai, persino Clatrina era stata svegliata dall’agitazione generale dei corridoi, tanto da farla svegliare e seguire la massa.
Clatrina: "Ragazzi ma che sta succedendo? Come mai siamo tutti fuori?" -Stella e Lucas non risposero, la giovane si fece avanti e guardò con i suoi occhi ciò che stava accadendo- "Ma quella è Jessie? Ma che sta facendo?"
Lucas: "Vedo guai all’orizzonte.. Ragazzi non mi sembra così entusiasta Jessie nel vedere quegli omaccioni.. Io direi di intervenire, non vorrei che ce la uccidessero davanti agli occhi!" -richiamando l’attenzione delle due amiche-
Stella: "Sono d’accordo! Non mi ispirano molta fiducia quei tizi!" -i tre iniziarono a correre in direzione dell’amica, intenti più che mai a salvarla, mossi da una terribile sensazione, la stessa che prima di quel momento vigeva nel cuore di Jessie-.
Con i piedi ormai congelati, intenti a calpestare la neve, sempre più affaticati, come se ad ogni passo venisse meno un briciolo di energia per volta. Improvvisamente un’altezzosa lastra di ghiaccio si eresse dalla terra, dal pavimento lastrato di marmo, o meglio ancora, dalla compattazione della neve che sembrava come salire verso l’alto dando origine pezzo per pezzo a quella lastra di ghiaccio. I tre rimasero immobili, sbigottiti da quella mossa, inaspettata sicuramente e a suo tempo inspiegabile, tanto da destare stupore persino agli occhi della Preside Cosmia, sempre pronta, qual si presenti l’occasione, di intervenire.
Clatrina: "Questi fanno sul serio? VOGLIAMO SOLO AIUTARE LA NOSTRA AMICA! Chi siete voi?! Cosa volete dalla nostra Jessie?! Cosa volete dalla nostra scuola?!" -improvvisamente un’immagine riflessa nella lastra di ghiaccio comparve, la quale apparteneva ad uno stesso uomo che componeva quel gruppo da dieci-
???: "Nessuno ha il diritto di intromettersi negli affari del nostro regno. Ostinatevi e l’unica persona che vedrete sarà quella che vi mozzerà la testa senza che voi possiate accorgervene" -il riflesso disse con voce quasi profetica, inquietante, totalmente destabilizzante-
Lucas: "Hey! Chiunque tu sia, non ci fai paura! Nessuno può fermarci!" -abilmente il ragazzo, ostinato, schivò la lastra, passandole accanto, continuando la sua corsa nel tentativo di salvare l’amica-.
Senza neanche avere la possibilità di provarci, Lucas fu rinchiuso in una membrana di ghiaccio, raccolto dalla neve, giunto fino agli arti superiori, bloccandoli, lasciando libero solo il capo e il collo. Immobile, non poteva fare nulla, ma gli altri purtroppo sì. Affrontare le regole comporta rischio, presa di responsabilità, e sfidare la sorte non può che portare, in questo caso, ad una morte certa e violenta. Con estrema velocità un membro dei 10 si avvicinò repentinamente verso Lucas, minacciandolo con una possente spada, pronto a recidergli la testa, mentre una piccola quantità di neve si vide innalzarsi dato lo scatto repentino del possente uomo. Pronto a falciargli la testa, il possente braccio dell’uomo fu bloccato dalla presa della Preside Cosmia, teletrasportatasi velocemente pronta a prodigare aiuto nei riguardi dello studente in pericolo.
Cosmia: "Comprendo la vostra ira, ogni vostro sentimento è legittimo, ragionando con la vostra testa. Peccato che questo è un mio studente, fuori dalla vostra tutela, totalmente estraneo a questa situazione. Comprenderete, come io comprendo voi, che questo ragazzo vuole solo aiutare una sua amica, com’è giusto che sia, se volete continuare l’atto che volevate compiere, sarò costretta a fare lo stesso e non so se vi convenga" -continuando a mantenere il muscoloso braccio dell’uomo, che la guardava con un sguardo glaciale, uguale all’ambientazione esterna, come privo di sentimenti, o almeno, privo di quelli positivi-
???: "Conosciamo le capacità di Cristaly, almeno quando i reparti sono completi. Sappiamo tutto. Le vostre capacità si sono ridotte drasticamente dati gli eventi nefasti che hanno colpito questa scuola. Ostacolateci ancora ed ogni vostro studente soffrirà come non mai." -scrollò il braccio dalla delicata presa della Preside, diede le spalle ai due, liberando dalla prigionia glaciale il giovane Lucas, smosse il mantello e ritornò al suo gruppo, mentre Jessie, durante tutta questa vicenda, non degnò neanche di uno sguardo l’amico in pericolo, il quale si sentì amaramente ferito dalla non reazione della ragazza, come tradito, come non considerato, eppure Jessie, vista solo dai 10 uomini, stava mollando le migliori lacrime perché sapeva che ciò che stava facendo era giusto, era l’unica cosa che potesse fare in quella situazione, l’unica possibilità che le era rimasta, come ultimo atto di libertà-.
Eppure non poté lasciare così i suoi amici, doveva concludere quello che grazie a lei era cominciato, così da sapere che i tre se ne sarebbero sicuramente occupati:
Jessie: "Ragazzi.. Fate tutto il possibile per liberarli.. Fatelo è concluderò la mia vita nel pieno della mia felicità.. Addio.." -disse ai suoi compagni prima di scomparire, oscurata dalla neve che si era innalzata, lei insieme ai 10 uomini, mentre la situazione meteorologica tese a placarsi: finalmente smise di nevicare-