A Cristaly si sentiva un’aria strana, grossi e tetri nuvoloni coprirono il brillante azzurro del cielo e lo splendore del Sole, quella leggera brezza si tramutò in un pesante soffio gelido, l’incubo sembrava ritornare, Cristaly voleva diventare nuovamente un pezzo di ghiaccio di fronte all’immensa forza dei 10 assassini silenziosi. Stavolta nessun preside era davvero pronto a proteggere la scuola, nessun professore sarebbe bastato a fermare l’ipotetica furia dei 10 possenti uomini: Anvisio ritornava a strascinare le sue gambe per terra, Locui accusava ancora delle ferite inferte nel combattimento contro Tamara, Cosmia era scomparsa, la scuola era più indifesa che mai. Il corpo docenti avrebbe fatto di tutto per proteggere sino all’ultima pietra della scuola ma la loro forza bastava davvero? Le finestre congelarono, ogni piccolo bocciolo della serra vide la sua fine, le piante viventi si raggomitolarono su sé stesse per paura dell’oscurità incombente e per il tremendo freddo che calò sulla scuola, Locui e Anvisio si accorsero dell’evento, sapevano cosa fare, sapevano cosa stesse per succedere e chi sarebbe arrivato di lì a poco: Pagos sembrava voler conquistare Cristaly. I professori tutti uscirono dalle aule dove tenevano lezione, chi dalla biblioteca, chi dai laboratori, chi dalla mensa, si riunirono nel grande cortile di Cristaly, capitanati dai due presidi acciaccati. Iniziò a nevicare. I 10 stavano davvero arrivando e non si fecero attendere neanche molto: una grossa e pressante bufera di neve si scaraventò contro ogni spettatore accorso nel cortile, un mistico polverone si sollevò da terra sino a poi calare per smascherare l’arrivo degli assassini. Crudeli, gelidi come la neve che avevano portato, portatori di timore tanto da incutere paura anche nei più sfacciati. Lucas e Clatrina, come del resto tutti gli studenti della scuola, accorsero, posizionandosi dietro le pesanti colonne classicheggianti, che arricchivano il cortile, dubbiosi sul perché fossero tornati, cosa volevano oltre Jessie? Forse erano lì per avvisare della notizia della sua morte? Ma perché avrebbero dovuto?
Locui e Anvisio, 5 lunghi passi avanti rispetto al corpo docenti che erano alle loro spalle, attendevano in silenzio le parole di uno dei 10, di solito era Hermes, il portavoce del gruppo, uno dei meno crudeli, figura cosa ci si poteva aspettare da tutti gli altri.
Hermes: "Popolo di Cristaly, la vostra preziosa matricola Jessie Guye è scappata, non siamo in grado di trovarla, siamo sicuri che sia questa scuola a nascondere la sua studentessa perciò, prima con le buone e poi con le cattive, vi chiedo di restituirci ciò che è di nostro possesso di diritto, altrimenti non indugeremo nel distruggere ogni forma di vita tra queste quattro mura" -il guerriero non scherzava: ebbe fatto qualche passo avanti rispetto al suo gruppo, rimasto leggermente indietro avvolto da una nube bianchissima-
Locui: "Noi di Cristaly, nessuno di noi e ripeto nessuno, sta nascondendo la vostra cittadina, i patti sono patti: Cristaly non si intromette nei vostri affari e voi dovete fare altrettanto" -disse il preside con aria severa e ferma mentre il vento faceva svolazzare la veste di Anvisio e il largo pantalone di Locui-
Hermes: "Forse non sono stato chiaro.." -avanzò un piccolo passo e mise la mano destra sull’ascia che teneva legata alla vita tramite un piccolo laccetto- "Jessie, in tutta Pagos non si trova, gli unici che hanno motivo di nasconderla siete voi di Cristaly, magari quel marmocchio che l’altra volta aprì un teatrino davanti a tutti" -indicando con lo sguardo, voltando la testa leggermente, in direzione di Lucas il quale, appena incrociò lo sguardo del guerriero, sentì chiaramente il sangue in circolo congelare, buttando giù quel poco di saliva che gli era rimasta in bocca, prosciugata dal pungente vento gelido-
Anvisio: "Nessun nostro studente nasconde Jessie, come potete mai credere che possiamo permettere un atto suicida del genere? Sappiamo di cosa siete capaci e voi sapete fino a dove si può spingere il nostro potere, a chi conviene una battaglia del genere?" -disse l’anziano preside richiamando a sé l’attenzione del portavoce dei 10 che stava iniziando a guardare col classico sguardo assassino per troppo a lungo verso Lucas-
Hermes: "Credo convenga più a noi questa guerra e non a voi: il vostro reparto d’assalto è povero, voi non vi reggete in piedi, sappiamo tutto, ogni vostro movimento, sappiamo cosa vi ha ridotti così e sappiamo quando il nostro nemico è lontano dalla tomba un solo passo e come sempre siamo pronti a dargli una piccola spinta per aiutarlo a compiere quell’ultimo. Adesso ditemi.." -riprese il guerriero, iniziando a far destare vera e profonda preoccupazione negli occhi dei due presidi, non più credibili ormai- "Siete sicuri di poter sostenere un nostro attacco? Non ci tenete neanche un po’ alle vostre teste e a quelli dei vostri studenti?" -esordì qualcuno di veramente coraggioso dal pubblico che stava guardando con enorme attenzione e preoccupazione i discorsi di entrambe le parti-
???: "Andatevene! Siete voi che non volete che le vostre teste rimangano attaccate al collo!" -tutti si girarono meno che i due presidi che rimasero a guardare fissi i 10 guerrieri, pronti a rispondere a qualsiasi loro mossa, seppur al costo di sacrificare la loro vita-
Hermes: "Lo specchio di questa scuola.." -poggiò nuovamente la mano destra sulla sua ascia, velocemente sciolse il piccolo laccio che la teneva legata, la afferrò poi con la mano sinistra, repentinamente caricò uno scatto e si gettò verso la persona che aveva urlato quelle parole-
Prof.ssa Luana: "Dove pensi di andare!" -la templare le si posizionò davanti ma il guerriero dei 10 poggiò delicatamente il piede a terra e si diede una spinta verso l’alto per poi ricadere verso il basso, alle spalle della donna, scaraventandosi contro il povero malcapitato che pensò bene di non stare zitto in un momento dove il silenzio doveva dominare-.
Del freddo ghiaccio si innalzò in aria bloccando l’attacco del guerriero che però sfruttò quel blocco gelido per darsi un’ulteriore spinta, fece una rotazione di 180° lungo il pesante blocco e nuovamente si gettò verso il ragazzino per essere però bloccato di nuovo da polvere di neve, stavolta però fu pronto a tagliare in due quel pesante polverone e passare oltre se non fosse stato per Luana che gli assestò un possente calcio in petto, bloccato dalla lama dell’ascia, non abbastanza però da poter continuare nel suo attacco: fu rispedito al suo posto. La professoressa Luana e Tressavia, protagoniste del contrasto, si mossero in avanti:
Prof.ssa Tressavia: "Sottovalutate il potere che Cristaly possiede.." -disse con aria convinta seppur non lo fosse davvero: c’erano volute una fata e una templare per poter contrastare il più debole dei 10 assassini silenziosi, immagina se avessero coordinato un attacco multiplo, nulla sarebbe bastato a fermarli-
Hermes: "Capisco.." -mentre sbatté le mani contro la sua veste, gettando a terra la sua ascia-.
Un gesto insulso, banale e forse anche scontato non per Locui e per nessuno dei templari esperti di Cristaly, neppure per nessun professore, incluso Anvisio, quel gesto era molto più significativo di quel che sembrasse: nell’antica tradizione dei templari, quando uno di questi attacca il proprio nemico nel suo territorio e con la stessa arma che lo ha attaccato, se questa viene poi gettata a terra, il guerriero sta adesso reclamando il territorio sul quale si trova, per qualsiasi motivazione esso voglia, sta poi al nemico rispondere con la diplomazia o con la guerra.
Hermes: "Cristaly diventerà un ghiacciolo se queste condizioni climatiche continueranno a persistere" -disse ironizzando, guardandosi intorno, mentre nessuno degli altri 9 guerrieri ebbe proferito parola o mosso un dito alla vista del combattimento condotto da Hermes-.
Locui guardò l’anziano Anvisio, avrebbe lasciato a lui il peso della decisione in quanto più anziano e saggio, sapeva che qualunque fosse stata la sua scelta di certo non sarebbe stata sbagliata, confidava nel suo criterio di giudizio, non aveva nessuna intenzione di scavalcarlo. Dopo le parole di Hermes ci fu il solo silenzio, nessuno degli studenti si degnò di proferire parola, gli insegnanti si dimostrarono sempre pronti a proteggere la scuola e i due presidi, ognuno di loro aveva i nervi più tesi di una corda di violino.
Un lampo di genio però arrivo a rischiarire la mente di uno dei due, il più anziano, seppur in una situazione così disperata, un piccolo passo falso sarebbe costato ad ognuno dei presenti la vita, il capo-scuola era costretto ad agire prima che i nemici potessero farlo, piombando in modo irruento sulla la folla. Locui ebbe già deciso di lasciare la decisione nelle mani dell’anziano Anvisio che seppur acciaccato ebbe la capacità di ragionare a sangue freddo, mantenere la calma e l’acume che lo contraddistingueva. Con tanto di sorpresa da parte dei presenti, il vecchio preside si spostò di lato, rivolse il suo profilo migliore ai guerrieri posti precedentemente di fronte ai presenti. Locui stesso rimase scosso dalla mossa di Anvisio, che solo una cosa poteva significare: stava dando le redini della scuola in mano a degli assassini esperti, mentre quest’ultimi rimasero impassibili dinanzi al gesto dell’uomo.
Anvisio: "Volete Cristaly? Credete e siete convinti che siamo noi a custodire la vostra Jessie? Fatevi avanti. La scuola è vostra.." -nessuno dei presenti poteva credere a quelle parole: uno dei potenti presidi di una delle più importante scuole del mondo magico si stava arrendendo?- "Ma vi avverto. Valicare quella porta significherà molte cose: volete che ve le spieghi o ci arrivate anche da soli?" -chiese al silenzioso pubblico che lo circondava, gli stessi assassini rimasero in silenzio, nulla di nuovo se non che anche Hermes stette muto ad ascoltare- "Bene, ve lo spiegherò con molto piacere" -voltandosi nuovamente verso i guerrieri- "Conquistare Cristaly significa rompere patti antichi, molto più di me, significa, secondo il codice dei templari, rompere gli schemi, perdere credibilità agli occhi degli uomini e prestigio agli occhi dei potenti. Mi sembra che il vostro “codice” cozzi con molte di queste cose non siete d’accordo? Poniamo il caso che siate pronti a sacrificare queste tre cose che vi ho appena detto, guadagnereste indubbiamente ogni segreto che questa scuola custodisce, direi un bottino niente male: ogni incantesimo, ogni sortilegio, ogni passaggio, qualsiasi cosa vorrete dietro questo grande portone lo potrete trovare, mi risulta però che anche un’altra persona, al vostro pari, presenta queste aspirazioni.." -sospese per un attimo il discorso per riprendere fiato- "Arcadio no? La conquista di Cristaly vi porterebbe indubbiamente a scontrarvi contro la sua sete di potere, non meno della vostra e a questo punto sommiamo ciò a quello detto poco fa: perdereste potere, prestigio, etica e accumulereste nemici in ogni angolo, da Arcadio a qualsiasi altro potente mago, templare, strega, ognuno di questi non sarebbe più in grado di fidarsi di voi, nessuno si permetterebbe di ingaggiarvi, la paura del tradimento sarebbe troppo alta, perché siete pronti a vendervi per chiunque vi offri più potere" -quel singolo passo che Hermes stava per compiere prima di questo discorso venne retratto, il messaggero degli assassini della “Bufera Silenziosa” capì le conseguenze che quel piccolo passetto avrebbe portato, una valanga, una irreparabile distruzione dell’immagine che da sanare sarebbe stato impossibile- "Ma non ho ancora finito.." -un leggero sgomento da parte del messaggero- "Siete una squadra di assassini con le mani sporche di sangue e ricolme di potere, ponete sul piatto della bilancia la ricompensa, più pesa più siete interessati alla missione ma in questo caso perdereste anche questo" -Locui stava cercando di capire dove l’anziano stesse andando a parare- "Cristaly è un’entità magica viva controllata da forze ancestrali, un potere neanche lontanamente vicino a ciò che un semplice essere vivente può mai sperare, così vera tanto da distinguere il protettore dal sanguinario, il potere dal potente, nulla di quello che passi oltre quel grande portone è in grado di sfuggire alla supervisione della scuola, soprattutto se si tratta di un gruppo così numeroso come il vostro e con quell’aura spaventosa che sprigionate ad ogni vostro singolo passo" -venne a questo punto interrotto finalmente-
Hermes: "Te ne sei uscito bene da questa situazione, hai dimostrato la fama di anziano saggio, di queste quattro mura, che ti precede.." -disse solo queste parole prima che un forte vento gelido si scaraventasse contro i presenti tutti, una forte sferzante bufera, impedendo a questi di notare la scomparsa del gruppo se non prima che la tempesta si placasse e il gelo portato dagli assassini svanisse magicamente-.
Un incubo sembrava finire, una feroce battaglia che di lì a poco sarebbe potuta iniziare non ebbe modo di farlo, grazie anche all’acume e alla freddezza dimostrata dal vecchio Anvisio che, seppur non lo ammise e non lo diede a vedere, sudò freddo, sarebbe poi crollato dopo, nella solitudine della sua stanza. I professori, senza troppe domande e indugi si occuparono di far tornare tutti gli studenti presso le loro stanze e alle aule dove, prima dell’arrivo dei guerrieri, si stavano tenendo le lezioni. Locui e Anvisio indugiarono in cortile finché tutti non sparirono dalla loro vista, più seri e preoccupati che mai. Appena tornò tutto alla normalità si avviarono presso l’ufficio di Locui, quello più vicino dove poter parlare in santa pace senza nessuno che potesse disturbargli, tanto che Locui bloccò la porta d’ingresso alla stanza affinché anche se qualcuno avesse bussato, non si sarebbe udito nulla dall’interno.
Locui: "Accomodati Anvisio.." -passando dal lato giusto della scrivania mentre l’anziano preside si sedette alla seduta di fronte- <> -chiese scaricando finalmente i dubbi che aveva accumulato sino a quel momento-
Anvisio: "La magia è rischio.." -sospirò- "Ho cercato di buttare il più possibile nel pentolone, ho giocato tutte le carte che avevo e forse, almeno una di queste, si è rivelata quella vincente.."
Locui: "Impossibile tu ti sia affidato solo alla fortuna Anvisio, sei troppo intelligente per poterlo fare" -l’altro uomo smosse lo sguardo da quello del giovane e lo posò sulla punta del bastone sul quale si appoggiava-
Anvisio: "Ovviamente no.. Tutto quello che ho detto ad Hermes e agli altri era tutto vero, smuovere la loro sete di potere era l’unica cosa che potessi fare, ho fatto gli interessi di Cristaly sabotando quelli degli altri: per come stiamo messi nessuno di noi sarebbe stato in grado di contrastare neanche 5 di quei guerrieri, è bastato vedere come ci siano volute due professoresse per poter fermare, non abbattere, Hermes, che è risaputo essere il più debole dei 10. Seppur fossimo riusciti a sconfiggerne qualcuno, avremmo guadagnato la morte di molti e la caduta della scuola, inoltre sapevano loro stessi che non siamo noi a custodire la loro Jessie, altrimenti avrebbero attaccato la scuola dall’interno e avrebbero scovato la ragazza molto più facilmente, evitando anche tutto quel teatro.." -continuò ad ascoltare attentamente senza interrompere, non era nel suo stile- "Quello che in realtà volevano erano i segreti custoditi da questa scuola, sapere che questa non li avrebbe concessi ha smontato ogni iniziativa da parte del gruppo, nessuno, se non i presidi presenti e passati di Cristaly sanno dei poteri autonomi di queste mura, rivelarli è stata una mossa geniale da un lato ma uno scoprire le carte dall’altro.." -sospirò e stette in silenzio per qualche secondo- …
Locui e Anvisio, 5 lunghi passi avanti rispetto al corpo docenti che erano alle loro spalle, attendevano in silenzio le parole di uno dei 10, di solito era Hermes, il portavoce del gruppo, uno dei meno crudeli, figura cosa ci si poteva aspettare da tutti gli altri.
Hermes: "Popolo di Cristaly, la vostra preziosa matricola Jessie Guye è scappata, non siamo in grado di trovarla, siamo sicuri che sia questa scuola a nascondere la sua studentessa perciò, prima con le buone e poi con le cattive, vi chiedo di restituirci ciò che è di nostro possesso di diritto, altrimenti non indugeremo nel distruggere ogni forma di vita tra queste quattro mura" -il guerriero non scherzava: ebbe fatto qualche passo avanti rispetto al suo gruppo, rimasto leggermente indietro avvolto da una nube bianchissima-
Locui: "Noi di Cristaly, nessuno di noi e ripeto nessuno, sta nascondendo la vostra cittadina, i patti sono patti: Cristaly non si intromette nei vostri affari e voi dovete fare altrettanto" -disse il preside con aria severa e ferma mentre il vento faceva svolazzare la veste di Anvisio e il largo pantalone di Locui-
Hermes: "Forse non sono stato chiaro.." -avanzò un piccolo passo e mise la mano destra sull’ascia che teneva legata alla vita tramite un piccolo laccetto- "Jessie, in tutta Pagos non si trova, gli unici che hanno motivo di nasconderla siete voi di Cristaly, magari quel marmocchio che l’altra volta aprì un teatrino davanti a tutti" -indicando con lo sguardo, voltando la testa leggermente, in direzione di Lucas il quale, appena incrociò lo sguardo del guerriero, sentì chiaramente il sangue in circolo congelare, buttando giù quel poco di saliva che gli era rimasta in bocca, prosciugata dal pungente vento gelido-
Anvisio: "Nessun nostro studente nasconde Jessie, come potete mai credere che possiamo permettere un atto suicida del genere? Sappiamo di cosa siete capaci e voi sapete fino a dove si può spingere il nostro potere, a chi conviene una battaglia del genere?" -disse l’anziano preside richiamando a sé l’attenzione del portavoce dei 10 che stava iniziando a guardare col classico sguardo assassino per troppo a lungo verso Lucas-
Hermes: "Credo convenga più a noi questa guerra e non a voi: il vostro reparto d’assalto è povero, voi non vi reggete in piedi, sappiamo tutto, ogni vostro movimento, sappiamo cosa vi ha ridotti così e sappiamo quando il nostro nemico è lontano dalla tomba un solo passo e come sempre siamo pronti a dargli una piccola spinta per aiutarlo a compiere quell’ultimo. Adesso ditemi.." -riprese il guerriero, iniziando a far destare vera e profonda preoccupazione negli occhi dei due presidi, non più credibili ormai- "Siete sicuri di poter sostenere un nostro attacco? Non ci tenete neanche un po’ alle vostre teste e a quelli dei vostri studenti?" -esordì qualcuno di veramente coraggioso dal pubblico che stava guardando con enorme attenzione e preoccupazione i discorsi di entrambe le parti-
???: "Andatevene! Siete voi che non volete che le vostre teste rimangano attaccate al collo!" -tutti si girarono meno che i due presidi che rimasero a guardare fissi i 10 guerrieri, pronti a rispondere a qualsiasi loro mossa, seppur al costo di sacrificare la loro vita-
Hermes: "Lo specchio di questa scuola.." -poggiò nuovamente la mano destra sulla sua ascia, velocemente sciolse il piccolo laccio che la teneva legata, la afferrò poi con la mano sinistra, repentinamente caricò uno scatto e si gettò verso la persona che aveva urlato quelle parole-
Prof.ssa Luana: "Dove pensi di andare!" -la templare le si posizionò davanti ma il guerriero dei 10 poggiò delicatamente il piede a terra e si diede una spinta verso l’alto per poi ricadere verso il basso, alle spalle della donna, scaraventandosi contro il povero malcapitato che pensò bene di non stare zitto in un momento dove il silenzio doveva dominare-.
Del freddo ghiaccio si innalzò in aria bloccando l’attacco del guerriero che però sfruttò quel blocco gelido per darsi un’ulteriore spinta, fece una rotazione di 180° lungo il pesante blocco e nuovamente si gettò verso il ragazzino per essere però bloccato di nuovo da polvere di neve, stavolta però fu pronto a tagliare in due quel pesante polverone e passare oltre se non fosse stato per Luana che gli assestò un possente calcio in petto, bloccato dalla lama dell’ascia, non abbastanza però da poter continuare nel suo attacco: fu rispedito al suo posto. La professoressa Luana e Tressavia, protagoniste del contrasto, si mossero in avanti:
Prof.ssa Tressavia: "Sottovalutate il potere che Cristaly possiede.." -disse con aria convinta seppur non lo fosse davvero: c’erano volute una fata e una templare per poter contrastare il più debole dei 10 assassini silenziosi, immagina se avessero coordinato un attacco multiplo, nulla sarebbe bastato a fermarli-
Hermes: "Capisco.." -mentre sbatté le mani contro la sua veste, gettando a terra la sua ascia-.
Un gesto insulso, banale e forse anche scontato non per Locui e per nessuno dei templari esperti di Cristaly, neppure per nessun professore, incluso Anvisio, quel gesto era molto più significativo di quel che sembrasse: nell’antica tradizione dei templari, quando uno di questi attacca il proprio nemico nel suo territorio e con la stessa arma che lo ha attaccato, se questa viene poi gettata a terra, il guerriero sta adesso reclamando il territorio sul quale si trova, per qualsiasi motivazione esso voglia, sta poi al nemico rispondere con la diplomazia o con la guerra.
Hermes: "Cristaly diventerà un ghiacciolo se queste condizioni climatiche continueranno a persistere" -disse ironizzando, guardandosi intorno, mentre nessuno degli altri 9 guerrieri ebbe proferito parola o mosso un dito alla vista del combattimento condotto da Hermes-.
Locui guardò l’anziano Anvisio, avrebbe lasciato a lui il peso della decisione in quanto più anziano e saggio, sapeva che qualunque fosse stata la sua scelta di certo non sarebbe stata sbagliata, confidava nel suo criterio di giudizio, non aveva nessuna intenzione di scavalcarlo. Dopo le parole di Hermes ci fu il solo silenzio, nessuno degli studenti si degnò di proferire parola, gli insegnanti si dimostrarono sempre pronti a proteggere la scuola e i due presidi, ognuno di loro aveva i nervi più tesi di una corda di violino.
Un lampo di genio però arrivo a rischiarire la mente di uno dei due, il più anziano, seppur in una situazione così disperata, un piccolo passo falso sarebbe costato ad ognuno dei presenti la vita, il capo-scuola era costretto ad agire prima che i nemici potessero farlo, piombando in modo irruento sulla la folla. Locui ebbe già deciso di lasciare la decisione nelle mani dell’anziano Anvisio che seppur acciaccato ebbe la capacità di ragionare a sangue freddo, mantenere la calma e l’acume che lo contraddistingueva. Con tanto di sorpresa da parte dei presenti, il vecchio preside si spostò di lato, rivolse il suo profilo migliore ai guerrieri posti precedentemente di fronte ai presenti. Locui stesso rimase scosso dalla mossa di Anvisio, che solo una cosa poteva significare: stava dando le redini della scuola in mano a degli assassini esperti, mentre quest’ultimi rimasero impassibili dinanzi al gesto dell’uomo.
Anvisio: "Volete Cristaly? Credete e siete convinti che siamo noi a custodire la vostra Jessie? Fatevi avanti. La scuola è vostra.." -nessuno dei presenti poteva credere a quelle parole: uno dei potenti presidi di una delle più importante scuole del mondo magico si stava arrendendo?- "Ma vi avverto. Valicare quella porta significherà molte cose: volete che ve le spieghi o ci arrivate anche da soli?" -chiese al silenzioso pubblico che lo circondava, gli stessi assassini rimasero in silenzio, nulla di nuovo se non che anche Hermes stette muto ad ascoltare- "Bene, ve lo spiegherò con molto piacere" -voltandosi nuovamente verso i guerrieri- "Conquistare Cristaly significa rompere patti antichi, molto più di me, significa, secondo il codice dei templari, rompere gli schemi, perdere credibilità agli occhi degli uomini e prestigio agli occhi dei potenti. Mi sembra che il vostro “codice” cozzi con molte di queste cose non siete d’accordo? Poniamo il caso che siate pronti a sacrificare queste tre cose che vi ho appena detto, guadagnereste indubbiamente ogni segreto che questa scuola custodisce, direi un bottino niente male: ogni incantesimo, ogni sortilegio, ogni passaggio, qualsiasi cosa vorrete dietro questo grande portone lo potrete trovare, mi risulta però che anche un’altra persona, al vostro pari, presenta queste aspirazioni.." -sospese per un attimo il discorso per riprendere fiato- "Arcadio no? La conquista di Cristaly vi porterebbe indubbiamente a scontrarvi contro la sua sete di potere, non meno della vostra e a questo punto sommiamo ciò a quello detto poco fa: perdereste potere, prestigio, etica e accumulereste nemici in ogni angolo, da Arcadio a qualsiasi altro potente mago, templare, strega, ognuno di questi non sarebbe più in grado di fidarsi di voi, nessuno si permetterebbe di ingaggiarvi, la paura del tradimento sarebbe troppo alta, perché siete pronti a vendervi per chiunque vi offri più potere" -quel singolo passo che Hermes stava per compiere prima di questo discorso venne retratto, il messaggero degli assassini della “Bufera Silenziosa” capì le conseguenze che quel piccolo passetto avrebbe portato, una valanga, una irreparabile distruzione dell’immagine che da sanare sarebbe stato impossibile- "Ma non ho ancora finito.." -un leggero sgomento da parte del messaggero- "Siete una squadra di assassini con le mani sporche di sangue e ricolme di potere, ponete sul piatto della bilancia la ricompensa, più pesa più siete interessati alla missione ma in questo caso perdereste anche questo" -Locui stava cercando di capire dove l’anziano stesse andando a parare- "Cristaly è un’entità magica viva controllata da forze ancestrali, un potere neanche lontanamente vicino a ciò che un semplice essere vivente può mai sperare, così vera tanto da distinguere il protettore dal sanguinario, il potere dal potente, nulla di quello che passi oltre quel grande portone è in grado di sfuggire alla supervisione della scuola, soprattutto se si tratta di un gruppo così numeroso come il vostro e con quell’aura spaventosa che sprigionate ad ogni vostro singolo passo" -venne a questo punto interrotto finalmente-
Hermes: "Te ne sei uscito bene da questa situazione, hai dimostrato la fama di anziano saggio, di queste quattro mura, che ti precede.." -disse solo queste parole prima che un forte vento gelido si scaraventasse contro i presenti tutti, una forte sferzante bufera, impedendo a questi di notare la scomparsa del gruppo se non prima che la tempesta si placasse e il gelo portato dagli assassini svanisse magicamente-.
Un incubo sembrava finire, una feroce battaglia che di lì a poco sarebbe potuta iniziare non ebbe modo di farlo, grazie anche all’acume e alla freddezza dimostrata dal vecchio Anvisio che, seppur non lo ammise e non lo diede a vedere, sudò freddo, sarebbe poi crollato dopo, nella solitudine della sua stanza. I professori, senza troppe domande e indugi si occuparono di far tornare tutti gli studenti presso le loro stanze e alle aule dove, prima dell’arrivo dei guerrieri, si stavano tenendo le lezioni. Locui e Anvisio indugiarono in cortile finché tutti non sparirono dalla loro vista, più seri e preoccupati che mai. Appena tornò tutto alla normalità si avviarono presso l’ufficio di Locui, quello più vicino dove poter parlare in santa pace senza nessuno che potesse disturbargli, tanto che Locui bloccò la porta d’ingresso alla stanza affinché anche se qualcuno avesse bussato, non si sarebbe udito nulla dall’interno.
Locui: "Accomodati Anvisio.." -passando dal lato giusto della scrivania mentre l’anziano preside si sedette alla seduta di fronte- <> -chiese scaricando finalmente i dubbi che aveva accumulato sino a quel momento-
Anvisio: "La magia è rischio.." -sospirò- "Ho cercato di buttare il più possibile nel pentolone, ho giocato tutte le carte che avevo e forse, almeno una di queste, si è rivelata quella vincente.."
Locui: "Impossibile tu ti sia affidato solo alla fortuna Anvisio, sei troppo intelligente per poterlo fare" -l’altro uomo smosse lo sguardo da quello del giovane e lo posò sulla punta del bastone sul quale si appoggiava-
Anvisio: "Ovviamente no.. Tutto quello che ho detto ad Hermes e agli altri era tutto vero, smuovere la loro sete di potere era l’unica cosa che potessi fare, ho fatto gli interessi di Cristaly sabotando quelli degli altri: per come stiamo messi nessuno di noi sarebbe stato in grado di contrastare neanche 5 di quei guerrieri, è bastato vedere come ci siano volute due professoresse per poter fermare, non abbattere, Hermes, che è risaputo essere il più debole dei 10. Seppur fossimo riusciti a sconfiggerne qualcuno, avremmo guadagnato la morte di molti e la caduta della scuola, inoltre sapevano loro stessi che non siamo noi a custodire la loro Jessie, altrimenti avrebbero attaccato la scuola dall’interno e avrebbero scovato la ragazza molto più facilmente, evitando anche tutto quel teatro.." -continuò ad ascoltare attentamente senza interrompere, non era nel suo stile- "Quello che in realtà volevano erano i segreti custoditi da questa scuola, sapere che questa non li avrebbe concessi ha smontato ogni iniziativa da parte del gruppo, nessuno, se non i presidi presenti e passati di Cristaly sanno dei poteri autonomi di queste mura, rivelarli è stata una mossa geniale da un lato ma uno scoprire le carte dall’altro.." -sospirò e stette in silenzio per qualche secondo- …