Due marcatori della Samp: Volta (a sinistra) e Bertani.
Nel secondo anticipo della terza giornata il Brescia piega l'Empoli per 2-1 confermando il suo buon avvio di campionato. Nel pomeriggio le altre partite, stasera il posticipo tra Toro e Varese.
BRESCIA-EMPOLI 2-1 — . "Quando nasce un amore", cantava Anna Oxa. A Brescia l'amore è rinato. Tra la squadra e il pubblico. Il merito è di Giuseppe Scienza e dei suoi ragazzi che, dopo il Vicenza, annichiliscono in casa anche l'Empoli con la stessa formula. Due reti, una nel primo tempo e una nel secondo, sempre a opera del tandem offensivo Jonathas-Feczesin. Almeno per un'ora, Brescia primo da solo in testa alla classifica. Non male, per un gruppo smantellato dal mercato dopo la retrocessione del maggio scorso. La Scienza band gioca a calcio. Tocchi di prima, tanta qualità anche se la difesa, senza Zoboli, trema all'8' quando Tavano viene fermato in uscita da Leali. L'Empoli cresce attorno al quarto d'ora, una punizione dell'ex Livorno termina fuori di poco ma i padroni di casa passano al 18': Jonathas si procura un rigore per fallo (ingenuo) di Tonelli e lo trasforma. Timida reazione dei toscani, il Brescia cresce trascinato da un Juan Antonio in giornata di grazia. L'argentino pesca Jonathas al 31' (fuori di testa), sfiora il 2-0 al 34'. Poi perde un pallone a centrocampo e innesca il contropiede di Tavano, che tuttavia calcia fuori da buona posizione. Sempre lui, Juan Antonio, nella ripresa decide di chiudere la questione dopo 8 minuti. L'ex del River Plate parte dalla trequarti, semina avversari come birilli e serve al centro Feczesin per il più facile degli appoggi in rete. La gara sembra chiudersi qui, invece si riapre all'improvviso nel finale. Magli, difensore classe 91 all'esordio da titolare, ha un violento scontro aereo con Cesaretti e ha la peggio: deve uscire, entra a freddo Zoboli e l'Empoli ne approfitta subito con Tavano. I cinque minuti di recupero sono lunghissimi, Leali almeno in due circostanze trema ma al triplice fischio è legittima l'esultanza del Rigamonti. Il pubblico bresciano ritrova la testa, soprattutto ritrova una squadra. Fatta di ragazzi con tanto entusiasmo. In tempi di crisi, non è poco. (Luca Bertelli)
Romeo dopo il gol del pareggio su rigore.
ASCOLI-VICENZA 1-1 — Primo punto per il Vicenza che ferma la rincorsa dell’Ascoli ancora sotto quota zero a causa della penalizzazione. Risultato giusto in un match condizionato dal caldo afoso. Nell’Ascoli manca il camerunese Parfait, impegnato con la nazionale. In campo fin dall’inizio Beretta, panchina per gli ultimi arrivati, Boniperti, Vitiello e Tamburini. Nel Vicenza Baldini piazza Misuraca alle spalle di Abbruscato e Alemao; esordio in difesa di Augustyn. La partita stenta a decollare; molti errori da una parte e dall’altra con entrambe le squadre che faticano a trovare spazi nella metà campo avversaria. Nei primi venti minuti il Vicenza reclama per un fallo di mano in area ascolana di Ciofani (12’) giudicato involontario e al 20’ finisce alto un colpo di testa di Augustyn. Guadagna metri l’Ascoli, ma a segnare è il Vicenza. Al 36’ Misuraca sulla destra supera facilmente Ciofani, cross sottoporta dove Abbruscato, in sospetto fuorigioco, insacca. Reazione rabbiosa dell’Ascoli e parata spettacolo di Frison al 39’ su colpo di testa di Beretta a botta sicura. Squadre al riposo con i biancorossi in vantaggio per 1-0 e ripresa che si apre con Romeo al posto di Beretta. Ed è proprio il nuovo entrato a pareggiare al 5’ su calcio di rigore concesso per un netto fallo di mano in area vicentina di Paro. L’1-1 galvanizza i padroni di casa ora più incisivi. Romeo mette di testa al lato all’11’ un cross di Papa Waigo, più intraprendente che nella prima frazione. Stessi protagonisti e stesso esito al 17’. Nel frattempo Baldini aveva messo in campo Paolucci per Alemao e Castori Vitiello per Pederzoli. Abbruscato al 32’ grazia l’Ascoli mettendo incredibilmente al lato solo davanti a Guarna. Il caldo taglia le gambe alle due squadre che non riescono più ad affondare. Finisce 1-1. (Peppe Ercoli)
Il tocco morbido con cui Girasole ha siglato il 3-1.
BARI-ALBINOLEFFE 2-3 — L’Albinoleffe sbanca il San Nicola, grazie ad un secondo tempo di assoluto livello. Al Bari non basta la buona volontà ed un lusinghiero primo tempo. Troppi gli errori, sia in fase difensiva che in prima linea. Gli uomini di Torrente fanno la partita. Dopo 2’ potrebbero passare: su angolo di Bogliacino, Cocco tocca di testa e colpisce il palo della sua porta. Il Bari insiste, crea apprensione nella difesa bergamasca con De Paula (15’) e Borghese (16’). L’occasione più ghiotta capita a Forestieri al 27’, ma l’argentino manda alle stelle da pochi passi. Quattro minuti più tardi il Bari sblocca il risultato con un gioiello di De Paula che riceve da Donati e batte Tomasig con un gran sinistro. Immediata la reazione dell’AlbinoLeffe: Cocco di testa (complice l’uscita a vuoto di Lamanna) sfiora il palo. Sul finire del primo tempo Marotta fallisce il raddoppio, su cross dalla destra di De Falco. In avvio di ripresa entra Foglio e cambia il match. L’AlbinoLeffe sfiora il pari con Girasole ed Hatemaj, poi rischia di subire il raddoppio dei pugliesi da Forestieri. Ma la squadra di Fortunato è un’altra, rispetto al primo tempo. Al 16’ Palazzino concede un rigore agli ospiti, dopo pasticcio di Donati e 2’ di discussione. Cocco trasforma. Il Bari resta intontito e subisce ancora: Foglio imventa sulla sinistra e Cissè infila Lamanna. Lo stesso Foglio potrebbe fare tris al 34’. Ci pensa Girasole al 43’, approfittando di un Bari ormai scoperto nelle retrovie. Serve solo da consolzione amara la doppietta di De Paula in pieno recupero. (franco cirici)
Cuffa in gol: per lui una doppietta.
CITTADELLA-PADOVA 1-4 — Il Padova dilaga nel derby con il Cittadella e conquista la vetta della B. La squadra di Foscarini non meritava un passivo così pesante, le occasioni da gol le ha avute, ma a differenza degli avversari non è riuscita a concretizzarle. I biancoscudati hanno realizzato tutti e quattro i gol su palla inattiva: due angoli e due punizioni. Premiata la scelta di Dal Canto che ha schierato dall’inizio Cuffa, uomo-partita con l’ex Ruopolo. Inizia la partita e comincia a piovere, ma le squadre in campo quasi non se ne accorgono perché partono sparate: al 2’ Vitofrancesco scende sulla destra, cross che taglia tutta l’area del Padova. Ben più pericoloso il colpo di testa di Cuffa, al 4’, respinge di piede Cordaz. All’8’ Job appoggia per Di Carmine, diagonale sul fondo. Vantaggio del Padova al 18’, angolo di Italiano, rimpallo in area, il pallone si ferma proprio sui piedi di Cuffa che indirizza nell’angolino. Immediato il pareggio del Cittadella, punizione di Vitofrancesco e colpo di testa di Gasparetto, Pelizzoli ci arriva con la mano ma il guardalinee indica che la palla ha già superato la linea di porta, l’arbitro concede il gol. Sull’1-1 cala la spinta del Cittadella, e il Padova prende l’iniziativa. Allo scadere del primo tempo biancoscudati nuovamente in vantaggio: punizione di Cutolo che serve Legati pronto allo scatto sulla fascia, pallone al centro per Ruopolo che appoggia sotto la traversa. Difesa del Cittadella colpevolmente sorpresa nell’occasione. La squadra di Foscarini inizia di gran carriera anche la ripresa, al 3’ conclusione di Bellazzini, Pelizzoli si allunga per deviare in angolo. Al 14’ opportunità per il Cittadella: Maah supera Schiavi sulla corsa, ma invece di puntare l’area calcia dal limite, sinistro impreciso. Ancora Maah in evidenza al 19’, colpo di testa alto sulla traversa. Terzo gol del Padova al 23’: angolo di Marcolini, Cacia non riesce a intervenire ma dalle retrovie arriva Cuffa che appoggia in gol di testa. Arriva anche la quarta rete degli ospiti allo scadere, punizione di Marcolini e colpo di testa a incrociare di Ruopolo. (Simone Prai)
CROTONE-JUVE STABIA 0-0 — Finisce senza reti l’atteso incontro tra il Crotone e la Juve Stabia ma le occasioni non sono mancate, anche se la partita è stata segnata dal gran caldo e dalle cattive condizioni del terreno, che alla fine hanno falsato la gara. Juve Stabia che annulla la penalizzazione e il Crotone che lascia quota zero. Braglia stravolge la squadra lasciando fuori sei giocatori che avevano giocato mercoledì scorso e non convocando Fabbri e Tarantino. In campo dal primo minuto De Bode al suo esordio. La prima occasione è a vantaggio della Juve Stabia che con Cazzola prova a inquadrare lo specchio della porta con un colpo di testa sugli sviluppi di un angolo ma Migliore spazza l’area di rigore. Il Crotone ci prova al 22’ con un tiro al volo di Ciano dopo un buon fraseggio al limite dell’area ma Seculin non si fa sorprendere. Allo scadere De Giorgio reclama un rigore per un contatto in area con Scognamiglio ma l’arbitro (su segnalazione dell’assistente) è di diverso avviso e ammonisce anche il fantasista crotonese. Scintille al primo minuto di gara. Errore di Correia con Mbagoku che dal fondo mette in mezzo per Zaza che tira una prima volta ma non trova lo specchio: sulla respinta Raimondi colpisce a colpo sicuro ma Bindi si supera respingendo la conclusione. All’11’ punizione dai 25 metri di Ciano ma Seculin controlla in tuffo. Alla mezzora palla gol per il Crotone: Loviso raccoglie una respinta e tira fortissimo, Seculin è impreciso sulla parata e Sansone da pochi metri manda fuori la ribattuta del portiere. Al 35’ doppia palla gol per Mbagoku che salta il suo diretto avversario e tira in diagonale ma Bindi prima respinge di piede e poi va a chiudere sulla ribattuta. I cambi dei due allenatori non sortiscono a nulla e alla fine le due squadre si accontentano del pareggio. (Luigi Saporito)
La delusione di Novellino.
LIVORNO-NOCERINA 0-2 — Con le reti firmate nella ripresa da Farias e Castaldo, la Nocerina espugna l'Armando Picchi di Livorno e festeggia la prima vittoria in campionato. Il risultato, tuttavia, è severo per i padroni di casa. Il pari avrebbe rispecchiato più fedelmente l'andamento di una gara gradevole, giocata (almeno fino a metà ripresa) su buoni ritmi dalle due formazioni. I toscani, alla prima sconfitta del torneo, sono parsi poco concreti e recriminano per un possibile rigore non assegnato al 5' per un intervento di Negro su Paulinho. Il Livorno (che, sempre nel primo tempo ha colpito una traversa) si presenta con il consueto 4-2-3-1, la Nocerina si affida al solito spregiudicato 3-4-3. Primi minuti divertenti, con i campani subito spavaldi, abili nel possesso palla. Al 4' De Liguori serve di testa Farias, che di prima intenzione spara sul primo palo: Mazzoni di piede manda in corner. Sul rovesciamento di fronte, difesa ospite disattenta: Paulinho si invola e viene fermato, all'interno dell'area, con un intervento ruvido più che sospetto, da Negro. Il Livorno reclama inutilmente rigore ed espulsione per fallo da ultimo uomo. Al 6' Dionisi chiama Gori ad una non facile parata. Al 34' su punizione di Paulinho, ancora Gori respinge di pugno. Al 39' Negro da posizione angolata sulla sinistra prova a mezza altezza: Mazzoni respinge. Al 43' su lungo cross dalla sinistra, testa di Perticone e palla che incoccia sulla traversa. Sulla respinta lo stesso Perticone e Paulinho non trovano il tempo per la battuta vincente. Al 46' grande parata di Mazzoni, su pericolosissima incornata di Pomante. In avvio di ripresa, il Livorno passa al 4-3-1-2, con Belingheri dietro al tandem Paulinho-Dionisi. Nella Nocerina, nei primi minuti del secondo tempo, fuori Negro e Bruno, dentro Catania e Marsili. Al 15', ospiti in vantaggio. Catania fa filtrare un pallone al bacio a Farias che brucia in velocità i centrali amaranto e, dall'interno dell'area tocca di prima intenzione, superando l'incolpevole Mazzoni. Un gran gol. Il Livorno (con Siligardi subentrato a Barone) fatica ad organizzare una buone reazione. Al 45' Gori blocca su conclusione di Belingheri. La Nocerina non ricorre alle barricate e al 93' raddoppia. Livorno tutto proteso in attacco, contropiede micidiale degli ospiti, con cross dalla sinistra per Castaldo, che al volo, di destro, mette il suo preciso diagonale sul secondo angolo. Anche questo un gran gol. Per la Nocerina si tratta di una vittoria che, in serie B, era attesa dai tifosi rossoneri da ben 32 anni...(Fabio Giorgi)
Il gol di De Vitis (terzo da sinistra, seminascosto.
MODENA-PESCARA 3-2 — Non l'immaginava certo così la sua prima sconfitta Zeman che perde il primo posto, ma lo fa a testa alta al termine di una gara dal risultato forse troppo generoso nei confronti dei Modena che ha colto così i primi punti in campionato. E' finita 3 a 2, con il Pescara costretto a chiudere in nove uomini per le espulsioni del portiere Anania al 20' pt e di Veratti, sul 2 a 2, al 40' della ripresa. Piuttosto contrariato il tecnico boemo a fine gara. "Le colpe di questa sconfitta non sono certo da attribuire alla mia squadra. Piuttosto sono state le decisioni dell'arbitro ad incidere". Zeman va poi nello specifico: "Quando l'arbitro espelle un giocatore deve essere sicuro, a me risulta che Anania la palla l'abbia colpita di petto. Quindi l'espulsione non c'era. E poi mi è sembrato evidente il fallo da rigore subito da Immobile nel secondo tempo". Questi i commenti. La partita ha il primo sussulto al 13' quando Immobile con ottima coordinazione al volo supera Caglioni ben servito da Veratti. Al 20' il portiere Anania nel tentativo di anticipare Bernacci colpisce secondo il guardalinee Paiusco con la mano fuori dall'area. L'arbitro estrae il rosso, ma in realtà Anania sembra toccare la palla di petto. In campo tra i pali il giovane classe '93 Andrea Cappa, mentre Zeman toglie Sansovini. Il Pescara nonostante l'inferiorità numerica gioca meglio. Al 26' Di Gennaro esce per infortunio ed entra Gilioli, uno dei migliore nel Modena. Al 36' il pareggio: Gilioli scappa via sulla sinistra favorito da un liscio di Romagnoli e serve al centro Greco che a porta quasi sguarnita firma l'1 a 1. Su un errore di Dalla Bona, al 40' Insigne si presenta solo davanti alla porta ma colpisce la traversa. Un'altra palla gol fallita dal Pescara al 49' con Immobile, provvidenziale Caglioni, Nella ripresa Modena vicinissimo al vantaggio: diagonale di sinistro di Gilioli ma la palla va a sbattere sul palo interno. All'8' Perna calcia sul piede d'appoggio Immobile ma per il giovane Viti non è rigore. Al 23' clamoroso errore di Bernacci, solo in area piccola, spedisce sopra la traversa. Ma il pari è nell'aria: di testa De Vitis, entrato per Spezzani, che anticipa tutti e pareggia. Il Pescara resta in nove al 40' quando Veratti atterra con un calcio da tergo Carraro. Rosso diretto. Al primo minuto di recupero il gol vittoria del Modena: Carraro riceve sulla destra, vede al centro Dalla Bona e lo serve. Freddo l'ex del Cittadella che sorprende il giovane Cappa. (Paolo Reggianini)
SAMPDORIA-GUBBIO 6-0 — Un lungo monologo blucerchiato. La Samp schianta il Gubbio (alla terza sconfitta consecutiva) con un sei a zero che si commenta da sé e ritrova un successo che mancava al Ferraris dal 13 febbraio scorso. Umbri penalizzati dalle numerose assenze, ma anche dalla doppia espulsione subita nel primo tempo. Un successo nettissimo, che al di là del punteggio ha premiato la maggiore e continua spinta offensiva della squadra di Atzori, subito in gol su rigore con Pozzi (espulso Farina per fallo su Bertani) e, da lì in poi, padrona assoluta del campo. Con un uomo in meno, gli umbri hanno subito poco dopo il raddoppio di Volta, prima che l’espulsione dell’inesperto Maccarrone (doppio giallo) lasciasse il Gubbio in nove e chiudesse di fatto la sfida dopo il tre a zero di Bertani, ancora dal dischetto (fallo di Almici su Pozzi). Un compito proibitivo, quello di recuperare lo svantaggio nella ripresa per gli ospiti, contro una Sampdoria attenta e per nulla disposta a concedere qualcosa. Anzi, la squadra di Atzori ha arrotondato il bottino con le reti di Bertani (in tuffo di testa), Pozzi (con un bel tocco di esterno, doppietta per entrambi) e, alla mezz’ora di Piovaccari, entrato al posto di un eccellente Bertani. Una sola macchia nella festa sampdoriana: i fischi (subito coperti dagli applausi) che una parte del Ferraris ha riservato a Maccarone subito dopo il suo ingresso in campo nel finale (f.g.).
VERONA-SASSUOLO 1-0 — Primo tempo combattuto con molto palle gol da entrambe le parti. Tra le altre, quella dell'emiliano Sansone alla quale rispondono Bjelanovic e Ferrari per il Verona. Nel finale di tempo Rafael sventa miracolosamente sul solito Boakye. Al 2 ' della ripresa rigore dubbio e molto contestato per il Verona per presunta trattenuta ai danni di Ferrari: trasforma lo stesso Ferrari, e il Sassuolo non riuscirà più a recuperare.