"Scudetto è una bella parola, ma tale deve rimanere; il campionato è lungo" sottolinea il centrocampista della Juventus. E il portiere spiega: "Siamo competitivi, ma non penso al titolo. Cassano? Anch'io sono stato fuori sei mesi, poi ho vinto il Mondiale"
Claudio Marchisio esulta dopo il gol all'Inter.
"Siamo in testa alla classifica e lì vogliamo rimanere". Magari fino alla fine del campionato, ma Claudio Marchisio sa bene che non sarà semplice e che il modo migliore per continuare a correre è di vivere alla giornata: "pensare a una partita per volta". Tutto sommato la filosofia della Juventus di Conte, prima da sola con 19 punti e reduce dal successo in casa dell'Inter, sprofondata a -11 dai bianconeri.
FORTI CON LE GRANDI — "Scudetto è una bella parola, ma tale deve rimanere - spiega Marchisio sul sito internet del club bianconero -. Il campionato è lungo. Ora c'è la sfida contro il Napoli che, al di là della partita di Champions che hanno affrontato, è molto difficile e poi, dopo la sosta, avremo Palermo e Lazio. Il calendario quindi è complicato e noi dobbiamo solo pensare a rimanere al primo posto. C'è un po' di rammarico perché abbiamo lasciato qualche punto per strada che ci avrebbe invece permesso di avere un distacco ancora maggiore, ma siamo comunque soddisfatti per come abbiamo iniziato la stagione. Nel pre-campionato abbiamo alternato alcune buone prestazioni ad altre meno brillanti, come al 'Berlusconi' e per qualcuno non eravamo pronti. Invece abbiamo dimostrato il contrario e contro le grandi finora non abbiamo mai sbagliato".
GIA' UN SENATORE — Il lavoro di Conte e del suo staff sta pagando, l'avventura da allenatore dell'ex capitano bianconero finora è stata esaltante e Marchisio sottolinea i meriti non solo del tecnico, ma anche dei preparatori atletici. "C'è uno staff completamente nuovo, abbiamo svolto un lavoro diverso che evidentemente paga e poi, giocando solo una volta a settimana - spiega -, c'è la possibilità di recuperare da quei piccoli infortuni che ti costringono a rallentare per quattro o cinque giorni, cosa impossibile se si giocano le coppe". Marchisio è ormai uno dei veterani bianconeri e ha sempre dato un prezioso contributo alla causa. In questa stagione però è stato decisivo e non solo per i quattro gol già messi a segno: "Beh, gli anni passano - sorride - si fa esperienza e si matura. C'è in tutti, me compreso, grande rabbia per i risultati deludenti del recente passato e vogliamo riportare la Juve dove merita di stare. Siamo un gruppo unito che vincendo acquisisce sempre maggior convinzione nei propri mezzi. Una convinzione che ci aiuta a crescere".
BUFFON E LO SCUDETTO — Sulla situazione dei bianconeri è intervenuto anche Gigi Buffon. "È stata una buona partenza, non ci sono dubbi, - ha commentato il portiere a Sky Sport - ma come ho detto altre volte anche nelle ultime due annate abbiamo avuto partenze a razzo e poi abbiamo chiuso al settimo posto, per cui bisogna mantenere i piedi molto saldi a terra". Buffon non si fa illusioni e smentisce anche alcune dichiarazioni che gli sono state attribuite a proposito delle potenzialità della squadra di Conte. "Una cosa che mi ha fatto un pochino arrabbiare è che in settimana, dopo la vittoria dell'Inter, si è vociferato che io abbia detto che siamo da scudetto ma - precisa - a 33 anni, con l'esperienza che ho accumulato ed essendo uno che dice quello che pensa e pensa quello che dice, un errore simile non lo commetterei mai. Non è falsa modestia, ho detto che possiamo toglierci delle soddisfazioni, che significa essere competitivi ed è diverso da vincere lo scudetto ma anche dall'arrivare settimi".
CASSANO E IL 2006 — Che qualcosa sia cambiato rispetto alle ultime due stagioni è però sotto gli occhi di tutti e non sfugge nemmeno a Buffon. "È un'annata nata sotto un altro profilo - riconosce - con altri auspici, con altri propositi. Il fatto che sono riuscito a fare la preparazione con tutta la squadra, che non ho saltato nessun allenamento mi ha fatto sentire parte integrante del gruppo, di questo progetto che reputo ambizioso". Il portiere è tornato anche sul caso Cassano: "L'ho sentito telefonicamente, gli ho fatto l'in bocca al lupo e l'ho sentito su di morale. E' un dispiacere quello che gli è accaduto, ma è un grande piacere sapere che nel giro di 4, 5, 6 mesi potrà tornare a fare il mestiere e la cosa che più gli piace e che sa fare anche meglio. Anche a me è capitato di stare fuori sei mesi prima di vincere il Mondiale del 2006"
Claudio Marchisio esulta dopo il gol all'Inter.
"Siamo in testa alla classifica e lì vogliamo rimanere". Magari fino alla fine del campionato, ma Claudio Marchisio sa bene che non sarà semplice e che il modo migliore per continuare a correre è di vivere alla giornata: "pensare a una partita per volta". Tutto sommato la filosofia della Juventus di Conte, prima da sola con 19 punti e reduce dal successo in casa dell'Inter, sprofondata a -11 dai bianconeri.
FORTI CON LE GRANDI — "Scudetto è una bella parola, ma tale deve rimanere - spiega Marchisio sul sito internet del club bianconero -. Il campionato è lungo. Ora c'è la sfida contro il Napoli che, al di là della partita di Champions che hanno affrontato, è molto difficile e poi, dopo la sosta, avremo Palermo e Lazio. Il calendario quindi è complicato e noi dobbiamo solo pensare a rimanere al primo posto. C'è un po' di rammarico perché abbiamo lasciato qualche punto per strada che ci avrebbe invece permesso di avere un distacco ancora maggiore, ma siamo comunque soddisfatti per come abbiamo iniziato la stagione. Nel pre-campionato abbiamo alternato alcune buone prestazioni ad altre meno brillanti, come al 'Berlusconi' e per qualcuno non eravamo pronti. Invece abbiamo dimostrato il contrario e contro le grandi finora non abbiamo mai sbagliato".
GIA' UN SENATORE — Il lavoro di Conte e del suo staff sta pagando, l'avventura da allenatore dell'ex capitano bianconero finora è stata esaltante e Marchisio sottolinea i meriti non solo del tecnico, ma anche dei preparatori atletici. "C'è uno staff completamente nuovo, abbiamo svolto un lavoro diverso che evidentemente paga e poi, giocando solo una volta a settimana - spiega -, c'è la possibilità di recuperare da quei piccoli infortuni che ti costringono a rallentare per quattro o cinque giorni, cosa impossibile se si giocano le coppe". Marchisio è ormai uno dei veterani bianconeri e ha sempre dato un prezioso contributo alla causa. In questa stagione però è stato decisivo e non solo per i quattro gol già messi a segno: "Beh, gli anni passano - sorride - si fa esperienza e si matura. C'è in tutti, me compreso, grande rabbia per i risultati deludenti del recente passato e vogliamo riportare la Juve dove merita di stare. Siamo un gruppo unito che vincendo acquisisce sempre maggior convinzione nei propri mezzi. Una convinzione che ci aiuta a crescere".
BUFFON E LO SCUDETTO — Sulla situazione dei bianconeri è intervenuto anche Gigi Buffon. "È stata una buona partenza, non ci sono dubbi, - ha commentato il portiere a Sky Sport - ma come ho detto altre volte anche nelle ultime due annate abbiamo avuto partenze a razzo e poi abbiamo chiuso al settimo posto, per cui bisogna mantenere i piedi molto saldi a terra". Buffon non si fa illusioni e smentisce anche alcune dichiarazioni che gli sono state attribuite a proposito delle potenzialità della squadra di Conte. "Una cosa che mi ha fatto un pochino arrabbiare è che in settimana, dopo la vittoria dell'Inter, si è vociferato che io abbia detto che siamo da scudetto ma - precisa - a 33 anni, con l'esperienza che ho accumulato ed essendo uno che dice quello che pensa e pensa quello che dice, un errore simile non lo commetterei mai. Non è falsa modestia, ho detto che possiamo toglierci delle soddisfazioni, che significa essere competitivi ed è diverso da vincere lo scudetto ma anche dall'arrivare settimi".
CASSANO E IL 2006 — Che qualcosa sia cambiato rispetto alle ultime due stagioni è però sotto gli occhi di tutti e non sfugge nemmeno a Buffon. "È un'annata nata sotto un altro profilo - riconosce - con altri auspici, con altri propositi. Il fatto che sono riuscito a fare la preparazione con tutta la squadra, che non ho saltato nessun allenamento mi ha fatto sentire parte integrante del gruppo, di questo progetto che reputo ambizioso". Il portiere è tornato anche sul caso Cassano: "L'ho sentito telefonicamente, gli ho fatto l'in bocca al lupo e l'ho sentito su di morale. E' un dispiacere quello che gli è accaduto, ma è un grande piacere sapere che nel giro di 4, 5, 6 mesi potrà tornare a fare il mestiere e la cosa che più gli piace e che sa fare anche meglio. Anche a me è capitato di stare fuori sei mesi prima di vincere il Mondiale del 2006"