Nel posticipo della 6ª giornata L'EA7 gioca alla pari dei campioni d'Italia e passa nel finale grazie al Gallo. Ora l'Armani è solitaria al comando della classifica
Stefano Mancinelli, 28 anni.
Milano batte Siena 63-56 al termine di una partita emozionante, equilibrata e intensa ed è sola in testa alla classifica con 5 vittorie su 6 partite. Ma la vera notizia è che la serie A è di nuovo un campionato vero. Siena è ancora grande, ma non canta da sola e il ritorno dell’entusiasmo in una metropoli è la miglior medicina per qualsiasi sport. E’ la sfida regina della pallacanestro italiana degli ultimi anni e Siena è reduce da 21 confronti diretti consecutivi vinti. Ma l’aria è cambiata, l’Olimpia ha smesso i panni dello sparring partner e questa volta vuole giocarsela alla pari con l’aiuto di un Forum esaurito. Ambiente caldo e il barometro su come la grande città senta la sfida è dato dal parterre dove i vip sono tornati ad abbondare anche complice la sosta della serie A di calcio.
GIOCATORI DI PESO — Atletismo e fisicità sono speculari, seppur distribuiti diversamente, allora la tentazione è quella di battere la strada del talento individuale nell’attesa di dare una chiave di lettura al match. L’EA7 è alterna al tiro da fuori, ma quando serve dentro Bourousis sa fare male e l’ingresso di Gallinari al 7’ offre un extradose di energia e cattiveria agonistica; la Montepaschi però non è da meno e dalla panchina fa uscire Zisis e Lavrinovic (17 vittorie in 17 partite contro Milano da quando è in Italia). A fine primo quarto Milano conduce 12-11 con percentuali di tiro scadenti e con 10 palle perse complessive a fronte di un solo recupero totale accreditato sugli scout.
MANCIO E GALLO — Dentro le aree i contatti si sprecano, eufemismo per dire che ci si picchia in maniera scriteriata e dalla mischia spunta Mancinelli per due canestri tutto cuore che valgono il +5 lombardo dopo 12’. Il Mancio ci mette anche una tripla e un paio di rimbalzi, Gallinari schiaccia il +8 e Siena si aggrappa al solito immenso Lavrinovic che con 7 punti consecutivi accorcia sul 21-18 a metà secondo quarto. McCalebb prima taglia la difesa milanese con una finta che fa saltare a vuoto anche qualcuno seduto in tribuna e poi con una tripla corona la rimonta toscana. Al riposo EA7 avanti 30-28, ma il vero protagonista è Kaukenas, travestito da killer silenzioso, che viaggia in doppia cifra con solo sei tiri effettuati.
FORUM IN ESTASI — Andersen e Bourousis fanno a sportellate e sostanzialmente si elidono con l’australiano comunque più preciso, Carraretto lavora bene su Fotsis, che si vede poco ma è sempre al posto giusto quando conta, e segna due canestri prezioso per nel 9-2 che permette all’Mps di rientrare sul 37-37 dopo un difficile avvio di ripresa. Il Gallo si accende a intermittenza, Mancinelli continua a macinare giocate eccellenti e a fine terzo periodo Milano conduce 46-42 coi primi punti della serata di uno spaesato Rakocevic e con Gallinari che sfiora il canestro dell’anno da 20 metri sulla sirena del 30’. Tutto il Forum è in piedi, la platea milanese che è bene abituata anche se non vede alzare un trofeo dal 1996 ha ritrovato un feeling con la squadra come non accadeva dal 2006 quando l’Olimpia perse in finale contro la Fortitudo Bologna.
MILANO SUGLI SCUDI — La Lithuanian connection Kaukenas-Lavrinovic non fa sconti (48 pari) e nel momento più complicato della partita è Gallinari a prendersi le responsabilità del leader. McCalebb ha una marcia in più, nel senso letterale del termine, e semina tutti per il 53-53. Segnare è quasi come scalare un 8000: Carraretto contiene Gallinari e Radosevic lavora bene su Lavrinovic. Andersen infila il 56-55, primo vantaggio esterno della ripresa, Mancinelli sbaglia e Siena sbagliaa con Kaukenas la tripla del quasi k.o. Gallinari spiega i contenuti della parola campione, si procaccia un antisportivo e trasforma i liberi e poi incassa il quinto fallo di Carraretto per andare in lunetta e fare 2/2 (59-56). Manca un minuto esatto: Kaukenas perde palla e Hairston segna due liberi per il 61-56. Siena sbaglia il tiro rapido e poi alza bandiera bianca. Finisce con una schiacciata imperiosa di Radosevic. Dan Peterson direbbe “Pandemonio al Forum”, non ci sarebbe definizione più azzeccata.
Stefano Mancinelli, 28 anni.
Milano batte Siena 63-56 al termine di una partita emozionante, equilibrata e intensa ed è sola in testa alla classifica con 5 vittorie su 6 partite. Ma la vera notizia è che la serie A è di nuovo un campionato vero. Siena è ancora grande, ma non canta da sola e il ritorno dell’entusiasmo in una metropoli è la miglior medicina per qualsiasi sport. E’ la sfida regina della pallacanestro italiana degli ultimi anni e Siena è reduce da 21 confronti diretti consecutivi vinti. Ma l’aria è cambiata, l’Olimpia ha smesso i panni dello sparring partner e questa volta vuole giocarsela alla pari con l’aiuto di un Forum esaurito. Ambiente caldo e il barometro su come la grande città senta la sfida è dato dal parterre dove i vip sono tornati ad abbondare anche complice la sosta della serie A di calcio.
GIOCATORI DI PESO — Atletismo e fisicità sono speculari, seppur distribuiti diversamente, allora la tentazione è quella di battere la strada del talento individuale nell’attesa di dare una chiave di lettura al match. L’EA7 è alterna al tiro da fuori, ma quando serve dentro Bourousis sa fare male e l’ingresso di Gallinari al 7’ offre un extradose di energia e cattiveria agonistica; la Montepaschi però non è da meno e dalla panchina fa uscire Zisis e Lavrinovic (17 vittorie in 17 partite contro Milano da quando è in Italia). A fine primo quarto Milano conduce 12-11 con percentuali di tiro scadenti e con 10 palle perse complessive a fronte di un solo recupero totale accreditato sugli scout.
MANCIO E GALLO — Dentro le aree i contatti si sprecano, eufemismo per dire che ci si picchia in maniera scriteriata e dalla mischia spunta Mancinelli per due canestri tutto cuore che valgono il +5 lombardo dopo 12’. Il Mancio ci mette anche una tripla e un paio di rimbalzi, Gallinari schiaccia il +8 e Siena si aggrappa al solito immenso Lavrinovic che con 7 punti consecutivi accorcia sul 21-18 a metà secondo quarto. McCalebb prima taglia la difesa milanese con una finta che fa saltare a vuoto anche qualcuno seduto in tribuna e poi con una tripla corona la rimonta toscana. Al riposo EA7 avanti 30-28, ma il vero protagonista è Kaukenas, travestito da killer silenzioso, che viaggia in doppia cifra con solo sei tiri effettuati.
FORUM IN ESTASI — Andersen e Bourousis fanno a sportellate e sostanzialmente si elidono con l’australiano comunque più preciso, Carraretto lavora bene su Fotsis, che si vede poco ma è sempre al posto giusto quando conta, e segna due canestri prezioso per nel 9-2 che permette all’Mps di rientrare sul 37-37 dopo un difficile avvio di ripresa. Il Gallo si accende a intermittenza, Mancinelli continua a macinare giocate eccellenti e a fine terzo periodo Milano conduce 46-42 coi primi punti della serata di uno spaesato Rakocevic e con Gallinari che sfiora il canestro dell’anno da 20 metri sulla sirena del 30’. Tutto il Forum è in piedi, la platea milanese che è bene abituata anche se non vede alzare un trofeo dal 1996 ha ritrovato un feeling con la squadra come non accadeva dal 2006 quando l’Olimpia perse in finale contro la Fortitudo Bologna.
MILANO SUGLI SCUDI — La Lithuanian connection Kaukenas-Lavrinovic non fa sconti (48 pari) e nel momento più complicato della partita è Gallinari a prendersi le responsabilità del leader. McCalebb ha una marcia in più, nel senso letterale del termine, e semina tutti per il 53-53. Segnare è quasi come scalare un 8000: Carraretto contiene Gallinari e Radosevic lavora bene su Lavrinovic. Andersen infila il 56-55, primo vantaggio esterno della ripresa, Mancinelli sbaglia e Siena sbagliaa con Kaukenas la tripla del quasi k.o. Gallinari spiega i contenuti della parola campione, si procaccia un antisportivo e trasforma i liberi e poi incassa il quinto fallo di Carraretto per andare in lunetta e fare 2/2 (59-56). Manca un minuto esatto: Kaukenas perde palla e Hairston segna due liberi per il 61-56. Siena sbaglia il tiro rapido e poi alza bandiera bianca. Finisce con una schiacciata imperiosa di Radosevic. Dan Peterson direbbe “Pandemonio al Forum”, non ci sarebbe definizione più azzeccata.