SERLE (BRESCIA) - E' stata riportata in superficie Anna Bonini, la speleologa bresciana di 36 anni rimasta intrappolata, perché ferita, da domenica pomeriggio in una grotta sull'altopiano di Cariadeghe. Le operazioni di salvataggio erano cominciate nel secondo pomeriggio di domenica. La donna, le cui coindizioni non sono preoccupanti, era a 250 metri di profondità.
"Sono stati i miei eroi, con loro non ho mai avuto paura, grazie a tutti quelli che mi hanno aiutata e salvata". Lo ha detto Anna Bonini,. La donna è stata subito fatta salire su un'ambulanza e portata all'ospedale più vicino. "Io mi sento bene, certo sono un po' frastornata - ha detto Anna, che nella caduta si è fratturata due ossa della caviglia sinistra - in tutte queste ore però mi sono anche riposata, hanno fatto tutto loro". Anna ha poi aggiunto che ora vuole solo riprendersi, tornare al suo lavoro, ai genitori e al fidanzato. Alla domanda se continuerà con la sua passione di speleologa ha risposto: "Adesso sono un po' spaventata, ma credo di sì, certo, è la mia passione, è vero ho avuto un incidente ma chi cade deve rialzarsi e continuare".
Anna Bonini è stata ricoverata all'ospedale di Brescia, soprattutto per curare la frattura biossea alla caviglia. Per il resto, come hanno detto i medici che l'hanno tenuta sotto controllo anche nella grotta, le sue condizioni sono discrete. Prima di essere caricata in ambulanza ha risposto con gentilezza alle domande dei numerosi giornalisti. "Mia sorella è così - ha detto il fratello Giampaolo che l'ha aspettata all'imbocco della grotta - è il suo carattere: é forte e, conoscendola, penso che tornerà ancora in grotta". "Le ho parlato via telefono lunedì notte, dal suo tono di voce ho capito che non era grave . ha raccontato -. Io e i miei anziani genitori ci siamo subito tranquillizzati".
Fonte: Ansa