Gara piena di emozioni a Marassi: il Faraone sblocca il risultato, poi i blucerchiati lo ribaltano a cavallo dei due tempi. Ma un rigore del francese consente ai rossoneri di pareggiare e restare a -3 dal terzo posto. Nel finale espulso Bonera
Ripartenza. Il Milan reagisce alla sconfitta col Palermo con una buona prestazione: parte bene, stende la Samp, impone il suo gioco per mezz’ora, si fa riprendere e superare in avvio di ripresa, quindi con un sussulto s’aggrappa al rigore concesso per un fallo di mano di Mesbah e rimette definitivamente in pari la sfida. Ai rossoneri manca solo la vittoria. La Samp resta ai confini del paradiso calcistico invocato da Mihajlovic alla vigilia. Sinisa non aveva mai battuto i rossoneri da allenatore, stavolta ci è andato vicino.
Sotto gli occhi del c.t. Conte, va in scena inizialmente una Samp senza ferocia agonistica, che lascia spazio – ed è un’anomalia nel gioco di Mihajlovic – alla manovra ospite. E di questo approfitta El Shaarawy, lesto ad accentrarsi dalla sinistra, fulminando con un gran destro Romero. Il gol rovescia ulteriormente gli equilibri della gara. Il Milan ha più gioco, maggiore sincronismo fra i reparti e un coraggio di osare che ai blucerchiati viene a mancare. La squadra di Inzaghi aspetta la Samp, che si affida allo strapotere fisico di Okaka e al dinamismo di Eder. a Samp va a corrente alternata, rischia grosso su un diagonale dalla destra di Bonaventura, ma resiste sino alla fine, anche perché Bonera si fa espellere (40’, doppio giallo) e lascia i suoi in inferiorità numerica negli ultimi minuti, che rischiano il terzo gol su una botta di Soriano deviata da Diego Lopez. Tre pari e un k.o. nelle ultime quattro partite: non benissimo, questo Diavolo.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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Ripartenza. Il Milan reagisce alla sconfitta col Palermo con una buona prestazione: parte bene, stende la Samp, impone il suo gioco per mezz’ora, si fa riprendere e superare in avvio di ripresa, quindi con un sussulto s’aggrappa al rigore concesso per un fallo di mano di Mesbah e rimette definitivamente in pari la sfida. Ai rossoneri manca solo la vittoria. La Samp resta ai confini del paradiso calcistico invocato da Mihajlovic alla vigilia. Sinisa non aveva mai battuto i rossoneri da allenatore, stavolta ci è andato vicino.
Sotto gli occhi del c.t. Conte, va in scena inizialmente una Samp senza ferocia agonistica, che lascia spazio – ed è un’anomalia nel gioco di Mihajlovic – alla manovra ospite. E di questo approfitta El Shaarawy, lesto ad accentrarsi dalla sinistra, fulminando con un gran destro Romero. Il gol rovescia ulteriormente gli equilibri della gara. Il Milan ha più gioco, maggiore sincronismo fra i reparti e un coraggio di osare che ai blucerchiati viene a mancare. La squadra di Inzaghi aspetta la Samp, che si affida allo strapotere fisico di Okaka e al dinamismo di Eder. a Samp va a corrente alternata, rischia grosso su un diagonale dalla destra di Bonaventura, ma resiste sino alla fine, anche perché Bonera si fa espellere (40’, doppio giallo) e lascia i suoi in inferiorità numerica negli ultimi minuti, che rischiano il terzo gol su una botta di Soriano deviata da Diego Lopez. Tre pari e un k.o. nelle ultime quattro partite: non benissimo, questo Diavolo.
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