Assolti. Dopo più di sette anni, cinque processi e oltre dieci ore di camera di consiglio, la Cassazione ha annullato la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, il 1° novembre 2007 a Perugia. Cancellate le pene di 28 anni e mezzo (per lei) e 25 anni (per lui) stabilite dalla Corte d’assise d’appello di Firenze a gennaio 2014. L’unico colpevole resta Rudy Guede, che all’epoca scelse il rito abbreviato e sta scontando i 16 anni di carcere che gli erano stati inflitti.
Incontenibile la gioia di Raffaele, che al termine dell’udienza ha lasciato Roma e ha atteso a casa sua, a Bari, l’esito del processo. Appena ha saputo come era finita, racconta il padre Francesco, si sono abbracciati e il ragazzo è scoppiato a piangere. «Sono immensamente felice che quella stessa magistratura che mi ha condannato ingiustamente mi ha restituito la dignità e la libertà - esulta dopo le lacrime -, ora posso riprendermi la mia vita. Finalmente mi hanno creduto, è questa la mia più grande soddisfazione». Esulta anche Amanda che, a Seattle, è stata sulle spine per l’intera giornata. Ma adesso festeggia con parenti e amici: «È la fine di un incubo - si sfoga -, sono tremendamente sollevata e grata a chi mi ha sostenuto». Entrambi chiederanno il risarcimento dei danni per il periodo dietro le sbarre.
«Choccata», invece, si definisce la madre di Mez, Arline Kercher, che aggiunge: «Sono stati condannati due volte, quindi è un po’ strano che questo cambi adesso». «Siamo allibiti», aggiunge Stephanie, la sorella della studentessa 21enne uccisa. Il legale della famiglia, Francesco Maresca, osserva: «È una sentenza che ci ha sorpresi, non me lo aspettavo, ne prendiamo atto. Dalla lunghezza della camera di consiglio credo che ci sia stato un grosso dibattito». (Corriere della Sera)
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