Primo tempo in equilibrio, secondo solo dell'Inter. Un gol annullato al Milan. Due all'Inter e un rigore negato ai nerazzurri
Inter-Milan 0-0. Un punto ciascuno che serve a niente per i progetti di Europa League e non risolve la doppia crisi. Ma un punto ricco di momenti "caldi": un gol annullato ad Alex, un altro tolto a Palacio, un rigore negato all'Inter, un autogol di Mexes annullato. L'Inter si è arrabbiata molto, e ha giocato meglio. Lo 0-0 serve a poco, si sa. Ma perdere il derby sarebbe stato grave. Per tutte e due.
LA PARTITA
E' un derby da vincere, per risolvere quel minimo di problemi di salute che Inter e Milan si sentono addosso (da mesi). Ma presto si fa largo l'idea che, prima di tutto, a Pippo e Mancio interessi non prenderle col rischio di sprofondare. Lo si intuisce dall'avvio interista, molto possesso ma a ritmi molto bassi, coi rossoneri che difendono in dieci davanti a Diego Lopez. Pressione interista, una palla-gol di Hernanes all'11' col gran tiro che Diego Lopez devia in angolo. Poi un po' di silenzio.
L'Inter presenta Gnoukouri, buon avvio poi tende a eclissarsi, sul centrodestra. Kovacic terzo di centrocampo, alla sinistra di Medel, fa e disfa. Medel, di contro, fa sempre il suo dovere. Palacio lavora molto, Icardi ben marcato da Alex e Mexes non è -per dire- della partita. Il primo quarto d'ora scivola così, colorato di nerazzurro. Ma senza esagerare.
Il Milan stacca il biglietto d'ingresso a San Siro intorno al 20', con un lampo di Suso (a proposito di scoperte) che da lontano impegna Handanovic. E' per dire: ci siamo anche noi rossoneri. E al traino dello spagnolo, impegnato a sinistra e con un sinistro niente male, salgono i rossoneri: Menez sta come sempre un po' alla larga, Bonaventura trova spazi di manovra, Abate offre il suo contributo e un quarto d'ora a tutto-Milan ci sta. Al 22' è ancora Suso che impegna Handa da lontano, poi alla mezz'ora Alex in mischia (punizione di Suso) trova il gol: Banti fischia una irregolarità: dev'essere un fuorigioco che a prima vista non si comprende, poi la moviola (comodi...) chiarisce.
Da lì al riposo, Inter e Milan si concedono un finale di tempo a rischio-zero, se non fosse per una leggerezza di Diego Lopez che tenta un mezzo dribbling su Icardi e per poco non ci scappa la frittata. Riposo.
C'è ancora l'Inter che esplora l'inizio del secondo tempo (com'era accaduto in avvio). Il Milan aspetta. I ritmi sono quelli che sono, ferma restando l'idea di non rischiare troppo. E a quei ritmi, la marcia dei nerazzurri procede più sicura verso l'area di Diego Lopez e qualcosa succede. Il gol di Palacio al 5' st, su assist di Icardi che però è in chiaro fuorigioco. Il tiro in mischia di Palacio, deviato da Mexes nell'area piccola. Il rigore invocato per una mano di Antonelli (18' st) che devia la conclusione di Hernanes da vicino. Il rigore ci starebbe. Ci sta. Ma è Banti che decide: e dice no.
Il Milan rimane lì. Troppo sulle sue. La sensazione che possa venir fuori da quella morsa non la si avverte. Palacio più largo e Hernanes largo pure lui, sono le note nuove del secondo tempo che sfuggono a Inzaghi e ai suoi difensori.
E dopo il giallo-rigore, ecco un altro episodio che accende la notte di San Siro al 27' st. Mexes devia nella propria porta un traversone di Hernanes, si dispera per l'autogol, ma Banti segnala un fallo di Palacio su Antonelli precedente e annulla. Mancini s'infuria, come gli interisti tutti. Lo 0-0 resiste. E siamo al terzo gol annullato.
Inzaghi provvede a qualche cambio, ma i suoi -e lo si vede-. hanno poco da spendere e quasi niente da dire. Difendono e non ripartono, l'Inter tiene palla per quasi tutta la ripresa, le occasioni sono tinte di nerazzurro e la rabbia è uguale: interista. L'ingresso di Shaqiri non aggiunge qualità. Quello di Destro non aiuta i milanisti a risalire. Lo 0-0 è il verdetto finale. (Sport Mediaset)
Inter-Milan 0-0. Un punto ciascuno che serve a niente per i progetti di Europa League e non risolve la doppia crisi. Ma un punto ricco di momenti "caldi": un gol annullato ad Alex, un altro tolto a Palacio, un rigore negato all'Inter, un autogol di Mexes annullato. L'Inter si è arrabbiata molto, e ha giocato meglio. Lo 0-0 serve a poco, si sa. Ma perdere il derby sarebbe stato grave. Per tutte e due.
LA PARTITA
E' un derby da vincere, per risolvere quel minimo di problemi di salute che Inter e Milan si sentono addosso (da mesi). Ma presto si fa largo l'idea che, prima di tutto, a Pippo e Mancio interessi non prenderle col rischio di sprofondare. Lo si intuisce dall'avvio interista, molto possesso ma a ritmi molto bassi, coi rossoneri che difendono in dieci davanti a Diego Lopez. Pressione interista, una palla-gol di Hernanes all'11' col gran tiro che Diego Lopez devia in angolo. Poi un po' di silenzio.
L'Inter presenta Gnoukouri, buon avvio poi tende a eclissarsi, sul centrodestra. Kovacic terzo di centrocampo, alla sinistra di Medel, fa e disfa. Medel, di contro, fa sempre il suo dovere. Palacio lavora molto, Icardi ben marcato da Alex e Mexes non è -per dire- della partita. Il primo quarto d'ora scivola così, colorato di nerazzurro. Ma senza esagerare.
Il Milan stacca il biglietto d'ingresso a San Siro intorno al 20', con un lampo di Suso (a proposito di scoperte) che da lontano impegna Handanovic. E' per dire: ci siamo anche noi rossoneri. E al traino dello spagnolo, impegnato a sinistra e con un sinistro niente male, salgono i rossoneri: Menez sta come sempre un po' alla larga, Bonaventura trova spazi di manovra, Abate offre il suo contributo e un quarto d'ora a tutto-Milan ci sta. Al 22' è ancora Suso che impegna Handa da lontano, poi alla mezz'ora Alex in mischia (punizione di Suso) trova il gol: Banti fischia una irregolarità: dev'essere un fuorigioco che a prima vista non si comprende, poi la moviola (comodi...) chiarisce.
Da lì al riposo, Inter e Milan si concedono un finale di tempo a rischio-zero, se non fosse per una leggerezza di Diego Lopez che tenta un mezzo dribbling su Icardi e per poco non ci scappa la frittata. Riposo.
C'è ancora l'Inter che esplora l'inizio del secondo tempo (com'era accaduto in avvio). Il Milan aspetta. I ritmi sono quelli che sono, ferma restando l'idea di non rischiare troppo. E a quei ritmi, la marcia dei nerazzurri procede più sicura verso l'area di Diego Lopez e qualcosa succede. Il gol di Palacio al 5' st, su assist di Icardi che però è in chiaro fuorigioco. Il tiro in mischia di Palacio, deviato da Mexes nell'area piccola. Il rigore invocato per una mano di Antonelli (18' st) che devia la conclusione di Hernanes da vicino. Il rigore ci starebbe. Ci sta. Ma è Banti che decide: e dice no.
Il Milan rimane lì. Troppo sulle sue. La sensazione che possa venir fuori da quella morsa non la si avverte. Palacio più largo e Hernanes largo pure lui, sono le note nuove del secondo tempo che sfuggono a Inzaghi e ai suoi difensori.
E dopo il giallo-rigore, ecco un altro episodio che accende la notte di San Siro al 27' st. Mexes devia nella propria porta un traversone di Hernanes, si dispera per l'autogol, ma Banti segnala un fallo di Palacio su Antonelli precedente e annulla. Mancini s'infuria, come gli interisti tutti. Lo 0-0 resiste. E siamo al terzo gol annullato.
Inzaghi provvede a qualche cambio, ma i suoi -e lo si vede-. hanno poco da spendere e quasi niente da dire. Difendono e non ripartono, l'Inter tiene palla per quasi tutta la ripresa, le occasioni sono tinte di nerazzurro e la rabbia è uguale: interista. L'ingresso di Shaqiri non aggiunge qualità. Quello di Destro non aiuta i milanisti a risalire. Lo 0-0 è il verdetto finale. (Sport Mediaset)