Un tribunale egiziano ha condannato il deposto presidente Mohamed Morsi a 20 anni di carcere per incitamento all’uccisione di manifestanti nelle proteste di piazza del dicembre 2012 contro il governo islamista.
Si tratta della prima sentenza definitiva su Morsi, agli arresti dal luglio 2013, quando fu deposto dall’allora comandante dell’esercito Abdel Fattah al-Sisim diventato nel frattempo presidente. Morsi rischiava la pena di morte per il caso di «Palazzo Ittihadeya», di fronte al quale rimasero uccisi nel dicembre del 2012 almeno 10 manifestanti che contestavano una riforma costituzionale appena varata da Morsi con decreto presidenziale. La pena capitale per l’ex esponente dei Fratelli musulmani potrebbe ancora arrivare da due altri processi in cui la sentenza è attesa per il 16 maggio, tra cui quello in cui è accusato di spionaggio a favore di potenze straniere. (Il Secolo XIX)
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