La Russia ha vietato oggi l'importazione di verdure e ortaggi freschi da tutti i paesi dell'Unione Europea in seguito all'epidemia mortale causata dal batterio E. coli 0104. Lo ha annunciato l'agenzia di difesa dei consumatori russa. «Il divieto di importazione di verdure ed ortaggi freschi, che riguarda tutti i paesi dell'Unione europea, ha effetto da questa mattina (giovedì)», ha dichiarato il capo dell'agenzia di difesa dei consumatori, Gennady Onishchenko, citato dall'agenzia Interfax. Le verdure e gli ortaggi già importati dall'Ue «saranno sequestrati in tutta la Russia» ha aggiunto.
ALLERTA REVOCATA - Intanto la Commissione Europea ha revocato l'allerta ai consumatori riguardante i cetrioli di provenienza spagnola, sospettati di essere il vettore del batterio Eceh: lo ha annunciato il Ministero della Sanità di Madrid, prima che al notizia venisse confermata ufficialmente anche da Bruxelles.
LA SPAGNA CHIEDE I DANNI- Il capo del governo spagnolo Jose' Luis Rodriguez Zapatero ha annunciato oggi che il suo paese chiedera' i danni per il pregiudizio subito dall'agricoltura spagnola la cui produzione di cetrioli e' ritenuta all'origine dell'epidemia di E. Coli scoppiata recentemente in Europa.
I MORTI - Il Ministero della Sanità del Land tedesco della Bassa Sassonia ha nel frattempo reso noto il 17esimo decesso dovuto all'epidemia: si tratta di una donna di 84 anni morta domenica scorsa. L'infezione da E.coli entero-emorragico (Eceh) ha causato 16 morti in Germania e uno in Svezia: anche in questo caso tuttavia la vittima aveva soggiornato poco tempo prima in Germania. Le autorità sanitarie degli Stati Uniti fanno sapere che due persone recentemente tornate da un viaggio in Germania risultano infettate dal batterio dell'escherichia coli. Gli ufficiali non hanno rivelato dove si trovano le due persone, ma hanno spiegato che sono in corso indagini per scoprire più dettagli e per controllare se ci sono altri casi.
LE INDAGINI - Ci sono degli aspetti ancora inspiegabili dell'epidemia di e.coli entero-emorragico (Eceh) - oltre a quello principale, cioè il vettore - è che colpisce soprattutto le donne. Come spiega il sito della Bbc infatti nella maggior parte delle epidemie da avvelenamento le vittime principali sono i bambini, con un sistema immunitario meno sviluppato: nel caso tedesco invece l'Eceh colpisce gli adulti e in particolare le donne. Secondo gli esperti è possibile che il particolare - e raro - ceppo interessato trovi più «ospitale» un corpo femminile - un meccanismo analogo riguarda i batteri che colpiscono determinati gruppi etnici; anche in una precedente epidemia scoppiata negli Stati Uniti e risalente al 1994 la maggior parte delle vittime risultarono donne, con un'età media di 36 anni.
L'EXPORT IN ITALIA CI RIMETTE 3 MILIONI AL GIORNO - Dopo le rassicurazioni del Ministero della Salute, l'unico vero pericolo che corre l'Italia e' il danno economico al Made in Italy provocato ingiustamente dal panico indiscriminato in Germania con il blocco delle spedizioni nazionali che sta provocando perdite di 3 milioni di euro al giorno. E' quanto sostiene la Coldiretti in riferimento alla presenza del batterio E.coli in cetrioli contaminati provenienti - a quanto pare - dalla Spagna e che ha causato morti in Germania. Proprio la Germania e' il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane di ortofrutta. Il crollo dei consumi di frutta e verdura in quel Paese ed anche in altri Stati europei cade in una stagione importante per la produzione nazionale di frutta e verdura che - sottolinea la Coldiretti - rappresenta la voce piu' importante delle esportazioni agroalimentari con un valore per un valore complessivo di 4,1 miliardi di euro, superiore a quello del vino. "Occorre fare immediata chiarezza - dice l'organizzazione datoriale - sull'evoluzione dell'epidemia per superare una psicosi che rischia di essere devastante per la salute e per l'economia.
Fortunatamente al momento non si sono riscontrati effetti negativi sul consumi di cetrioli ed altri tipi di verdure in Italia anche grazie alle positive rassicurazioni sul fatto che nessun caso di infezione legato ai cetrioli contaminati arrivati dalla Spagna e' stato finora segnalato in Italia e all'avvio di controlli a tappeto sui prodotti importati con sequestri preventivi". La Coldiretti sottolinea che secondo un'indagine Swg il 91 per cento degli italiani si fida di piu' del cibo prodotto in Italia perche' e' ritenuto piu' fresco (25 per cento), garantito da maggiori controlli (25 per cento) ed e' piu' sicuro perche' rispetta leggi piu' severe (19 per cento).
"Grazie alla battaglia della Coldiretti per la trasparenza dell'informazione - aggiunge il comunicato - e' possibile riconoscere su tutti i banchi di mercati, negozi e supermercati la provenienza della frutta e verdura in vendita poiche' e' in vigore l'obbligo di riportare le informazioni relative all'origine, alla categoria, alla varieta', nonche' al prezzodella frutta e verdura messe in vendita sia nel caso di prodotti confezionati che in quelli venduti sfusi, per i quali possono essere utilizzati appositi cartelli o lavagnette. L'Italia ha importato cetrioli e cetriolini dalla Spagna per un quantitativo che ha superato gli 8 milioni di chili nel 2010 con l'ortofrutta fresca che rappresenta una delle principali voci per un valore di 591 milioni di euro, mentre in questo momento il nostro Paese e' invaso da pesche, albicocche, ciliegie e susine provenienti dalla penisola iberica".