Il templare non si fece trovare troppo sorpreso, aveva già capito di essere stato scoperto e individuato altrimenti la preside non sarebbe entrata con così tanta sicurezza nel suo ufficio e soprattutto citando quelle parole. Locui non si mosse da dove si trovava mentre la Preside tentava di avvicinarsi a piccoli e lenti passi:
Tamara: "Allontanati immediatamente da quello specchio altrimenti sarà l’ultima cosa che vedrai nella tua inutile esistenza.." -il templare non rispose ma iniziò a formulare qualche pensiero: ma se la preside fosse venuta nel suo ufficio perché consapevole che ci fosse qualcuno, allora conoscerà già il vero volto del guerriero ma perché non chiamarlo per nome? Perché non lo ha nominato fino a questo momento? Sarebbe stata una grande mossa intimidatoria da parte della strega, ma non lo fece- "Persisti?" -ricevette solo silenzio alla sua domanda- "L’hai voluto tu.." -la preside si preparò all’attacco, Locui capì le sue intenzioni e pose il suo corpo in posizione di difesa- "Oh.. sei un templare.. Il combattimento durerà meno di quanto pensassi" -contando su quelle che erano le possibilità di una strega e quelle di un templare che doveva basare la propria difesa e il proprio attacco su sole armi o forza bruta-.
Tamara si innalzò in volo con la grande vesta nera, come la pece, che svolazzava in aria, fece apparire davanti a sé, materializzandolo, un piccolo libro, suppose il templare, d’incantesimi. Locui non conosceva le abilità di Tamara, per lui quel combattimento poteva essere tanto fatale quanto vantaggioso, poiché aveva occasione di vedere coi propri occhi fin dove una strega tanto potente quanto Tamara potesse arrivare e capire se sia o no fattibile che ella sia stata ipnotizzata o meno da Arcadio, tutto ciò testandolo e capendolo solo in base alla sua forza, a quella che avrebbe dimostrato in combattimento. I fogli delle pagine del libro si sfogliarono da sole, a grande velocità finché la preside non posò il suo dito raggiunto un preciso punto: lesse la formula in mente e nelle sue mani, spiegate come se fossero ali di farfalla, apparvero due teschi avvolti da un’aura, visibile agli occhi di Locui, non solo oscura nella sua essenza ma anche buia e tetra all’apparenza, l’interno come l’esterno..
Tamara: "Iniziamo con la magia nera.. Ti è andata male caro il mio cavaliere, assaggerai, prima di morire, cosa vuol dire il vero dolore!" -scagliò furiosamente i due teschi oscuri contro Locui che abilmente, saltando prima sul tavolo e poi al suo lato destro, riuscì ad evitarli rispondendo con l’estrazione dalla federa, attaccata al cinturino alla vita, della sua spada, la stessa arma che estrasse quando venne fatto il discorso dei tre presidi di Cristaly difronte a tutti gli studenti, nuovi e vecchi-
Locui: "Se credi di potermi sconfiggere con tanta facilità, non vali tanto quanto il tuo ruolo meriterebbe.." -una frase provocatoria che destò molta rabbia da parte dell’interlocutrice-
Tamara: "Ritieniti fortunato che hai ancora la facoltà di parlare, presto o tardi, non riuscirai neanche a respirare grazie alla nube tossica prodotta da quei due scheletri.. Te l’avevo detto: la magia nera non conosce limiti e ti è andata male a beccare proprio quella tra tutti gli incantesimi che ho acquisito e studiato nel tempo!" -il templare iniziava a capirci qualcosa, sembrava come se quel libro prima evocato, ed ancora vicino alla strega sempre alla stessa pagina di prima, contenesse le conoscenze di Tamara ma non era solo quello, ciò poteva essere facilmente intuibile anche senza che la strega lo dicesse. C’era qualcosa di più importante e caotico sotto, un qualche mistero del suo potere, ma cosa..-.
Questa volta fu Locui ad inaugurare il round: innalzò la spada in aria, uno dei quattro cristalli incastonati, quello di colore giallo, si illuminò, prima ad intermittenza e poi pose la luce fissa, a quel punto, uno scatto repentino fece arrivare Locui alle spalle della strega, con tanto di sorpresa da parte di questa:
Locui: "Mai sottovalutare la forza di una regola.." -diede carica al braccio muscoloso e sganciò una gomitata in piena schiena della strega che però si dissolse in acqua non appena il gomito ebbe toccato la sua pelle- "Ma dov’è?!" -riatterrò guardandosi intorno non trovando nessuno-
Tamara: "Sei fortunato nella sfortuna.. Il libro ha dettato la mia prossima mossa.." -la voce provenne da chissà dove ed il templare non connetté e non analizzò le parole della strega in modo razionale: senza neanche accorgersene ricevette una frustata alla spalle, una catena si manifestò dalle pareti e si scagliò contro Locui che non si accorse della mossa della strega e subì il colpo-.
Tamara ricomparve dalle pareti, ne uscì come se fossero una qualsiasi porta, rimanendo però parzialmente dentro e parzialmente fuori, con un sorrisetto stampato sul volto ed uno sguardo perso nell’oscurità della sua anima:
Tamara: "Hai scelto il posto meno adatto nel quale dover combattere caro il mio cavaliere: questo è il mio regno, la mia casa, la mia scuola, il mio mondo, ciò che mi appartiene e che io controllo!" -le alghe nella stanza vennero avvolte da un’aura oscura, la stessa dei due teschi precedentemente lanciati, e come rigogliose radici di un albero, si gettarono contro Locui avvolgendolo dai piedi sino alle braccia, impedendogli ogni movimento- "Stattene buono adesso, i tuoi muscoli non serviranno a nulla se non a peggiorare la situazione.." -rispose con molta sicurezza e con un sorriso di sfida-
Locui: "Ne sei sicura?" -il templare riuscì a mantenere un certo spazio fra il suo corpo e le alghe avvolgenti nella zona delle mani: mantenendo anche la spada, con grande forza la sfilò verso l’alto tagliando in due, nella parte posteriore del suo corpo, le alghe che lo avvolgevano, liberandosi del tutto e saltando addosso a Tamara, afferrandola per la lunga veste e tirandola fuori dal muro nella quale ancora si trovava- "Vediamo se oltre ad usare la magia sai fare anche altro!" -urlando quest’ultima frase, con enorme dispendio di energia e forza impiegata, la strappò dalle grinfie del suo stesso incantesimo, la scaraventò a terra con grande ira e le puntò la spada al collo-.
Non ebbe il tempo per godersi il momento di trionfo che la strega fece sfogliare nuovamente le pagine del suo libro e, non appena posò il dito sulla nuova pagina, i suoi occhi divennero bianchi come la neve e un rito ebbe il suo inizio:
Tamara: "”Rollu Tegario innesta dolores”!" -alzò il braccio sinistro verso Locui e questo fu telepaticamente spazzato via, una grande energia lo fece volare sino ad andare a sbattere contro il grande portone d’ingresso e rimanerci spiaccicato- "Bella mossa.." -la strega si rialzò e mantenne teso verso Locui il braccio sinistro- "Gente come te merita questa fine.." -il librò sfogliò ancora, Tamara lo fermò e sorrise- "Merita di soffocare!" -mantenendo il suo sguardo psicopatico, raggrinzì la mano sinistra e Locui iniziò come a sentirsi mancare l’aria mentre i suoi polmoni iniziavano a riempirsi di acqua, la sentiva sgorgare come dal nulla ed accumularsi lungo tutta la trachea, laringe, faringe, sino a fuoriuscire dal cavo orale e con atto naturale, cercava di sputarne il più possibile all’esterno temendo seriamente per la propria vita-.
Doveva pensare in fretta perché aveva i secondi contanti, non poteva reggere ancora per molto in quella situazione perciò trovare una soluzione si sarebbe rivelato vitale. La strega non aveva, con la sua magia, impedito al templare di usare le mani era lui stesso che se ne privava in quanto era concentrato a sputare fuori l’acqua infinita nei suoi polmoni:
Tamara: "Ho sempre amato l’acqua eppure morire per soffocamento non la trovo una morte poi così tranquilla, sarebbe l’ultima cosa che desidererei nella mia vita ma la prima per le mie vittime!" -Locui impose a sé stesso di dover pensare, mentre Tamara continuava a sfoggiare un misterioso e posseduto sguardo-
Locui: "..Pensa! Pensa!.." -stava cercando di riflettere quando il suo sguardo non si bloccò su di una pozione della quale aveva completamente dimenticato l’esistenza e a quel punto la lampadina si illuminò-.
Il templare afferrò la sua spada caduta a terra, andando contro la forza della strega che lo manteneva saldo al muro, girò la lama verso sé stesso con agilità così da non permettere a Tamara di poter giungere alla conclusione prima di lui, e con determinato infilzò la spada nel suo collo, forando la trachea e portando l’acqua a fuoriuscire all’esterno. La strega, prima che Locui facesse il suo gesto suicida, ebbe aumentata la pressione dell’acqua all’interno del suo organismo perciò la fuoriuscita della sostanza divenne maggiore e nel momento in cui Locui forò pesantemente la trachea provocò la formazione di un torrente d’acqua all’esterno, acqua che nasceva magicamente dai suoi polmoni e fuoriusciva non più per la sua bocca ma per il buco creato a livello della trachea.
Tamara: "Davvero una delle mosse più intelligenti che abbia mai visto! Di solito mi lanciano la loro arma addosso quando si ritrovano in questa situazione, miseramente fallendo ovvio!" -si innalzò ulteriormente in volo mentre l’ufficio iniziava a riempirsi di acqua, distratta da questo, Tamara fu pesantemente attaccata da Locui, a mani nude, con una serie di colpi che la intontirono sino a che il templare non l’afferro per il piede destro, la fece ruotare in aria e la scaraventò a terra contro i pesanti macigni decorativi dello studio-.
Velocemente, prima che ci potesse essere una risposta da parte della strega, Locui afferrò la pozione che aveva legato al cinturino alla vita, tolse il tappo in sughero e la bevette tutta d’un sorso: quella era una pozione creata sempre dalla Tressavia con capacità curative, non a livello eccelso quanto avrebbe potuto fare Talessa o qualsiasi altro conoscitore di magie curative, ma per riparare la ferita provocatasi era abbastanza.
Locui: "Ora basta con questi giochetti Tamara! Dimmi la verità e me ne andrò immediatamente: sei o non sei con Arcadio? Sei sua alleata? Ti ha promesso qualcosa in cambio?" -la strega silenziosamente si alzò smuovendo le macerie che la ricoprivano con la telepatia-
Tamara: "Dovresti per prima cosa preoccuparti del fatto che io ti abbia riconosciuto.." -il sangue del templare gelò, non voleva assolutamente che la identità venisse allo scoperto soprattutto con una scuola alleata come quella di Mizu- "Non ci hai pensato? Te l’ho detto anche prima: sei nel mio mondo e io so tutto di tutti in ciò che mi appartiene! Togliti quella maledetta maschera altrimenti te la spaccherò in mille pezzi con la mia magia!" -i massi che la circondarono furono spazzati via, lei spiegò le braccia aperte verso l’esterno mentre possenti getti d’acqua bollente provenivano, alle sue spalle, dal pavimento-.
La strega passò all’attacco, stavolta nelle sue mani comparve una spada formata da anch’essa da acqua sorgente, come se fosse uno zampillo: voleva pareggiare i conti con il templare allo stesso livello!
Tamara: "Hai potuto notare come io non sia una facile preda per uno come Arcadio! Credi davvero che il mio potere sia così facile da controllare?! Sporco insolente!" -mentre questa scaraventava i suoi colpi contro il templare che con alquanta facilità riusciva ad evitarli-
Locui: "Questa volta preside è entrata nel mio di mondo!" -si diede una spinta con le gambe, si sollevò in aria e assestò una ginocchiata nella schiena della strega che cadde nuovamente a terra- "Arrendetevi, vi conviene.." -il corpo di Tamara si dissolse in nube nuovamente-
Tamara: "Grazie all’acqua che hai riversato all’esterno hai spento la sorgente di nube tossica che erano i miei teschi.. Sei riuscito a trovare una soluzione ad ogni mio incantesimo, sembra che tu sia più fortunato di quanto pensassi o forse il mio libro ti apprezza.." -la strega, grazie alla compattazione di nube oscura, apparve alle spalle di Locui, prendendolo di sorpresa- "Questo è per ripagarti come si deve.." -pose la sua mano nelle grandi spalle del templare provocando un’esplosione che lo distorse dalla sua posizione di difesa- "E ancora.." -si materializzava in posizioni differenti impercettibili da parte di Locui che continuava a ricevere delicati colpi dalla strega non quanto le sue esplosioni-.
Locui cercava di resistere ai numerosi e ripetuto colpi da parte della preside, voleva trovare il modo di estorcerle informazioni importanti, le stesse per le quali esso aveva intrapreso quella missione tanto rischiosa:
Locui: "Tamara! Se mi hai riconosciuto perché continui ad attaccarmi?! Spiegamelo! Se conosci il mio volto saprai allora quali sono i miei intenti ciò se tu non fossi ipnotizzata da Arcadio!" -la strega si materializzò difronte a Locui-
Tamara: "Non posso... Non riesco..." -Locui non capiva cosa stesse dicendo o di che cosa stesse parlando- "Mi ha detto di rispondere a lui.. Non posso.." -sembrava come resistere a qualcosa, si contorceva su sé stessa come se qualcosa la comprimesse dall’interno e lei vi si opponeva resistenza- "BASTAAA!!!" -continuava a contorcersi sempre di più finché un cerchio acquatico non si forma ai suoi piedi, circondandola, provocando un flusso d’aria spaventoso che innalzò la veste nera e diede la possibilità a Locui di vedere come sul petto della preside ci fosse la gemma di corallo, marchio di fabbrica di Arcadio, impiantata nella carne della strega per impedire che fosse facilmente rimuovibile-.
Tamara urlava dal dolore, non riusciva più a controllarsi, lo stesso valse per il libro che aveva evocato, le sue pagine si sfogliavano senza un controllo, avanti e indietro, come a rispecchiare l’instabilità mentale e fisica della strega che lo possedeva. Locui cercò di soccorrerla ma fu brutalmente respinto da una forza telepatica forse la stessa di Tamara: o era un sistema di difesa di quel disco che la stava circondando oppure era la stessa preside che non voleva mettere in pericolo Locui..
Locui: "Tamara!!" -non volle arrendersi: afferrò la sua spada, invocò uno dei quattro cristalli incastonati, quello di colore bianco perla il quale si illuminò ad intermittenza e poi a luce fissa- "Vediamo se riesci a resistere a questo!" -fece un grande balzo ed assestò un possente colpo alla barriera acquatica: seppur Locui venne pesantemente scaraventato via, allo stesso modo il colpo d’aria da lui dato provocò la fuoriuscita dal cerchio anche di Tamara che andò a sbattere contro il portone d’ingresso dell’ufficio-.
I due combattenti rimasero entrambi intontiti, ma non vi era così tanto tempo da dedicare al riposo, per quanto fosse desiderato: Tamara si alzò velocemente, prima di Locui, non sembrava essere rimasta troppo traumatizzata dall’accaduto, non sembra neanche essere tornare normale, per quanto la conoscesse Locui. Diede qualche colpetto alla veste impolverata, alzò poi il capo e sorrise, ma non sembrava essere molto sincero, sembrava più un sorrisetto isterico, fasullo:
Tamara: "Nessuno ti ha chiesto nulla caro Locui.." -dopo tutto questo tempo nominò il nome del preside di Cristaly, quest’ultimo non rimase poi così tanto sorpreso, anzi, si preoccupò più del fatto che non aveva capito cosa le fosse accaduto in quell’arco di tempo nel quale Tamara ebbe sostato nel cerchio acquatico comparso dal nulla che le aveva provocato tanto dolore- "Io sto bene con Arcadio, ho finalmente il potere che mi serve per fare di me la più grande strega di tutti i tempi e riuscire finalmente a superare i miei antenati.. Sono felice finalmente! Perché tu vuoi rovinare questa mia felicità? SPIEGAMELO!" -evocò, manipolando la nube, dalla mano destra, una lancia che senza esitazione scagliò contro l’avversario-
Locui: "Arcadio ti sta controllando solo per i suoi scopi! Non otterrai proprio nulla stando con lui!" -evitò rapidamente l’attacco della strega, al quale però ne seguirono tanti altri- "Tamara!" -fece accendere il terzo cristallo della spada, quello della trasfigurazione, che cambiò l’arma in lancia- "Il mondo che consideri tuo sta svanendo! Se continuerai a concedere il controllo ad Arcadio tutto quello che si è costruito col tempo sparirà!" -disse mentre faceva ruotare la lancia affinché gli attacchi della strega fossero dirottati-
Tamara: "Questa scuola sarà per sempre il covo di Arcadio! Sono disposta a rinunciare a questo pur di ottenere il potere necessario ai miei scopi! *Disco dello squalo!*" -fece ruotare il braccio sinistro ed evocò davanti a sé un disco acquatico dal quale fuoriuscirono una serie di proiettili di consistenza acquosa, ad alta velocità, capaci di perforare anche la più dura delle rocce-.
Locui: <> -disse mentre faceva fatica a resistere anche a quest’ultimo attacco da parte dell’infuriata strega la quale stava tendenzialmente aumentando la forza e la velocità dei suoi colpi- ...
Tamara: "Allontanati immediatamente da quello specchio altrimenti sarà l’ultima cosa che vedrai nella tua inutile esistenza.." -il templare non rispose ma iniziò a formulare qualche pensiero: ma se la preside fosse venuta nel suo ufficio perché consapevole che ci fosse qualcuno, allora conoscerà già il vero volto del guerriero ma perché non chiamarlo per nome? Perché non lo ha nominato fino a questo momento? Sarebbe stata una grande mossa intimidatoria da parte della strega, ma non lo fece- "Persisti?" -ricevette solo silenzio alla sua domanda- "L’hai voluto tu.." -la preside si preparò all’attacco, Locui capì le sue intenzioni e pose il suo corpo in posizione di difesa- "Oh.. sei un templare.. Il combattimento durerà meno di quanto pensassi" -contando su quelle che erano le possibilità di una strega e quelle di un templare che doveva basare la propria difesa e il proprio attacco su sole armi o forza bruta-.
Tamara si innalzò in volo con la grande vesta nera, come la pece, che svolazzava in aria, fece apparire davanti a sé, materializzandolo, un piccolo libro, suppose il templare, d’incantesimi. Locui non conosceva le abilità di Tamara, per lui quel combattimento poteva essere tanto fatale quanto vantaggioso, poiché aveva occasione di vedere coi propri occhi fin dove una strega tanto potente quanto Tamara potesse arrivare e capire se sia o no fattibile che ella sia stata ipnotizzata o meno da Arcadio, tutto ciò testandolo e capendolo solo in base alla sua forza, a quella che avrebbe dimostrato in combattimento. I fogli delle pagine del libro si sfogliarono da sole, a grande velocità finché la preside non posò il suo dito raggiunto un preciso punto: lesse la formula in mente e nelle sue mani, spiegate come se fossero ali di farfalla, apparvero due teschi avvolti da un’aura, visibile agli occhi di Locui, non solo oscura nella sua essenza ma anche buia e tetra all’apparenza, l’interno come l’esterno..
Tamara: "Iniziamo con la magia nera.. Ti è andata male caro il mio cavaliere, assaggerai, prima di morire, cosa vuol dire il vero dolore!" -scagliò furiosamente i due teschi oscuri contro Locui che abilmente, saltando prima sul tavolo e poi al suo lato destro, riuscì ad evitarli rispondendo con l’estrazione dalla federa, attaccata al cinturino alla vita, della sua spada, la stessa arma che estrasse quando venne fatto il discorso dei tre presidi di Cristaly difronte a tutti gli studenti, nuovi e vecchi-
Locui: "Se credi di potermi sconfiggere con tanta facilità, non vali tanto quanto il tuo ruolo meriterebbe.." -una frase provocatoria che destò molta rabbia da parte dell’interlocutrice-
Tamara: "Ritieniti fortunato che hai ancora la facoltà di parlare, presto o tardi, non riuscirai neanche a respirare grazie alla nube tossica prodotta da quei due scheletri.. Te l’avevo detto: la magia nera non conosce limiti e ti è andata male a beccare proprio quella tra tutti gli incantesimi che ho acquisito e studiato nel tempo!" -il templare iniziava a capirci qualcosa, sembrava come se quel libro prima evocato, ed ancora vicino alla strega sempre alla stessa pagina di prima, contenesse le conoscenze di Tamara ma non era solo quello, ciò poteva essere facilmente intuibile anche senza che la strega lo dicesse. C’era qualcosa di più importante e caotico sotto, un qualche mistero del suo potere, ma cosa..-.
Questa volta fu Locui ad inaugurare il round: innalzò la spada in aria, uno dei quattro cristalli incastonati, quello di colore giallo, si illuminò, prima ad intermittenza e poi pose la luce fissa, a quel punto, uno scatto repentino fece arrivare Locui alle spalle della strega, con tanto di sorpresa da parte di questa:
Locui: "Mai sottovalutare la forza di una regola.." -diede carica al braccio muscoloso e sganciò una gomitata in piena schiena della strega che però si dissolse in acqua non appena il gomito ebbe toccato la sua pelle- "Ma dov’è?!" -riatterrò guardandosi intorno non trovando nessuno-
Tamara: "Sei fortunato nella sfortuna.. Il libro ha dettato la mia prossima mossa.." -la voce provenne da chissà dove ed il templare non connetté e non analizzò le parole della strega in modo razionale: senza neanche accorgersene ricevette una frustata alla spalle, una catena si manifestò dalle pareti e si scagliò contro Locui che non si accorse della mossa della strega e subì il colpo-.
Tamara ricomparve dalle pareti, ne uscì come se fossero una qualsiasi porta, rimanendo però parzialmente dentro e parzialmente fuori, con un sorrisetto stampato sul volto ed uno sguardo perso nell’oscurità della sua anima:
Tamara: "Hai scelto il posto meno adatto nel quale dover combattere caro il mio cavaliere: questo è il mio regno, la mia casa, la mia scuola, il mio mondo, ciò che mi appartiene e che io controllo!" -le alghe nella stanza vennero avvolte da un’aura oscura, la stessa dei due teschi precedentemente lanciati, e come rigogliose radici di un albero, si gettarono contro Locui avvolgendolo dai piedi sino alle braccia, impedendogli ogni movimento- "Stattene buono adesso, i tuoi muscoli non serviranno a nulla se non a peggiorare la situazione.." -rispose con molta sicurezza e con un sorriso di sfida-
Locui: "Ne sei sicura?" -il templare riuscì a mantenere un certo spazio fra il suo corpo e le alghe avvolgenti nella zona delle mani: mantenendo anche la spada, con grande forza la sfilò verso l’alto tagliando in due, nella parte posteriore del suo corpo, le alghe che lo avvolgevano, liberandosi del tutto e saltando addosso a Tamara, afferrandola per la lunga veste e tirandola fuori dal muro nella quale ancora si trovava- "Vediamo se oltre ad usare la magia sai fare anche altro!" -urlando quest’ultima frase, con enorme dispendio di energia e forza impiegata, la strappò dalle grinfie del suo stesso incantesimo, la scaraventò a terra con grande ira e le puntò la spada al collo-.
Non ebbe il tempo per godersi il momento di trionfo che la strega fece sfogliare nuovamente le pagine del suo libro e, non appena posò il dito sulla nuova pagina, i suoi occhi divennero bianchi come la neve e un rito ebbe il suo inizio:
Tamara: "”Rollu Tegario innesta dolores”!" -alzò il braccio sinistro verso Locui e questo fu telepaticamente spazzato via, una grande energia lo fece volare sino ad andare a sbattere contro il grande portone d’ingresso e rimanerci spiaccicato- "Bella mossa.." -la strega si rialzò e mantenne teso verso Locui il braccio sinistro- "Gente come te merita questa fine.." -il librò sfogliò ancora, Tamara lo fermò e sorrise- "Merita di soffocare!" -mantenendo il suo sguardo psicopatico, raggrinzì la mano sinistra e Locui iniziò come a sentirsi mancare l’aria mentre i suoi polmoni iniziavano a riempirsi di acqua, la sentiva sgorgare come dal nulla ed accumularsi lungo tutta la trachea, laringe, faringe, sino a fuoriuscire dal cavo orale e con atto naturale, cercava di sputarne il più possibile all’esterno temendo seriamente per la propria vita-.
Doveva pensare in fretta perché aveva i secondi contanti, non poteva reggere ancora per molto in quella situazione perciò trovare una soluzione si sarebbe rivelato vitale. La strega non aveva, con la sua magia, impedito al templare di usare le mani era lui stesso che se ne privava in quanto era concentrato a sputare fuori l’acqua infinita nei suoi polmoni:
Tamara: "Ho sempre amato l’acqua eppure morire per soffocamento non la trovo una morte poi così tranquilla, sarebbe l’ultima cosa che desidererei nella mia vita ma la prima per le mie vittime!" -Locui impose a sé stesso di dover pensare, mentre Tamara continuava a sfoggiare un misterioso e posseduto sguardo-
Locui: "..Pensa! Pensa!.." -stava cercando di riflettere quando il suo sguardo non si bloccò su di una pozione della quale aveva completamente dimenticato l’esistenza e a quel punto la lampadina si illuminò-.
Il templare afferrò la sua spada caduta a terra, andando contro la forza della strega che lo manteneva saldo al muro, girò la lama verso sé stesso con agilità così da non permettere a Tamara di poter giungere alla conclusione prima di lui, e con determinato infilzò la spada nel suo collo, forando la trachea e portando l’acqua a fuoriuscire all’esterno. La strega, prima che Locui facesse il suo gesto suicida, ebbe aumentata la pressione dell’acqua all’interno del suo organismo perciò la fuoriuscita della sostanza divenne maggiore e nel momento in cui Locui forò pesantemente la trachea provocò la formazione di un torrente d’acqua all’esterno, acqua che nasceva magicamente dai suoi polmoni e fuoriusciva non più per la sua bocca ma per il buco creato a livello della trachea.
Tamara: "Davvero una delle mosse più intelligenti che abbia mai visto! Di solito mi lanciano la loro arma addosso quando si ritrovano in questa situazione, miseramente fallendo ovvio!" -si innalzò ulteriormente in volo mentre l’ufficio iniziava a riempirsi di acqua, distratta da questo, Tamara fu pesantemente attaccata da Locui, a mani nude, con una serie di colpi che la intontirono sino a che il templare non l’afferro per il piede destro, la fece ruotare in aria e la scaraventò a terra contro i pesanti macigni decorativi dello studio-.
Velocemente, prima che ci potesse essere una risposta da parte della strega, Locui afferrò la pozione che aveva legato al cinturino alla vita, tolse il tappo in sughero e la bevette tutta d’un sorso: quella era una pozione creata sempre dalla Tressavia con capacità curative, non a livello eccelso quanto avrebbe potuto fare Talessa o qualsiasi altro conoscitore di magie curative, ma per riparare la ferita provocatasi era abbastanza.
Locui: "Ora basta con questi giochetti Tamara! Dimmi la verità e me ne andrò immediatamente: sei o non sei con Arcadio? Sei sua alleata? Ti ha promesso qualcosa in cambio?" -la strega silenziosamente si alzò smuovendo le macerie che la ricoprivano con la telepatia-
Tamara: "Dovresti per prima cosa preoccuparti del fatto che io ti abbia riconosciuto.." -il sangue del templare gelò, non voleva assolutamente che la identità venisse allo scoperto soprattutto con una scuola alleata come quella di Mizu- "Non ci hai pensato? Te l’ho detto anche prima: sei nel mio mondo e io so tutto di tutti in ciò che mi appartiene! Togliti quella maledetta maschera altrimenti te la spaccherò in mille pezzi con la mia magia!" -i massi che la circondarono furono spazzati via, lei spiegò le braccia aperte verso l’esterno mentre possenti getti d’acqua bollente provenivano, alle sue spalle, dal pavimento-.
La strega passò all’attacco, stavolta nelle sue mani comparve una spada formata da anch’essa da acqua sorgente, come se fosse uno zampillo: voleva pareggiare i conti con il templare allo stesso livello!
Tamara: "Hai potuto notare come io non sia una facile preda per uno come Arcadio! Credi davvero che il mio potere sia così facile da controllare?! Sporco insolente!" -mentre questa scaraventava i suoi colpi contro il templare che con alquanta facilità riusciva ad evitarli-
Locui: "Questa volta preside è entrata nel mio di mondo!" -si diede una spinta con le gambe, si sollevò in aria e assestò una ginocchiata nella schiena della strega che cadde nuovamente a terra- "Arrendetevi, vi conviene.." -il corpo di Tamara si dissolse in nube nuovamente-
Tamara: "Grazie all’acqua che hai riversato all’esterno hai spento la sorgente di nube tossica che erano i miei teschi.. Sei riuscito a trovare una soluzione ad ogni mio incantesimo, sembra che tu sia più fortunato di quanto pensassi o forse il mio libro ti apprezza.." -la strega, grazie alla compattazione di nube oscura, apparve alle spalle di Locui, prendendolo di sorpresa- "Questo è per ripagarti come si deve.." -pose la sua mano nelle grandi spalle del templare provocando un’esplosione che lo distorse dalla sua posizione di difesa- "E ancora.." -si materializzava in posizioni differenti impercettibili da parte di Locui che continuava a ricevere delicati colpi dalla strega non quanto le sue esplosioni-.
Locui cercava di resistere ai numerosi e ripetuto colpi da parte della preside, voleva trovare il modo di estorcerle informazioni importanti, le stesse per le quali esso aveva intrapreso quella missione tanto rischiosa:
Locui: "Tamara! Se mi hai riconosciuto perché continui ad attaccarmi?! Spiegamelo! Se conosci il mio volto saprai allora quali sono i miei intenti ciò se tu non fossi ipnotizzata da Arcadio!" -la strega si materializzò difronte a Locui-
Tamara: "Non posso... Non riesco..." -Locui non capiva cosa stesse dicendo o di che cosa stesse parlando- "Mi ha detto di rispondere a lui.. Non posso.." -sembrava come resistere a qualcosa, si contorceva su sé stessa come se qualcosa la comprimesse dall’interno e lei vi si opponeva resistenza- "BASTAAA!!!" -continuava a contorcersi sempre di più finché un cerchio acquatico non si forma ai suoi piedi, circondandola, provocando un flusso d’aria spaventoso che innalzò la veste nera e diede la possibilità a Locui di vedere come sul petto della preside ci fosse la gemma di corallo, marchio di fabbrica di Arcadio, impiantata nella carne della strega per impedire che fosse facilmente rimuovibile-.
Tamara urlava dal dolore, non riusciva più a controllarsi, lo stesso valse per il libro che aveva evocato, le sue pagine si sfogliavano senza un controllo, avanti e indietro, come a rispecchiare l’instabilità mentale e fisica della strega che lo possedeva. Locui cercò di soccorrerla ma fu brutalmente respinto da una forza telepatica forse la stessa di Tamara: o era un sistema di difesa di quel disco che la stava circondando oppure era la stessa preside che non voleva mettere in pericolo Locui..
Locui: "Tamara!!" -non volle arrendersi: afferrò la sua spada, invocò uno dei quattro cristalli incastonati, quello di colore bianco perla il quale si illuminò ad intermittenza e poi a luce fissa- "Vediamo se riesci a resistere a questo!" -fece un grande balzo ed assestò un possente colpo alla barriera acquatica: seppur Locui venne pesantemente scaraventato via, allo stesso modo il colpo d’aria da lui dato provocò la fuoriuscita dal cerchio anche di Tamara che andò a sbattere contro il portone d’ingresso dell’ufficio-.
I due combattenti rimasero entrambi intontiti, ma non vi era così tanto tempo da dedicare al riposo, per quanto fosse desiderato: Tamara si alzò velocemente, prima di Locui, non sembrava essere rimasta troppo traumatizzata dall’accaduto, non sembra neanche essere tornare normale, per quanto la conoscesse Locui. Diede qualche colpetto alla veste impolverata, alzò poi il capo e sorrise, ma non sembrava essere molto sincero, sembrava più un sorrisetto isterico, fasullo:
Tamara: "Nessuno ti ha chiesto nulla caro Locui.." -dopo tutto questo tempo nominò il nome del preside di Cristaly, quest’ultimo non rimase poi così tanto sorpreso, anzi, si preoccupò più del fatto che non aveva capito cosa le fosse accaduto in quell’arco di tempo nel quale Tamara ebbe sostato nel cerchio acquatico comparso dal nulla che le aveva provocato tanto dolore- "Io sto bene con Arcadio, ho finalmente il potere che mi serve per fare di me la più grande strega di tutti i tempi e riuscire finalmente a superare i miei antenati.. Sono felice finalmente! Perché tu vuoi rovinare questa mia felicità? SPIEGAMELO!" -evocò, manipolando la nube, dalla mano destra, una lancia che senza esitazione scagliò contro l’avversario-
Locui: "Arcadio ti sta controllando solo per i suoi scopi! Non otterrai proprio nulla stando con lui!" -evitò rapidamente l’attacco della strega, al quale però ne seguirono tanti altri- "Tamara!" -fece accendere il terzo cristallo della spada, quello della trasfigurazione, che cambiò l’arma in lancia- "Il mondo che consideri tuo sta svanendo! Se continuerai a concedere il controllo ad Arcadio tutto quello che si è costruito col tempo sparirà!" -disse mentre faceva ruotare la lancia affinché gli attacchi della strega fossero dirottati-
Tamara: "Questa scuola sarà per sempre il covo di Arcadio! Sono disposta a rinunciare a questo pur di ottenere il potere necessario ai miei scopi! *Disco dello squalo!*" -fece ruotare il braccio sinistro ed evocò davanti a sé un disco acquatico dal quale fuoriuscirono una serie di proiettili di consistenza acquosa, ad alta velocità, capaci di perforare anche la più dura delle rocce-.
Locui: <> -disse mentre faceva fatica a resistere anche a quest’ultimo attacco da parte dell’infuriata strega la quale stava tendenzialmente aumentando la forza e la velocità dei suoi colpi- ...