ROMA - 1,2 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007, inizio crisi. Lo indica il documento sul piano Garanzia Giovani della struttura di missione presso il ministero del Lavoro: è allarme per i giovani, in controtendenza la fascia dei 55-64enni. Intanto i nuovi incentivi per assunzioni di 18-29enni hanno coinvolto circa 12mila giovani e 5.300 datori.
Il documento preparatorio varato dalla struttura di missione segna le linee guida dell'azione da mettere in campo in Italia per il piano europeo sull'istituzione di una "garanzia per i giovani", con l'obiettivo di non lasciare nessun under 25 per più di quattro mesi al di fuori di percorsi di studio, formazione o lavoro. Il documento fa quindi un quadro del contesto economico ed occupazionale, con i dati dell'impatto della crisi sul lavoro dal 2007 ad oggi "Tra il 2007 e il 2012 la quota di occupati si è contratta di quasi 2 punti percentuali" e "l'unica componente della popolazione che ha visto incrementato il relativo tasso di occupazione è stata quella dei 55-64enni, con un aumento di oltre 6 punti percentuali. Parallelamente, la quota di forza lavoro disoccupata è cresciuta di 4,6 punti percentuali, che si traduce in 2 milioni e 744 mila persone in cerca di lavoro, vale a dire 1,2 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007". Aumentano i tempi di ricerca di lavoro praticamente per tutte le categorie della popolazione, registra ancora il documento. Mentre rimangono significativamente più elevati della media i tassi di disoccupazione delle persone con bassi livelli di istruzione. E, viene sottolineato, "i giovani sono sicuramente la fascia di età maggiormente colpita dalla crisi occupazionale in atto", con una situazione "particolarmente grave" nel Mezzogiorno dove "il tasso di disoccupazione giovanile rasenta il 45% e quello di occupazione è bloccato al 13,2% (a fronte del 18,6% nazionale e del 32,8% della media europea)". Inoltre, "preoccupa, in particolare, il fenomeno dei giovani 15-24enni non impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet), stimabili in circa 1,27 milioni pari al il 21% della popolazione di questa fascia di età, percentuale che supera il 30% in alcune delle più importanti regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Sicilia)". Il documento preparatorio del ministero è un primo passo: sulla Garanzia Giovani "nelle prossime settimane, e comunque entro il 31 dicembre 2013 - spiega il testo -, sulla base del presente documento verrà definito il Piano nazionale, da approvare in Conferenza Stato-Regioni e da presentare in sede europea". E' previsto "un organismo di governance strategico-politico unitario" e che il piano definitivo "individui tempi e modalità con le quali siano rese disponibili le condizioni di sistema indispensabili a dare attuazione alla Garanzia per i Giovani". Il documento preparatorio già prevede di preparare il giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con un "colloquio specializzato preparato da percorsi di costruzione del cv, di rendere sistematiche le attività di orientamento anche con "supporti informatici ad alto valore aggiunto", interventi mirati per i Neet anche con "appositi partnenariati" con imprese, istituzioni pubbliche e enti non-profit, e "percorsi verso l'occupazione anche incentivati" per far incontrare domanda e offerta di lavoro e promuovere "autoimpiego e autoimprenditorialità".
Il documento preparatorio varato dalla struttura di missione segna le linee guida dell'azione da mettere in campo in Italia per il piano europeo sull'istituzione di una "garanzia per i giovani", con l'obiettivo di non lasciare nessun under 25 per più di quattro mesi al di fuori di percorsi di studio, formazione o lavoro. Il documento fa quindi un quadro del contesto economico ed occupazionale, con i dati dell'impatto della crisi sul lavoro dal 2007 ad oggi "Tra il 2007 e il 2012 la quota di occupati si è contratta di quasi 2 punti percentuali" e "l'unica componente della popolazione che ha visto incrementato il relativo tasso di occupazione è stata quella dei 55-64enni, con un aumento di oltre 6 punti percentuali. Parallelamente, la quota di forza lavoro disoccupata è cresciuta di 4,6 punti percentuali, che si traduce in 2 milioni e 744 mila persone in cerca di lavoro, vale a dire 1,2 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007". Aumentano i tempi di ricerca di lavoro praticamente per tutte le categorie della popolazione, registra ancora il documento. Mentre rimangono significativamente più elevati della media i tassi di disoccupazione delle persone con bassi livelli di istruzione. E, viene sottolineato, "i giovani sono sicuramente la fascia di età maggiormente colpita dalla crisi occupazionale in atto", con una situazione "particolarmente grave" nel Mezzogiorno dove "il tasso di disoccupazione giovanile rasenta il 45% e quello di occupazione è bloccato al 13,2% (a fronte del 18,6% nazionale e del 32,8% della media europea)". Inoltre, "preoccupa, in particolare, il fenomeno dei giovani 15-24enni non impegnati in un'attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet), stimabili in circa 1,27 milioni pari al il 21% della popolazione di questa fascia di età, percentuale che supera il 30% in alcune delle più importanti regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Sicilia)". Il documento preparatorio del ministero è un primo passo: sulla Garanzia Giovani "nelle prossime settimane, e comunque entro il 31 dicembre 2013 - spiega il testo -, sulla base del presente documento verrà definito il Piano nazionale, da approvare in Conferenza Stato-Regioni e da presentare in sede europea". E' previsto "un organismo di governance strategico-politico unitario" e che il piano definitivo "individui tempi e modalità con le quali siano rese disponibili le condizioni di sistema indispensabili a dare attuazione alla Garanzia per i Giovani". Il documento preparatorio già prevede di preparare il giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con un "colloquio specializzato preparato da percorsi di costruzione del cv, di rendere sistematiche le attività di orientamento anche con "supporti informatici ad alto valore aggiunto", interventi mirati per i Neet anche con "appositi partnenariati" con imprese, istituzioni pubbliche e enti non-profit, e "percorsi verso l'occupazione anche incentivati" per far incontrare domanda e offerta di lavoro e promuovere "autoimpiego e autoimprenditorialità".